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Parlamento Europeo di Bruxelles: viaggio col generale Roberto Vannacci nel cuore della politica del vecchio continente
Bruxelles, capitale del Belgio e sede istituzionale dell'Unione Europea, accogliendo ogni anno, oltre a parlamentari e funzionari a vari livelli, migliaia di visitatori desiderosi come noi di esplorare il Parlamento Europeo per scoprire dinamiche spesso sconosciute e avere una migliore visione del lavoro che viene svolto al suo interno
Yamila Bertieri e Loreno Bertolacci a Bruxelles con Roberto Vannacci e non solo... Ecco (alcuni) dei tanti amici del generale
Dopo il volo Pisa-Bruxelles e una sosta in hotel e, poi, in centro, una fermata ad uno dei più famosi locali della città, l'ex birrificio The Beer Factory in piazza Lussemburgo. Oggi la visita al Parlamento Europeo
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Bruxelles, capitale del Belgio e sede istituzionale dell'Unione Europea, accogliendo ogni anno, oltre a parlamentari e funzionari a vari livelli, migliaia di visitatori desiderosi come noi di esplorare il Parlamento Europeo per scoprire dinamiche spesso sconosciute e avere una migliore visione del lavoro che viene svolto al suo interno. Opportunità unica quella di ieri che, nonostante la giornata piovosa, ha visto il gruppo di amici dell'europarlamentare Roberto Vannacci entusiasti ed impazienti di vivere per un momento calati in questa importante istituzione. Comprendere meglio quei meccanismi di funzionamento dell'Unione e il ruolo cruciale che svolge la stessa nel plasmare le politiche europee ma anche quelle delle singole nazioni che vi appartengono. E noi lo sappiamo bene per varie vicissitudini.
Un'agenda piena quella di ieri con una preparazione accurata alla visita curata magistralmente dal generale insieme ai suoi collaboratori più stretti, in primis e vale la pena di ricordarlo, Massimiliano Simoni. L'attesa dell'ora di ingresso è stata colmata con una interessante visita al "Musèes royaux del Beaux-Arts de Belgique" dove sono esposte importanti opere tra le quali quelle di Rubén. Una breve sosta per rifocillarsi in un ristorante vicino alla sede parlamentare dove, insieme all'immancabile birra, ci hanno servito la specialità locale delle cozze gratinate con formaggio, un abbinamento che alle nostre latitudini risulta forse inusuale e tuttavia si presenta coma una vera leccornia per il palato. La pioggia, che per tutto il pomeriggio ci ha accompagnato, ha dato maggior ritmo ai nostri trasferimenti a piedi nella città capitale d'Europa e in un batter baleno ci siamo ritrovati davanti al maestoso ingresso, la porta decisionale del nostro continente.
La visita al Parlamento Europeo è aperta a tutti, ma nel nostro caso, grazie all'invito del generale, è stato assai più facile avendo organizzato con il suo staff le prenotazioni in anticipo in un periodo di alta affluenza. Ad accoglierci un funzionario e collaboratore dell'onorevole che di lì a poco è arrivato reduce dai suoi innumerevoli impegni istituzionali. Un'accoglienza calorosa come sempre quella del generale. Forse un po' stanco, ma a ragione. Ci ha confidato che la sua giornata tipo parte con la sveglia alla mattina presto verso le sei, arrivo in parlamento alle sette per terminare nella tarda serata, quasi sempre dopo le venti. Insomma, un po' di sveglia militare anche qui, ma questo gli fa solo onore. Dopo il benvenuto istituzionale di Vannacci al nostro arrivo, siamo stati accolti da guide esperte che ci hanno fornito una panoramica sulla storia dell'Unione Europea e sul funzionamento delle sue istituzioni. Il Parlamento Europeo, composto da 705 deputati eletti dai cittadini dei paesi membri del vecchio continente, gioca un ruolo centrale nella legislazione europea, lavorando a stretto contatto con il Consiglio dell'Unione Europea e la Commissione Europea. Un escursus nel quale il generale, insieme a un validissimo collaboratore, ci ha spiegato le complesse dinamiche che stanno dietro alle varie decisioni, i vari emendamenti, i collegamenti istituzionali, i rapporti tra i vari stati membri e così via.
Momento clou della visita è stato il trasferimento dalla saletta convegni all'emiciclo, l'aula principale dove si svolgono le sessioni plenarie. Qui, i membri del Parlamento discutono e votano su leggi che influenzano e influenzeranno direttamente la vita di milioni di cittadini europei e del mondo intero. Camminare tra i banchi e ascoltare i racconti nelle varie sessioni, spesso caratterizzate da accesi dibattiti, offre un'esperienza coinvolgente e stimolante.
Durante le visite, ma non è stato il nostro caso, è spesso possibile assistere a una sessione in corso, offrendo la rara opportunità di vedere il processo legislativo in azione. Inoltre, alcune visite includono la possibilità di partecipare a dibattiti o incontri con europarlamentari che condividono la loro esperienza e rispondono a domande sui temi più caldi dell'agenda europea.
Ad un certo punto della visita il generale si è congedato da noi ritornando impaziente al suo lavoro e dandoci appuntamento per la sera alla cena organizzata nel centro di Bruxelles, nella magnifica Grand Place, ristorante Chalupe d'Or dove ci aspettava una serata indimenticabile a base di stufato fiammingo e polpette di Liegi, ma soprattutto un'atmosfera degna della location e della persona che ci stava ospitando. Abbiamo continuato il nostro tour nelle aree espositive e multimediali dove il Parlamento Europeo offre anche spazi espositivi dedicati alle politiche Ue e ai suoi successi. Attraverso installazioni multimediali e interattive i visitatori possono esplorare tematiche come la tutela dell'ambiente, la giustizia sociale e il futuro dell'Europa. Queste esperienze non solo intrattengono ma offrono anche un'opportunità educativa, rendendo i visitatori più consapevoli delle sfide e delle opportunità che l'Europa affronta ogni giorno.
Esperienza Illuminante quella che abbiamo fatto al Parlamento Europeo di Bruxelles che va oltre una semplice escursione turistica. E' un'esperienza formativa che offre una visione approfondita del "sistema europa" e del suo funzionamento visto dall'interno. Attraverso la partecipazione attiva e l'interazione con rappresentanti che prendono decisioni cruciali, nel nostro caso l'onorevole Vannacci, torniamo a casa con una maggiore comprensione dei valori europei e della loro importanza nel mondo contemporaneo. La visita al Parlamento non solo arricchisce il proprio bagaglio culturale, ma stimola anche un senso di appartenenza a un'identità europea sempre più condivisa.
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BRUXELLES - Yamila Bertieri, consigliere comunale di opposizione a Borgo a Mozzano, il marito Alessandro Marovelli paracadutista in congedo e, attualmente, impresario nel settore edile, Loreno Bertolacci, direttore de LaGazzettadelSerchio.net insieme ad altri amici sono partiti alla volta di Bruxelles ieri mattina per portare un saluto e amicizia oltre ad un forte sostegno sincero e appassionato - di cui c'è sempre bisogno - all'europarlamentare Roberto Vannacci, il generale di divisione che, a Bruxelles, nelle file della Lega, sta conducendo una difficile e ardua battaglia politica contro il politicamente corretto e le disposizioni suicide dell'Unione Europea guidata da Ursula von der Leyen e dalle élites globaliste che mirano ad annientare ogni identità nazionale.
Dopo un giro per la città, un meritato riposo in uno dei più famosi locali del centro, in piazza Lussemburgo, alla The Beer Factory, insieme a Vannacci e a Massimiliano Simoni, suo stretto collaboratore, per scambiarsi pareri, curiosità, aneddoti politici di questi primi mesi di mandato, ma, soprattutto, per ribadire ancora una volta il profondo e robusto legame che unisce milioni di italiani ad una figura come quella del generale che ha saputo, al di là di ogni retorica in divisa, parlare al cuore e alla mente delle persone che sono stanche di un politicamente corretto che non conduce da nessuna parte, che mal sopportano gli attacchi speciosi e privi di ogni senso che vengono quotidianamente rivolti all'europarlamentare solo e soltanto per minarne la credibilità.
E' un'esperienza straordinaria - spiega Loreno Bertolacci - Le Gazzette non potevano mancare a questo appuntamento, speriamo il primo di una lunga serie, per testimoniare il proprio sostegno incondizionato ad un uomo ancor prima che ad un generale. E non ci vengano a parlare di fascismo risorgente o boiate del genere perché, ormai, a parte i soliti sinistrorsi nostalgici loro sì del clima di guerra civile che vorrebbero restaurare, non ci crede più nessuno. Vannacci rappresenta la maggioranza degli italiani e dispiace che la categoria dei giornalisti dimostri ogni giorno di più la propria presunzione e supponenza oltre ad una elevata forma di insipienza. Noi, però, ce ne freghiamo e andiamo avanti. Oggi è prevista la visita al Parlamento Europeo,una istituzione che non ci rappresenta come italiani in quanto non riesce a percepire le istanze delle categorie economiche e sociali che vivono nel nostro Paese. Questa è una classe di funzionari asettici che decide delle vite delle persone a tavolino.
Molto costruttivo e interessante l'incontro con il generale Roberto Vannacci - dice Yamila Bertieri - che come sempre si è reso disponibile con tutti noi. Gli ho posto alcuni quesiti che potrebbero riguardare anche il territorio in generale: dalla caccia alla sanità ai problemi che riguardano l’ambiente. Chissà che Roberto non ci faccia presto una nuova sorpresa.
Bruxelles città mittà multietnica dai mille colori - commenta Alessandro Marovelli - Spostandosi dal centro si nota che non tutta l’integrazione è possibile dato i numerosi “senza tetto” che gravitano nelle strade in cerca di “ fortuna”. Le cose cambiano nel centro….. città variopinta da turisti da tutto il mondo che aumentano grazie al periodo natalizio. La birra e la cioccolata la fanno da padroni nei vari negozi. In serata abbiamo incontrato il generale Roberto Vannacci che con la sua ospitalità ci ha dato un “antipasto“ di quello che sarà la giornata di oggi.
Oggi, giorno seguente all'arrivo, sveglia di buon’ora in una mattinata tipica della città ovvero piovosissima. Partenza alle 9 con il pullman che porta la comitiva vicino al Parlamento in attesa dell'ingresso. Sono previste varie visite durante la giornata. A Bruxelles, come nel resto d’Europa, ormai, il sud del mondo ha preso il sopravvento. Moltissimi esercizi commerciali sono gestiti da magrebini che parlano il francese. Per sentir parlare il fiammingo, ci hanno spiegato, si deve andare fuori città. Bruxelles non è più Bruxelles.
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