Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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Lo abbiamo sempre detto. Da anni stiamo predicando, invano, che andando avanti di questo passo, con frontiere aperte a cani e porci e italiani considerati alla stregua di ospiti indesiderati in casa propria, con misure coercitive degne di una repubblica sudamericana e sistematicamente destinate a mettere in croce le classi medie e lavoratrici in proprio e dipendenti, si sarebbe andati a passo di carica verso la guerra civile. Non ci hanno ascoltato ed era inevitabile. La Gazzetta del Serchio è un quotidiano on line perso, probabilmente, nel buco di culo del mondo. E Aldo Grandi, il suo (ir)responsabile direttore non è il profeta del gol né, tantomeno, un profeta tout court. Tuttavia, siamo convinti che se qualcuno avesse perso qualche minuto a leggere quel che andiamo scrivendo da tempo, forse a questo punto di non ritorno non ci saremmo arrivati. Sì, cari lettori, siamo giunti al momento in cui un Governo di parassiti sta portando avanti misure omicide nei confronti degli operatori commerciali e delle partite Iva, ma, soprattutto, non ha alcuna intenzione di fare retromarcia. Anzi. E' diventata una questione di principio quindi, attendiamoci uno stato fortemente repressivo che si avvarrà, come ha sempre fatto, di carabinieri e polizia oltre alle altre forze militari, esercito compreso, per schiacciare ogni forma di ribellione. E' chiaro che l'urto repressivo dello Stato falsamente democratico non lo possono reggere, da soli, commercianti, ristoratori, gestori di pubblici esercizi, imprenditori, partite Iva.
Essi hanno bisogno dell'aiuto, concreto, del sostegno coraggioso delle associazioni di categoria. Abbiamo letto che Confesercenti ha annunciato una forma di protesta simbolica contro il Dpcm Conte del 25 ottobre: luce accesa nei ristoranti e nei bar, ma niente servizio. Cos'è?, una presa per il culo?, o, magari, un modo per aumentare il costo delle bollette inutilmente?
Altro che lumini accesi, qui c'è bisogno di gente determinata, di rappresentanti che siano disposti a metterci non solo la faccia, ma anche qualcosa di più. Il Governo, sicuramente, farà come il buon vecchio Giolitti, convinto che far sfogare i manifestanti sia un modo per annullarne la pericolosità. Ma non illudiamoci. Qualora la protesta dovesse - e deve - continuare, interverranno direttamente gli agenti e i militari in tenuta antisommossa o cilena o argentina che dir si voglia. Solo che davanti non avranno i centri sociali o i black-block, bensì la gente comune, padri e madri di famiglia che non sanno dove sbattere la testa e che sono ridotti allo stremo. Spareranno o picchieranno anche questi? Conoscendo la storia a menadito, non abbiamo dubbi.
In realtà all'interno della polizia e dei carabinieri esiste un forte malcontento non solo per gli stipendi altissimi e le poltrone sotto il sedere dei vertici, ma, in particolare, perché c'è la forte convinzione di essere soltanto buoni per il lavoro 'sporco', ossia per essere sbattuti in mezzo alla strada a far da barriera e da cane da guardia nei confronti di chiunque non sia d'accordo con il Sistema Unico Dominante. Ciò che tiene ancora ligi al dovere e agli ordini anche quando essi sono palesemente inumani, è, prosaicamente parlando, una cosa sola: lo stipendio. Fisso e garantito, Covid o non Covid. Il resto sono solo chiacchiere.
Noi ci siamo beccati, da un comandante provinciale dell'Arma, una doppia denuncia per vilipendio delle forze armate a proposito di un articolo che, al contrario, pur essendo provocatorio nel titolo, era di totale e incondizionata difesa del lavoro che svolgono polizia e carabinieri in mezzo alla strada. Ci hanno sequestrato due pagine di giornale, in tribunale a Lucca c'è un fascicolo alto più di sette dita, ancora meglio di una bistecca alla fiorentina, pieno zeppo di documenti senza senso che testimoniano soltanto l'accanimento nei nostri confronti per un reato che non ci siamo mai sognati di commettere. E, infatti, il tribunale del riesame ha bocciato il sequestro e accolto il nostro ricorso. E quanto all'inchiesta nella quale eravamo indagati per il reato di vilipendio, non ne abbiamo saputo più nulla. Di sicuro avevamo avvisato che in caso di processo, avremmo chiamato a testimoniare carabinieri, sottufficiali, ufficiali e dirigenti della questura nonché agenti e sottufficiali, per dimostrare che in 30 anni e pur senza ossequiare chicchessia, abbiamo sempre difeso e apprezzato il lavoro delle forze dell'ordine.
Ma, appunto, c'è un ma: questa congiunzione è tutt'altro che irrilevante e interviene quando non si è certi della affermazione e si rileva un dubbio. In questo caso esso è rappresentato dalla domanda che ci facciamo su quale sia la reale autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio di un appartenente alla polizia o ai carabinieri di fronte a un ordine non condiviso o manifestamente persecutorio e repressivo delle libertà.
Noi vogliamo sperare che la lungimiranza, l'intelligenza, l'onestà intellettuale di quei dirigenti e di quei comandanti che abbiamo incontrato siano tutt'altro che rare e che prima di attaccare e pestare chi è stato privato dell'unico, vero, fondamentale e inattaccabile diritto, quello del lavoro, ci pensino non una, ma mille volte. Noi, lo diciamo senza esitazioni, faremmo pochi discorsi e molti fatti, come fecero i borghesi durante l'Ancien Regime o i patrioti durante la rivoluzione americana contro il dominio inglese: no taxation without representation.
Questo Governo, ma ci infiliamo anche l'opposizione, appartengono ad una classe digerente che ama troppo digerire quel che mangia. E mangia a sbafo mentre il popolo soffre. Il Covid non uccide se non a certe condizioni e a una certa età: i provvedimenti restrittivi delle libertà emessi dal Governo, al contrario, uccidono lentamente, ma senza alcuna possibilità di fuga. Togliere ad un uomo - o a una donna - il diritto di lavorare e la concreta possibilità di farlo, significa distruggerne l'identità e affossarne l'autostima. Il 28 ottobre siamo chiamati a rispondere dell'accusa di aver definito assassini i nostri governanti. Ci difenderemo come sempre convinti e fedeli al nostro motto: recte agere nihil timere, agisci rettamente e non temere nulla.
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Il vero, unico vaccino contro questa epidemia lo ha scovato chi cerca di andare oltre l'apparenza e, soprattutto, si occupa di curare i danni che questi dementi elevati a sapienti hanno provocato e stanno provocando. Gli psicologi e gli psichiatri, almeno quelli che hanno la schiena dritta, autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio, hanno scoperto che c'è un solo modo per difendersi dal virus: smettere di guardare la televisione e di leggere i giornali, soprattutto quelli istituzionali o istituzionalizzati. E' una ricetta che, alla luce dell'esperienza maturata in questi mesi, ha dato i suoi frutti con pazienti che, sia pure a fatica, si sono liberati di fobie, paure, ansie, frustrazioni e limiti alla propria capacità di giudizio. Si tratta di una cura che richiede, certamente, applicazione, ma che, come ha spesso sottolineato la nostra psicologa del Das, Manuela Giuliani, produce effetti positivi e liberatori. E' stato, cioè, appurato che, specialmente durante il lockdown, ma anche adesso, rimanere davanti alla Tv che bersaglia costantemente le menti e la vista con servizi sulla emergenza Covid-19 provenienti da tutto il mondo, altro non fa che aumentare i livelli di ansia e di negatività. Non più di dieci minuti al giorno bisognerebbe stare ad ascoltare notizie sul Coronavirus, oltre si rischia il black-out e il soffocamento da ansia cronica.
Noi, nei primi anni Ottanta, facemmo una scelta sull'onda dei libri che, in quegli anni, denunciavano il potere devastante della televisione, la sua capacità di manipolazione delle coscienze e delle menti, la straordinaria adattabilità dell'individuo al piccolo schermo senza alcuna possibilità di partecipazione attiva e critica, ma soltanto passiva. E da allora, orgogliosamente, non guardiamo la Tv, tantomeno i telegiornali che ci fanno, semplicemente, schifo. In poche decine di secondi giornalisti (?) devono spiegare cose che richiederebbero riflessione e confronto. Invece si consuma tutto, si passa dallo sport alla morte, dalle bombe al virus con una facilità esagerata e sproporzionata all'importanza dei temi. E' il fallimento della comunicazione, divenuta una forma di tossicodipendenza ancora più letale, per lo spirito ma anche per il corpo, di una qualsiasi droga.
Smettere, quindi, di guardare la Tv e cessare di leggere i giornali c he sono, nella stragrande maggioranza, servi del potere e del pensiero unico dominante che non è una imposizione dall'alto, ma una sorta di autocensura che spinge molti colleghi a non porsi domande e a seguire una sorta di Bignami dell'informazione dove tutti fanno da sempre le stesse cose senza sforzarsi di provare a seminare il dubbio, la curiosità, la fiducia, l'ottimismo. Al contrario, si cerca di aumentare i livelli di paura per seminare panico e allarme e vendere qualche copia in più. Quindi, prima cosa, evitare di acquistare i giornali cartacei. In particolare quelli del mainstream che sono tutti tranne poche eccezioni e non c'è davvero bisogno di fare nomi.
Vedrete, allora e la prova ce l'ha fornita la dottoressa Giuliani, che le persone piano piano recuperano una propria forma di autodeterminazione e di autonomia di pensiero e di giudizio, si pongono domande, cercano risposte, non accettano supinamente le verità rivelate. Anzi. E allora iniziano a chiedersi quale sia il senso di certe misure decise da un Governo di impediti che ci sta conducendo verso una devastazione sociale, economica e morale dalla quale rischiamo di non alzarci più. Che senso ha, ad esempio, chiudere i locali e i ristoranti alle 22? Che, forse, dopo quell'ora il Coronavirus si diffonde più facilmente? E i ristoratori cosa dovrebbero fare di fronte a commensali che alle 21.45, magari, non hanno ancora terminato il dolce e saranno colpiti da attacchi di ansia con agenti della polizia municipale - i primi e sempre presenti - carabinieri e polizia con aggiunta dell'esercito, impegnati a far rispettare l'orologio.
E qual è il senso di mettere in quarantena una intera classe compresi gli insegnanti e chi più ne ha più ne metta, per la positività, con bassa carica virale, di un solo alunno? Non si domanda quel genio del ministro Azzolina - un'altra che, a nostro avviso, starebbe bene a fare la cassiera negli autogrill delle autostrade con tutto il rispetto per la categoria che si fa un mazzo tanto dalla mattina alla sera e non sappiamo come fa - come possono restare aperte le scuole se gli insegnanti vengono messi a casa e a rimetterci non è solo una classe, ma un insieme di classi? Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la scuola è allo sfascio. Non esiste più. E' finita. Ed è quello che volevano, distruggere la formazione delle nuove generazioni per renderle simili ai replicanti di Blade Runner: senza memoria e senza passato, senza alcuna identità di nessun genere.
Provate, gente, ad evitare la Tv, a non leggere i quotidiani a riscoprire l'importanza del dialogo, del confronto, della lettura, della scrittura, della ricerca di ciò che va al di là della superficie delle cose. Guardate dentro voi stessi e abbandonate l'idea che la tecnologia possa sopperire e sostituirsi alla ricerca della felicità. Essere felici, avere un futuro, scoprire passione ed entusiasmo non è scontato. E' una lunga ricerca, costante, che va alimentata giorno per giorno. La felicità non è un diritto, casomai una conquista, almeno quelle poche volte che si riesce a provarla. Ogni affermazione, ogni successo, ogni sensazione di soddisfazione è frutto di impegno, fatica, lavoro, autodisciplina. Non fatevi abbindolare dalla Tv e dai programmi rubbish, immondizia, che, ormai, diffonde a piene mani.
Cercate dentro voi stessi la vostra strada e date voi un senso alla vostra vita.