L'evento
Canzonetta a Pietrasanta, giudice (solo) per una sera: chapeau a tutti per lo spettacolo
Davvero un'edizione fortunata, sotto la guida della neo-presidente del Carnevale Pietrasantino Franca Dini, che ha visto tra i membri della giuria tecnica, la seconda sera, anche il direttore responsabile de La Gazzetta del Serchio
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30 anni senza Mimì: un tributo di tre giorni alla più grande di tutte
Tra il 10 e il 12 maggio andrà in scena, nell’ambito dell’ottava edizione della rassegna “Acqua in bocca (ma non troppo)” alle Terme tettuccio di Montecatini Terme, una tre giorni interamente dedicata alla grande e sempre attuale Mia Martini in occasione del trentennale della sua prematura scomparsa
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Auguri, Maestro!
Oggi - giorno di epifania - spegne 88 candeline uno dei più grandi cantautori italiani di sempre, Paolo Conte, il 'maestro', l'avvocato della musica che ha cantato, suonato e dipinto il novecento partendo da Asti e conquistando le nicchie di tutto il mondo
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Buon Natale ai lettori della Gazzetta del Serchio
La redazione augura a tutti i lettori de "La Gazzetta del Serchio" buone feste ed intende fare proprio l'insegnamento dei bambini che, sotto l'albero della pace, chiedono caramelle e non armi con le quali attaccare o difendersi
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Andrea Cosimini acquista la Gazzetta del Serchio: è lui il nuovo editore e direttore responsabile
Il passaggio di proprietà è avvenuto in tribunale a Lucca. Andrea Cosimini, 34 anni, eredita la testata online dal suo ideatore, Aldo Grandi, che ha diretto il giornale dal 2012 (anno della sua fondazione) fino ad oggi
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Complimenti. Davvero, complimenti. Per il livello dello spettacolo, per l'accoglienza, per l'organizzazione. Per tutto.
Anche se 'solo per una sera', quella di sabato, è stato bello poter partecipare, nella privilegiata veste di giurato tecnico, alla competizione canora che vede, ogni anno, le dieci contrade di Pietrasanta sfidarsi, a suon di musica, per la conquista dell'ambìto Sprocco - ovvero il premio per la miglior canzone del carnevale.
Questa edizione è stata un successo. E il plauso va, innanzitutto, all'amica, collega giornalista, organizzatrice di eventi e, in questo caso, neo-presidente del Carnevale Pietrasantino, Franca Dini, per l'inapputabile - ma non c'erano dubbi in proposito - organizzazione. Quindi al comune e a tutto lo staff della kermesse per la squisita ospitalità.
È stato un onore, per il sottoscritto - direttore de La Gazzetta del Serchio (www.lagazzettadelserchio.net) e autore del libro Paolo Conte e Woody Allen. Solo per una sera (Ed. Melagrana) -, poter condividere il ruolo di giudice della "Canzonetta" con la carissima amica Gianna - all'anagrafe Gianna Albini, moglie del compianto Giancarlo Bigazzi, l'indimenticato (ed indimenticabile) compositore, paroliere, produttore e scopritore di talenti fiorentino -, con Simone Rossi, cantante pop lirico internazionale e vocal coach, con Cinzia Ficini, cantante del coro "Insieme per caso" e con Sandra Pellegrini dell'ufficio cultura del comune di Camaiore.
Sul palco del teatro comunale, gremito per l'occasione, si sono alternati cantanti, musicisti, attori. Tutti bravissimi. Tutti, a loro modo, unici e originali. Arduo, davvero, il compito di giudicarli.
Alla fine l'hanno spuntata (per quanto riguarda la Canzonetta) il duo Rebecca Bielli-Alessandro Luisi, con la loro “Questi siamo noi” - su testo di Alessandro Pasquinucci, che ha “firmato” anche la musica insieme a Stefano Florio (autore degli arrangiamenti) e l’accompagnamento vocale di Mirko Bugliani e Monica Galleni (coristi) e “recitato” di Lorenzo Silicani - e (per quanto concerne la Scartocciata, ovvero il premio per la miglior rappresentazione teatrale in dialetto pietrasantino) la contrada degli Antichi Feudi con l'esilarante - e divertentissima - messa in scena “Ci sarebbe da piange ma è meglio piglialla in barzelletta”.
Come sempre però, per manifestazioni di questo tipo, a vincere, in realtà, sono tutti; il pubblico delle contrade, in particolare, che ha dimostrato, almeno in sala, tutto il suo fair-play. È stato bello vedere la platea e la galleria colorarsi di variegate sfumature, tante quante ce ne sono nei simboli delle dieci contrade cittadine. Bello aver visto applaudire tutti, indistintamente, alla fine di ogni performance. Bello, infine, il gesto di abbandonarsi al sano gusto di una risata condivisa.
Questo è il messaggio più bello da portarsi a casa: una comunità può essere divisa in rioni, ma deve sempre rimanere unita nell'amore per la città. Brava, Pietrasanta. Chapeau!
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Una tre giorni interamente dedicata a lei: Mimì, come, affettuosamente, la ribattezzò l'amico Renato Zero, e come, più tardi, imparò a conoscerla il mondo; Mia, come suo padre, il professor Giuseppe Radamès, la rivendicava; Domenica Rita Adriana, come invece l'anagrafe la registrò dopo che, il 20 settembre 1947, aprì per la prima volta gli occhi, a Bagnara Calabra, per la gioia della madre, la maestra Maria Salvina Dato.
Lei, che è passata alla storia come Mia Martini. Un nome d'arte, figlio di una geniale intuizione: Mia Bertè suonava male all'orecchio. E, allora, ecco l'idea: Martini, il cocktail italiano più famoso del mondo, riconosciuto da tutti.
30 anni. Sono passati, esattamente, 30 anni da quel terribile, tragico, nefasto giorno di maggio del 1995 quando la sua anima volò in cielo, lasciando però sulla terra la miriade di capolavori interpretati (e composti) durante un'intera - seppur breve, travagliata e, per certi versi, ingiusta - esistenza.
Oggi Mimì - come continuano a chiamarla i suoi devoti adepti - avrebbe 77 anni. E se quel giorno, a Cardano al Campo, non avesse esalato l'ultimo respiro, chissà quanti altri successi avrebbe firmato nella sua, già scintillante, carriera. Gli uomini non cambiano, Almeno tu nell'universo, Cu'mme, La nevicata del '56, Piccolo uomo, Minuetto. E la lista prosegue con altre canzoni-manifesto che hanno segnato intere generazioni e che, ancora oggi, stupiscono per la loro attualità.
Tutti - più o meno - sono concordi nell'affermare che Mia Martini è stata una delle più grandi interpreti italiane di sempre. Qualcuno, però, si spinge un po' più in là: Mimì è stata la più grande di tutte. E la prova ne è il riconoscimento della critica che, su un palco come quello del festival della canzone italiana, ha voluto intitolarle un premio.
1995-2025. Quest'anno si celebra il trentennale della sua prematura scomparsa. Un anniversario che si inaugura, subito, con un evento imperdibile alle Terme Tettuccio di Montecatini Terme. Una tre giorni - 10, 11, 12 maggio - di tributo, inserita nell’ambito dell’ottava edizione della rassegna “Acqua in bocca (ma non troppo)”, dall’emblematico ed evocativo titolo “Mia Martini… E ancora canto”.
Eh, sì. Mimì canta sempre. Anche adesso, anche da lassù. Canta perché, quaggiù, c'è qualcuno - più di uno a dire il vero - a portarla sempre nel cuore. Prima fra tutti Gianna, l'amica Gianna, moglie dell'indimenticato (ed indimenticabile) compositore, produttore, paroliere e talent-scout Giancarlo Bigazzi. Lei si spende anima e corpo per onorare la memoria di Mimì. Ogni volta, le scende una lacrima al suo dolce ricordo. Giusto, quindi, che sia stata affidata a lei la supervisione dell'evento, con la collaborazione, ovviamente, della padrona di casa Simona Peselli.
Si inizia sabato 10 maggio, alle 20.30, nella sala portoghesi con la decima edizione del “Mia Martini Festival” organizzato, dal 2015, dall’associazione no profit per Mia Martini “Universo di Mimì”. Quest’anno, il festival, da Somma Vesuviana si sposta in Toscana. Alla direzione artistica e alla conduzione, però, ci sarà sempre lui, Ciro Castaldo, giornalista e scrittore, nonché esperto biografo dell’artista di Bagnara. Ciro è autore del fortunato “Martini Cocktail”, il libro-cd a lei interamente dedicato, premiato al “Concorso letterario Writers” di “Casa Sanremo” nel corso del “Festival di Sanremo” del 2024. A questa prima serata parteciperanno artisti e testimoni che giungeranno da vari luoghi – vicini e lontani – per mettere al centro ricordi e considerazioni sul percorso artistico e umano della Mimì della canzone, coadiuvati da proiezioni video d’archivio ed esibizioni live.
Domenica 11 e lunedì 12, ampio spazio verrà quindi dato alla presentazione di libri e tesi di laurea dedicati all’artista, a dibattiti e a una mostra di vinili d’epoca e memorabilia di Mia Martini, tra cui il tailleur Armani indossato al “Festival di Sanremo” del 1992 cantando Gli uomini non cambiano, e la Gondola d’oro vinta alla “Mostra internazionale di musica leggera di Venezia” nel settembre del 1973 per le vendite del 45 giri Donna sola.
Domenica 11, alle 10, avrà luogo l’inaugurazione della mostra di vinili e memorabilia dell’artista che sarà aperta al pubblico fino alla serata del giorno successivo. Sempre domenica 11, alle 18, Ciro Castaldo dialogherà con la sorella di Mimì, Olivia Berté, e con Gianna Albini Bigazzi, tra testimonianze, aneddoti e curiosità.
Lunedì 12, dalle 18, si darà infine spazio alle presentazioni delle tesi di laurea e dei libri dedicati a Mia Martini con la partecipazione delle autrici Flavia De Bartolomeo e Rosaria Maria Marino. La serata verrà condotta da Simona Peselli, direttore editoriale della rassegna “Acqua in bocca (ma non troppo)”.
La tre giorni, alla quale stanno aderendo tanti artisti, compagni di viaggio di Mimì e personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, è in corso di allestimento, con l’obiettivo di favorire la realizzazione anche di altri eventi nel corso di tutto il 2025. L’ingresso alle varie serate sarà gratuito, con prenotazione obbligatoria all’indirizzo di posta elettronica
Per gli amanti della musica, quella 'vera', un doveroso omaggio a colei che, pur non essendoci più, sembra oggi più viva che mai. Un mito, una leggenda. O, più semplicemente, Mimì.