Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 31
Innanzitutto chiediamo scusa per questa prolungata assenza, ma anche Cecco a cena, a volte, sente il bisogno di mettersi a... dieta (si fa per dire) e riflettere. Torniamo, quindi, dopo aver guazzabugliato un po' in riva al mare ed aver fatto scorta di pazienza per non incazzarci ad ogni piè sospinto e macerarci il fegato. Avrete, sicuramente, letto delle manifestazioni negli Stati Uniti seguite alla morte di George Floyd. Ovviamente l'omicidio è stato preso a pretesto per saccheggiare, distruggere, sfasciare, invocare chissà quale pandemia rigeneratrice e, abbiamo visto, distruggere ed abbattere le statue di personaggi storici ritenuti responsabili di chissà quali nefandezze. Questa epidemia di imbecillità si è diffusa, come il Coronavirus, a tutte le latitudini e anche da noi, i soliti giovani dementi tanto esaltati dalla Sinistra, hanno imbrattato la statua di Indro Montanelli perché fascista e stupratore di bambine. Ma non è solo questo. Con la scusa della morte di Floyd, ecco nuovamente una generazione di imbecilli che si batte il petto e genuflette accusandosi di qualsiasi empietà commessa negli ultimi 300 anni e anche di più, ai danni della popolazione nera dell'Africa. In sostanza, avendo noi massacrato, devastato, sfruttato il continente negro, da ora in poi dovremmo metterci a pi greco mezzi ossia a 90° per riparare alle colpe dei nostri avi.
Quindi, non è più sufficiente una presa di coscienza storica e politica di ciò che, realmente, è avvenuto nel corso dei secoli, con un effettivo sfruttamento delle risorse e della popolazione africana, ma occorre aprire le frontiere a cani e porci, fa r entrare chiunque, farsi depredare, magari stuprare a nostra volta, derubare e colonizzare. Questo concetto, portato avanti dai bastardi della Sinistra istituzionale che vivono, ovviamente, nei loro ghetti di lusso e di ricchezza a 12 mila euro al mese, viene amplificato da una gioventù bruciata che, purtroppo, si trova di fronte, ancor più di quanto avvenne nel Sessantotto, una maturità, una anzianità una senilità che sono, sistematicamente, senza palle e che pensano solo e soltanto a raggiungere la pensione e a svernare in Portogallo e in altri paradisi dove lo stato non preleva tasse come accade da noi.
Nessuno che osi prendersi la responsabilità di guidare la nave della nostra povera penisola sfasciata e invasa da milioni di persone il cui unico minimo comune denominatore sono l'ignoranza, l'assenza di coscienza e consapevolezza, la barbarie, stili di vita completamente diversi e lontani anni luce dal nostro, religioni e convinzioni fuori dal tempo. Purtroppo il nostro è un Paese senza. Senza tutto perché convinto di non aver bisogno di nulla. Senza memoria, senza storia, senza passato, senza presente e senza futuro. Si crede di aiutare i giovani facendo credere loro di aver scoperto l'acquacalda, di volere un mondo uguale ovunque e dove non esistono ingiustizie o disuguaglianze o anche solo differenze. Li si esorta a dire e a fare tutto quello che passa loro per la testa, si erigono dei pesci senza sapore e senza qualità come le sardine, che si muovono, tra l'altro, in branco e non hanno individualità spiccate, a nuovi Profeti.
Accade come cinquant'anni fa, con la Sinistra del Pc e non solo, con i giornalisti cosiddetti progressisti, in realtà leccaculo e strumentali, che alimentano la convinzione di questa truppa di ignoranti con ancora il latte sulle labbra, di trovarsi di fronte a una palingenesi generale. Stronzate. Si fa credere loro che il mondo sia quello che non è, un mondo che, al contrario, è sempre stato quello che è ancora oggi e dove ogni stato porta avanti i propri interessi salvo, ipocritamente, far finta di fare anche quelli degli altri.
Noi non ci pieghiamo a questa porcata. Se i giovani vogliono conquistare la rossa primavera - come scriveva in un suo straordinario libro Davide Lajolo, ex fascista poi partigiano comunista e direttore dell'Unità nel dopoguerra, grande carattere e altrettanto spessore umano - devono dimostrare di averne le capacità ossia devono mostrare di avere una chiara e robusta conoscenza del passato. Cosa che non hanno, perché sono disposti a cancellare ogni passato che non sia conforme alla rappresentazione che essi ne vogliono avere. Questi sono i nuovi talebani dell'Occidente, pericolosi come i loro coetanei asiatici, ma ancora di più in quanto hanno di fronte genitori e parenti più o meno stretti che non hanno alcuna intenzione di difendere quello che il passato ha trasmesso loro.
Presuntuosi, spocchiosi, prevaricatori, antidemocratici, totalitari, ignoranti, senza palle: questo è il ritratto di una gioventù che non esiteremmo, se fossimo noi al Governo, a prendere a calci nel culo, ovviamente metaforicamente, fino a far capire che l'età non è una condizione che dà diritto, automaticamente, a essere nel giusto e al potere. Si sciacquano la bocca con l'antifascismo e la Resistenza, dopo ottant'anni da quando sono avvenuti. Cantano Bella Ciao che non ha alcun senso se non quello di far sopravvivere chi non riesce a guardare avanti perché incapace o, addirittura, alienato. Sono, loro sì, dei poveri derelitti che vivono di feticci e di fantasmi. Ignoranti come pecore ché, Sgarbi dovrebbe impararlo, le capre sono animali molto, ma molto più intelligenti.
Invece i nostri coetanei preferiscono guardare al proprio orticello, raggiungere la più o meno meritata pensione e sciacquarsi le palle nei mari esotici del nostro emisfero. I giovani? Cazzi loro, si facciano da soli. E così si rifiuta ogni assunzione di responsabilità. Ecco, questo è il vero cancro di questo nostro momento storico: non c'è nessuno disposto a far entrare nei cervelli della gioventù che l'assumersi le proprie responsabilità, sempre e comunque, è la condizione essenziale per poter rivendicare il diritto a esserci e a dire e fare ciò in cui si crede. I giovani devono studiare, studiare e studiare, questo diceva Benedetto Croce e aveva ragione. In troppi, nel Sessantotto e nel Settantasette, facevano casino e, negli anni seguenti hanno piazzato il proprio fondoschiena in luoghi che aborrivano durante la loro età contestatrice.
A noi fotte nulla essere graditi alle nuove generazioni. Se vogliono imparare e mangiare un po' di merda - perché il mondo e lo si comprende appena finita l'età scolastica università compresa ne è pieno - siamo qua per farglielo comprendere e far capire che, una volta assaggiata, si apprezza molto, ma molto di più la cioccolata. Non c'è una vita dove esiste, a prescindere, il diritto ad essere felici. Chi lo sostiene o è un bugiardo o un criminale e in entrambi i casi andrebbe fucilato, metaforicamente s'intende. La felicità, ammesso che si trovi da qualche parte, è fatta di momenti che vanno conquistati, spesso anzi, sempre, con fatica e caparbietà. La vita non è fatta per chi vuole abbattere il passato a colpi di mazza, ma per chi vuole affrontare il presente e il futuro portandosi dietro e sulle spalle ciò che il passato ha saputo e sa insegnare.
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 28
Noi non abbiamo, per fortuna, l'abitudine di frequentare facebook se non, ogni tanto, per postare un nostro articolo o una nostra immagine. I social sono, a tutti gli effetti, un boomerang devastante e nel momento in cui diventano una schiavitù, assumono la forma di una dipendenza ossessiva. Lo sperimentammo, tanti anni fa, quando seguivamo la Lucchese di mister Fouzi Hadj. I tifosi rossoneri, non tutti, non ragionavano se non con le loro convinzioni da tifosi, inutile provare a intavolare un discorso di senso compiuto. Così ci siamo più volte presi il coro allo stadio 'Aldo Grandi pezzo di merda' e abbiamo chiuso lì. Mai più scenderemo a conversare con chi antepone, al buonsenso e alla ragione, la prevaricazione. Sta accadendo, a Lucca, a proposito del Summer Festival e del suo fondatore Mimmo D'Alessandro la stessa cosa. Assistiamo ad una sorta di linciaggio morale che va al di là della questione razionale, ossia il rimborso o meno dei biglietti per il concerto di un artista come Paul McCartney. Noi, è bene dirlo subito, non ci stiamo a questo gioco al massacro. Noi non siamo soliti rinnegare né, tantomeno, misconoscere la riconoscenza e dal 1998 il Summer Festival ha portato nelle casse di molti lucchesi e nelle teste e nel cuore di molti altri, soldi, benessere, gioia, godimento. Quindi, a nostro avviso, è bene fare chiarezza una volta per tutte.
Pochi minuti fa è stata diffusa la notizia che potrebbe essere approvato un emendamento da parte del Governo che consentirebbe a coloro che hanno acquistato i biglietti di un concerto, di riavere i soldi dopo 18 mesi se non li hanno convertiti in voucher. Vedremo cosa accadrà...
Il Lucca Summer Festival 2020 è saltato per colpa di un virus part-time che un Governo di incapaci, inetti, inutili, insulsi sta cercando di diffondere a piene mani con annunci terroristici di seconde e terze ondate. E' saltato, quindi, per circostanze che niente hanno avuto a che vedere con chi ha organizzato la manifestazione. Anzi, questi ultimi hanno patito un danno enorme come nessun altro comparto: concerti e spettacoli sono stati rinviati sine die e chissà se e quando potranno tornare fra noi.
Il Governo, nel tentativo di tutelare la filiera di un settore che dà da mangiare a centinaia di migliaia di persone, ha optato per i cosiddetti voucher, ossia titoli di credito che danno diritto ad assistere ad altri concerti nel 2021. E' successo anche a noi e, a dirla tutta, avremmo, almeno inizialmente, preferito riavere indietro i nostri soldi.
E' ovvio che se tutti gli organizzatori di spettacoli avessero dovuto restituire il denaro dei biglietti venduti, presumibilmente la filiera della musica, del teatro e non solo, sarebbero andati a puttane. Vogliamo noi e volete voi questo? No, ma, appunto, c'è un ma non trascurabile.
Nel caso del Lucca Summer Festival e di tutti gli altri concerti sparsi per l'Italia della D'Alessandro&Galli, è certo che se fossero stati restituiti i soldi, anche tutto il resto del comparto spettacolo italiano avrebbe seguito la stessa strada con quel che ne consegue. Ossia, assenza pressoché totale di soldi per mandare avanti la baracca e non soltanto i conti correnti di chi organizza le manifestazioni.
Il ma cui facevamo riferimento, tuttavia, riguarda in questi giorni il concerto di un artista, Paul McCartney, che ha quasi 80 anni e che non sa se l'anno venturo potrà tornare al Summer Festival e in Italia. L'annullamento del suo concerto a Lucca e a Napoli ha messo 44 mila persone nella condizione di aver versato i soldi e non poter ricevere, in cambio, la prestazione acquisita.
Il Governo italiano ha scelto il sistema dei voucher, ma è indubbio che se io ho acquistato un biglietto per vedere McCartney non si capisce per quale motivo dovrei andare a vedere un altro artista. Dovrei, almeno, avere il diritto di scegliere tra il rimborso integrale del biglietto o, appunto, la possibilità di assistere ad altri concerti fermo restando che l'ex Beatles non ha alcuna intenzione di programmare il futuro e, quindi, a differenza di Celine Dion e altri artisti, non ha posticipato di un anno la sua esibizione.
Ebbene, secondo la D'Alessandro&Galli, al momento, solo 700 persone su 44 mila acquirenti di biglietti per i due concerti di Napoli e Lucca, hanno chiesto il rimborso mentre circa 18 mila hanno accettato i voucher.
Noi, lo diciamo con sincerità, avremmo preferito riavere i soldi indietro o avere la chance di vedere Paul McCartney un'altra volta, ma non è possibile. Certo, non saranno 300 euro, si fa per dire, a cambiarci la vita, ma la logica vuole che se io pago per quella prestazione, quella e non altre dovrei avere o, quantomeno, dovrei essere libero di scegliere.
Detto questo, c'è una cosa che non sopportiamo e che troviamo veramente indecente: la gogna mediatica cui Mimmo D'Alessandro è sottoposto sui social nemmeno fosse il peggior criminale della storia. Noi che in passato abbiamo avuto momenti di rottura con il promoter musicale, riteniamo che a Lucca, soprattutto, la gente farebbe bene a mettere mano alla memoria e a ricordarsi che cosa sono state per la città le 22 edizioni precedenti. Ci sono commercianti, imprenditori, che si sono, letteralmente, gonfiati le tasche con il Summer e il suo indotto. Ci sono, poi, migliaia di lucchesi che hanno goduto di una musica che, altrimenti, avrebbero solo potuto sentire attraverso un cd. Vogliamo dimenticarlo?
E adesso ecco che sembra partita la caccia al Mimmo o al Summer Festival, quasi si trattasse di una manifestazione rompicoglioni che disturberebbe l'udito, debole e pericolante, di alcuni, pochissimi, residenti. Sia chiaro, Mimmo D'Alessandro non è un santo né un benefattore, ma in questa Italia di parassiti, dipendenti pubblici, redditieri di cittadinanza e di emergenza, ad averne di Mimmo D'Alessandro.
Che a Lucca lo sport più praticato sia quello di godere delle disgrazie degli altri lo abbiamo capito appena messo piede, nel lontano 1989, in questa landa più o meno desolata. Ma a tutto c'è un limite. E questo limite lo si sta abbondantemente superando.
Il Covid-19 non lo hanno voluto gli organizzatori di spettacoli né questi hanno voluto i governanti che si ritrovano. Così è, però, se vi pare. Mimmo D'Alessandro è un professionista pressoché unico in Italia nel suo settore, che fa, ovviamente, i propri interessi in un Paese dove gli interessi, purtroppo, sono solo e solamente quelli della classe di parassiti e di mediocri che ci governa e ci amministra.
In fondo non ci risulta che Mimmo D'Alessandro sia sommerso da debiti o da decreti ingiuntivi. Tutt'altro. Quindi, per favore, limitatevi a chiedere, se volete, il giusto rimborso per McCartney, ma non andate oltre. Non avrebbe senso e non sarebbe nemmeno giusto.