Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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L'anno vecchio è finito nel peggiore dei modi e quello nuovo è cominciato allo stesso modo. Sono stati capaci di trasformare la normalità in follia e far sì che quest'ultima divenisse normalità a tutti gli effetti, accettata supinamente da milioni di esseri umani le cui esistenze, ormai, assomigliano molto a quelle di un gregge di pecore in disperata attesa. Il Covid o la scusa della sua presenza, ha permesso a esperti di nonsisabenechecosa di distruggere molto più di quel poco che hanno contribuito a salvare. Hanno obbligato al distanziamento sociale, impedito il ricongiungimento degli affetti, stigmatizzato qualsiasi manifestazione di entusiasmo o esposizione emotiva, vietato di fare l'unica cosa senza la quale l'uomo è peggio di una bestia ossia lavorare per vivere, annientato l'istruzione e la scuola in nome di una didattica a distanza che andrebbe bene solo per gli automi e per chi ha scelto di votare il cervello all'ammasso. Fortuna vuole che, almeno, non abbiano più la faccia di venirci a dire che andrà tutto bene perché, in realtà, è andato e sta andando e per chissà quanto tempo ancora andrà, tutto male. Ma dove sono finite l'influenza stagionale, la tosse, il raffreddore? Non si vede più nessuno tossire, soffiarsi il naso, ammettere candidamente di avere qualche linea di febbre. Vanno in cerca degli untori e, quando li trovano, li espongono al pubblico ludibrio.
Esiste solo il Covid, nemmeno più il Coronavirus, ormai, passato di moda anche se è la medesima cosa. No, bisogna che i mass media trovino nuove formule, altrettanti vocaboli, accattivanti, capaci di fare presa su menti malate disposte ad accettare tutto, a farsi iniettare tutto pur di poter tornare (sic!) a sopravvivere perché, signori, questa non solo non è più vita, ma nemmeno quella che, a detta dei soloni che ci (s)governano, ci attende una volta, finalmente, vaccinati. Non cambierà alcunché perché nulla vogliono venga cambiato. E quando, ammesso che accada, qualcosa cambierà, sarà una tabula rasa per la quale saranno stati sacrificati migliaia di agnelli dotati della parola, ma privati di ogni autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio.
Hanno instaurato misure senza senso contro le quali stanno schierandosi anche coloro che avevano accettato tutto. Anche i più fedeli osservanti, anche i più strenui assertori della buonafede di chi decide delle nostre esistenze, iniziano a vacillare, a perdere le sicurezze che, con tanta prosopopea somministravano agli indecisi. Gialli, rossi, arancioni, un giorno l'uno e un giorno l'altro: sembra il gioco delle tre carte e non si riesce mai a indovinare il colore ci aspetta il giorno dopo. Non è più il virus che comanda, ma sono gli uomini, i componenti del Comitato Tecnico Scientifico che decidono come, quando e dove colpirà: se a un metro e mezzo di altezza quando siamo in piedi o soltanto a un metro se siamo seduti a tavola perché se siamo seduti altrove e non stiamo mangiando, il virus è contagioso lo stesso. Per non parlare degli acquisti: in alcuni negozi sono permessi perché, dicono, il Covid non entra chissà mai perché mentre tutti gli altri sono chiusi. Roba da suicidio.
Non ci accorgiamo che stanno annientando a piacimento il nostro modo di essere umani? Non ci rendiamo conto che stanno mandando a quel paese secoli di abitudini, consuetudini, socializzazioni, convinzioni, relazioni senza nemmeno averci chiesto lo straccio di un permesso? Abbiamo ceduto, per paura di un virus a mezzo servizio, ma, in realtà, per una vigliaccheria tipica dell'Uomo Occidentale, ogni nostra sovranità al punto che non siamo più padroni di niente, nemmeno di poter organizzare una cena in casa propria e per farci ingoiare la pillola, la indorano aggiungendo che lo fanno per noi, per il nostro bene, per la salute degli anziani, quando, fino a qualche tempo fa, degli anziani fregava qualcosa a nessuno.
Ora è chiaro a tutti. Chiunque riuscirà a detenere il potere, soprattutto economico, e, con esso, i mezzi di informazione, potrà, una volta eliminata o ridotta all'osso la libertà di espressione e di stampa, diffondere qualsiasi notizia in grado di seminare paura e terrore nella gente riuscendo a disporne come meglio crede. La paura di ammalarsi e di morire sono in grado di ammansire anche i più recalcitranti. Una dittatura sanitaria sarebbe l'unica in grado di essere accettata passivamente da tutti. Così è stato, così è e così sarà.
Quanto al vaccino, lo ripetiamo. Libertà di scelta e noi scegliamo di non vaccinarci. Non è egoismo né possono obbligarci cercando di instaurarci e instillarci sensi di colpa verso i più deboli e gli anziani. Non sono, allo stato attuale, questi ultimi i più deboli della catena. I deboli o disgraziati che dir si voglia sono tutti coloro che non hanno di che vivere e di che sperare, che sono stati messi in ginocchio da un governo che non ha pensato se non a se stesso dimostrando di essere una classe digerente piuttosto che dirigente.
Noi stiamo vicini ai commercianti, agli imprenditori, ai liberi professionisti, ai ristoratori, ai gestori di bar e a tutte le partite Iva che, se non lavorano, non mangiano. Per loro, per il loro futuro e la loro possibilità di sopravvivenza, il vaccino si sono ben guardati dall'inventarlo.
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Chi scrive pensa che dovrebbe, ormai, essere chiaro a tutti che qualcosa, in questa faccenda del virus, non quadra. Esploso in Cina, pare adesso che la Cina sia il Paese, l'unico o quasi, indenne mentre l'Occidente - solo l'Occidente o quasi - sarebbe flagellato. L'unica certezza che abbiamo sotto gli occhi è la devastazione psicologica, sociale, economica che stiamo vivendo senza battere ciglio, adeguandoci a tutto, sopportando ogni tipo di vessazione e limitazione della libertà, diffidando gli uni degli altri, esasperando le forme di egoismo più sfrenato nella convinzione che i nostro tutori o governanti che dir si voglia, siano sinceramente preoccupati per la nostra salute e il nostro futuro. Ci hanno concesso la classica ora di aria e, poi, di nuovo tutti chiusi in casa nella convinzione o nella speranza che il virus si prenda una pausa anche lui per le feste e se ne vada per un po' a fare danni da qualche altra parte. In realtà è un anno, ormai, che la situazione non trova sbocchi e dove l'unica soluzione in grado di limitare i contagi è quella - ma così sono bravi tutti, anche il porco - di chiudere tutti tra quattro mura. Proliferano i servizi psicologici gratuiti (sic) e, soprattutto, quelli a pagamento con psichiatri, psicologi e psicoterapeuti che non hanno più uno spazio libero per fissare un appuntamento.
Ci domandiamo come sia possibile che la gente continui a bere tutto quello che le viene propinato quotidianamente dalle televisioni e dai giornali, nazionali e non, che invece di contribuire a far pensare e ragionare le persone, le inondano di messaggi inutili e notizie per cervelli all'ammasso. Stanno distruggendo una intera generazione di giovani che non può più fare sport, né socializzare, né uscire di casa, né andare a scuola e si è ridotta a trascorrere la propria squallida e asettica esistenza di fronte ad uno schermo o ad un telefono cellulare. Con le autorità di questo sfasciato stivale che provano in tutti i modi a colpevolizzarli invitandoli a comprendere che dalla loro clausura dipende la vita di milioni di anziani e non soltanto.
Ci vengono a raccontare di tutto e anche di più. Siamo diventati un gregge di pecore con un cane che ci tiene a bada e indirizza. Altro che capre. Quelle, al confronto, sono animali superintelligenti e autonomi. Aveva ragione George Orwell, inculca la paura della morte e del dolore negli esseri umani e avrai il loro dominio. Eppure, a quanto pare, nemmeno il vaccino sembrerebbe in grado di fornirci una patente di virtù sanitaria e di guarigione o immunità. Anzi. Ci dicono che la vita non tornerà mai più come prima mentre, al contrario, sia pure con qualche cambiamento, essa dovrà tornare com'era. Altrimenti questa pandemia diventerà lo spartiacque tra una società umana e un'altra che di umano non conserverà alcunché.
Se avete notato, sembra si divertano a terrorizzare le persone. Ci mancavano anche le varianti inglesi del vaccino. E' una sorta di emergenza permanente dalla quale, a nostro avviso, non usciremo più. E più significa mai. Ecco perché crediamo che gli individui che vogliono vivere e, in particolare, sopravvivere, dovranno adottare, nel tempo, forme di resistenza e di resilienza in grado di non far perdere la memoria di ciò che eravamo e siamo stati. Qui non si tratta di essere complottisti o negazionisti, si tratta di scegliere se vivere o morire dove la morte può essere viva e la vita può essere morta senza che ci si renda conto della loro tragicità.
Che sia in atto un drammatico tentativo di rimodellare la società è chiaro. Incredibile, invece, il numero di persone che vivono nella più totale ignoranza e superficialità, come se la cosa non interessasse loro. Del resto, quando si riesce a distruggere la memoria storica e la coscienza di sé attraverso la diffusione dell'ignoranza a piene mani, non ci si può meravigliare.
Ecco perché noi non auguriamo buon Natale, perché questo Natale è come l'uomo di Primo Levi, ossia un non uomo così come questo è un non Natale. E non tanto perché non si sia speso fino all'ultimo centesimo nella vigilia, né perché ognuno deve restare, in fondo, a casa propria. No, nessun buon Natale perché questo è soltanto l'inizio di un processo inarrestabile al quale nessuno, purtroppo, potrà porre fine. Ormai la paura si è impossessata degli animi e delle menti e la diffidenza diventerà il minimo comune denominatore per cui distanziamento sociale e rapporti umani sono destinati a non finire il primo e a terminare i secondi.
Prendete un solo esempio: lo sport. E' la fine. Salvo gli agonisti a livello professionistico o professionale, tutti gli altri sono impediti e non potranno tornare a muoversi in gruppo. Quanto all'economia, possibile che i ristoratori e i baristi, coloro i quali sono una nostra eccellenza nel mondo, non abbiano ancora capito che saranno le vittime sacrificali destinate a scomparire progressivamente? No, pensano, ripetiamo, che i governanti siano dalla loro parte, che si preoccupino per la loro salute. Falso. Stanno seminando morte e disperazione, sofferenza e annichilimento, suicidi e incertezze.
Concludiamo, inoltre, dicendo che mentre si chiedono agli italiani sacrifici senza senso e senza fine, i nostri politicanti da strapazzo non si sono ridotti nemmeno di un po' lo stipendio e nemmeno coloro i quali hanno stupendi fissi e garantiti hanno pensato di rinunciare a qualcosa per aiutare chi, al contrario, questi privilegi non li ha.
Sarà, purtroppo, un 2021 tutto da digerire perché coloro che dovrebbero rassicurarci, già gridano e si battono il petto annunciando sciagure e sventure di ogni genere. Fino a quando saremo disposti a pagare qualunque prezzo per una vita che non è più vita?