In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli (nella foto) di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?
In tarda serata giunge una ipotesi che potrebbe spiegare il tutto. Marina Motroni sarebbe una fedele di Michele Giannini, sindaco di Fabbriche di Vergemoli e vicino a Riccardo Zucconi, Marco Agnitti, Moreno Bruni e, dunque, all'anima opposta a quella di Giannoni-Fantozzi. Si ripeterebbe, in sostanza, il conflitto esistente e latente tra le due anime di Fratelli d'Italia che si sopportano e tollerano, ma non si possono vedere.
Se quella di Paolinelli-Motroni-Gemignani è stata una forzatura, bene, potrebbe essere stata la mossa vincente nel senso che difficilmente Giannoni potrà sconfessarli e creare, così, un vespaio pubblico non gradito in questo momento dai vertici regionali del partito. Certo che non sarebbe male se queste due anime trovassero una intesa, perché così come sono fanno, semplicemente, ridere per non dire peggio.
Quanto, poi, alla figura di Paolinelli come potenziale avversario e vincitore della sfida della prossima primavera, beh, sarà una battaglia da combattere tutta in salita. Non possiamo fare altro che augurargli buona fortuna.