Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
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Processano Matteo Salvini (sul Covid troppo defilato: che abbiano terrorizzato anche lui?) per aver fatto quello che ogni italiano in quanto tale avrebbe fatto - chi sta a Sinistra, oggi e da almeno un ventennio, non è italiano - ma non hanno il coraggio, la dignità, l'onestà intellettuale di ammettere e riconoscere che se ci fosse stato lui al ministero dell'Interno e non quell'ectoplasma della Lamorgese, la donna decapitata a Nizza e gli altri due suoi compagni di sventura, assassinati da un ventenne tunisino sbarcato a Lampedusa, in gita premio a Bari, fuggito e in vacanza per tutta la penisola prima di approdare a Nizza, sarebbero ancora vivi. Sinceramente, se fossimo Macron - altro soggetto capace di pensare al lockdown estremo per i suoi connazionali e incapace di produrre altro che parole, ritiri di ambasciatore e cacasotto - saremmo molto, ma molto incazzati con i cugini bianco rosso e verdi. Non è un mistero che dal nostro colabrodo chiamato Italia passano tutti i terroristi che vogliono recarsi in Europa e compiere attentati. Ovvio che da noi non si fermano a compiere attentati, altrimenti come farebbero a trovare via libera per raggiungere il nord Europa? Sappiamo tutti di chi è la colpa, di chi sono le responsabilità per questa invasione senza senso che nessuno riesce a fermare perché al Governo abbiamo dei traditori, gente senza spina dorsale, eunuchi nel vero senza della parola, tutti persi dietro alle loro battaglie civiche di cui frega niente a nessuno e intenti a massacrare economicamente le classi medie e i lavoratori che non siano i parassiti come loro a stipendio garantito.
Se il sottoscritto fosse il ministro Lamorgese, da sempre dipendente statale e, quindi, con stipendio fisso ogni 27 del mese - menomale che non solo non lo siamo, ma nemmeno abbiamo niente in comune con un soggetto simile che, almeno a casa nostra, non entrerebbe nemmeno se accompagnata dalle truppe corazzate - questa mattina, appena alzati ci saremmo guardati nello specchio e, poi, ci saremmo vergognati di essere dove siamo e, senza indugio, avremmo scritto e diffuso la nostra lettera di dimissioni. Ma figuriamoci se questa classe politico-digerente ha un minimo senso della misura e di dignità.
Sapere che, per colpa della propria negligenza Ideologica, per colpa di un Governo di 'bastardi senza gloria' - e non ci denunciate un'altra volta coglioni delatori verniciati di rosso - tre persone innocenti sono state uccise da un clandestino - CLANDESTINO signora Boldrini, capito? Il vostro vocabolario etico-deontologico ci ha sistematicamente frantumato il basso ventre - che è liberamente sbarcato, con altre migliaia di CLANDESTINI, sulle nostre coste gruviera e è stato lasciato libero di andare in giro come se niente fosse dai suoi dipendenti del ministero, ci farebbe sentire poco meno di una...
Invece no. Siamo convinti, caro ministro o cara minestra pardon ministra, che lei resterà al suo posto, con il deretano attaccato, grazie a chili di mastice, alla sua poltrona. A meno che, è possibile, ma non probabile, che i suoi colleghi di Governo, di fronte alla figura di merda davanti al mondo intero, la spediscano a timbrare buste da lettera in qualche sperduto ufficio postale. Ovviamente sempre con lo stipendio non solo garantito, ma anche aumentato.
Ci vergognamo, oggi, non di essere italiani - quello, mai - ma di essere guidati da gente che non rappresenta nessuno se non qualche milione di idioti fermi ancora alla Resistenza e all'antifascismo. Incapaci di comprendere che, oggi, la vera Resistenza è quella di milioni di partite Iva messe in mutande da un gruppo di persone che ritiene di essere in preda alla pestilenza del secolo e che gode, sembra quasi, ogni volta che chiude la gente in casa.
Questa non è l'Italia. E anche qui a Lucca, sinceramente, ci stiamo stretti e male quando non abbiamo sentito una sola parola da parte dell'amministrazione Tambellini o dall'arcivescovo fantasma che non si vede più in giro, in difesa delle nostre tradizioni, della nostra cultura, del nostro Paese, ma, soprattutto, in memoria di quel povero professore decapitato e di questi tre cristiani disgraziati per i quali il (sic!) papa ha avuto qualche piccola parola di circostanza.
Ci fa schifo anche lui.
Immaginate un po' se fosse stato un vago sostenitore di idee di destra, magari, che so, con un lontanissimo parente di 18° grado, ex gerarca durante il ventennio, a compiere un gesto come quello del bastardo islamista tunisino di cui sopra - e denunciateci ancora - Apriti cielo anzi, chiuditi cielo, immaginiamo subito il minuto di silenzio a palazzo dei Bradipi 2 durante una seduta (inutile) di consiglio comunale. E, magari, anche un ordine del giorno ad hoc.
Ci viene in mente, perdonateci l'ardire, fabrizio Quattrocchi, uno che non solo non era un eunuco, ma era anche e, soprattutto, un italiano. E' morto 16 anni fa trucidato da una banda di islamici bastardi che non hanno mai pagato con la morte quello che hanno fatto. Noi non lo dimentichiamo né lo dimenticheremo mai. Di questi uomini c'è bisogno in Italia, non di sardine che quelle, invero, si trovano a pochi spiccioli al chilo in ogni mercato rionale.
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Lo abbiamo sempre detto. Da anni stiamo predicando, invano, che andando avanti di questo passo, con frontiere aperte a cani e porci e italiani considerati alla stregua di ospiti indesiderati in casa propria, con misure coercitive degne di una repubblica sudamericana e sistematicamente destinate a mettere in croce le classi medie e lavoratrici in proprio e dipendenti, si sarebbe andati a passo di carica verso la guerra civile. Non ci hanno ascoltato ed era inevitabile. La Gazzetta del Serchio è un quotidiano on line perso, probabilmente, nel buco di culo del mondo. E Aldo Grandi, il suo (ir)responsabile direttore non è il profeta del gol né, tantomeno, un profeta tout court. Tuttavia, siamo convinti che se qualcuno avesse perso qualche minuto a leggere quel che andiamo scrivendo da tempo, forse a questo punto di non ritorno non ci saremmo arrivati. Sì, cari lettori, siamo giunti al momento in cui un Governo di parassiti sta portando avanti misure omicide nei confronti degli operatori commerciali e delle partite Iva, ma, soprattutto, non ha alcuna intenzione di fare retromarcia. Anzi. E' diventata una questione di principio quindi, attendiamoci uno stato fortemente repressivo che si avvarrà, come ha sempre fatto, di carabinieri e polizia oltre alle altre forze militari, esercito compreso, per schiacciare ogni forma di ribellione. E' chiaro che l'urto repressivo dello Stato falsamente democratico non lo possono reggere, da soli, commercianti, ristoratori, gestori di pubblici esercizi, imprenditori, partite Iva.
Essi hanno bisogno dell'aiuto, concreto, del sostegno coraggioso delle associazioni di categoria. Abbiamo letto che Confesercenti ha annunciato una forma di protesta simbolica contro il Dpcm Conte del 25 ottobre: luce accesa nei ristoranti e nei bar, ma niente servizio. Cos'è?, una presa per il culo?, o, magari, un modo per aumentare il costo delle bollette inutilmente?
Altro che lumini accesi, qui c'è bisogno di gente determinata, di rappresentanti che siano disposti a metterci non solo la faccia, ma anche qualcosa di più. Il Governo, sicuramente, farà come il buon vecchio Giolitti, convinto che far sfogare i manifestanti sia un modo per annullarne la pericolosità. Ma non illudiamoci. Qualora la protesta dovesse - e deve - continuare, interverranno direttamente gli agenti e i militari in tenuta antisommossa o cilena o argentina che dir si voglia. Solo che davanti non avranno i centri sociali o i black-block, bensì la gente comune, padri e madri di famiglia che non sanno dove sbattere la testa e che sono ridotti allo stremo. Spareranno o picchieranno anche questi? Conoscendo la storia a menadito, non abbiamo dubbi.
In realtà all'interno della polizia e dei carabinieri esiste un forte malcontento non solo per gli stipendi altissimi e le poltrone sotto il sedere dei vertici, ma, in particolare, perché c'è la forte convinzione di essere soltanto buoni per il lavoro 'sporco', ossia per essere sbattuti in mezzo alla strada a far da barriera e da cane da guardia nei confronti di chiunque non sia d'accordo con il Sistema Unico Dominante. Ciò che tiene ancora ligi al dovere e agli ordini anche quando essi sono palesemente inumani, è, prosaicamente parlando, una cosa sola: lo stipendio. Fisso e garantito, Covid o non Covid. Il resto sono solo chiacchiere.
Noi ci siamo beccati, da un comandante provinciale dell'Arma, una doppia denuncia per vilipendio delle forze armate a proposito di un articolo che, al contrario, pur essendo provocatorio nel titolo, era di totale e incondizionata difesa del lavoro che svolgono polizia e carabinieri in mezzo alla strada. Ci hanno sequestrato due pagine di giornale, in tribunale a Lucca c'è un fascicolo alto più di sette dita, ancora meglio di una bistecca alla fiorentina, pieno zeppo di documenti senza senso che testimoniano soltanto l'accanimento nei nostri confronti per un reato che non ci siamo mai sognati di commettere. E, infatti, il tribunale del riesame ha bocciato il sequestro e accolto il nostro ricorso. E quanto all'inchiesta nella quale eravamo indagati per il reato di vilipendio, non ne abbiamo saputo più nulla. Di sicuro avevamo avvisato che in caso di processo, avremmo chiamato a testimoniare carabinieri, sottufficiali, ufficiali e dirigenti della questura nonché agenti e sottufficiali, per dimostrare che in 30 anni e pur senza ossequiare chicchessia, abbiamo sempre difeso e apprezzato il lavoro delle forze dell'ordine.
Ma, appunto, c'è un ma: questa congiunzione è tutt'altro che irrilevante e interviene quando non si è certi della affermazione e si rileva un dubbio. In questo caso esso è rappresentato dalla domanda che ci facciamo su quale sia la reale autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio di un appartenente alla polizia o ai carabinieri di fronte a un ordine non condiviso o manifestamente persecutorio e repressivo delle libertà.
Noi vogliamo sperare che la lungimiranza, l'intelligenza, l'onestà intellettuale di quei dirigenti e di quei comandanti che abbiamo incontrato siano tutt'altro che rare e che prima di attaccare e pestare chi è stato privato dell'unico, vero, fondamentale e inattaccabile diritto, quello del lavoro, ci pensino non una, ma mille volte. Noi, lo diciamo senza esitazioni, faremmo pochi discorsi e molti fatti, come fecero i borghesi durante l'Ancien Regime o i patrioti durante la rivoluzione americana contro il dominio inglese: no taxation without representation.
Questo Governo, ma ci infiliamo anche l'opposizione, appartengono ad una classe digerente che ama troppo digerire quel che mangia. E mangia a sbafo mentre il popolo soffre. Il Covid non uccide se non a certe condizioni e a una certa età: i provvedimenti restrittivi delle libertà emessi dal Governo, al contrario, uccidono lentamente, ma senza alcuna possibilità di fuga. Togliere ad un uomo - o a una donna - il diritto di lavorare e la concreta possibilità di farlo, significa distruggerne l'identità e affossarne l'autostima. Il 28 ottobre siamo chiamati a rispondere dell'accusa di aver definito assassini i nostri governanti. Ci difenderemo come sempre convinti e fedeli al nostro motto: recte agere nihil timere, agisci rettamente e non temere nulla.