Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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Ad essere sinceri non riusciamo a dimenticare le lacrime - vere?, false?, mezze vere e mezze false? - di un Marco Remaschi post elezioni amministrative a Lucca anno di (dis)grazia 2017. L'aveva fatta grossa, invero, con quella telefonata al candidato del centrodestra Remo Santini che gliel'aveva prima registrata e, successivamente, dopo la sconfitta, pubblicata proprio sulla Gazzetta di Lucca. Quante volte al nostro collega e amico abbiamo detto che avrebbe dovuto diffonderla prima del ballottaggio. Remaschi tanto si diede da fare che riuscì a convincere - ne dubitiamo - i vertici del partito democratico, Andrea Marcucci in testa e Alessandro Tambellini, che si era trattato di uno scherzo o giù di lì. Lo perdonarono e lo lasciarono dov'era, ossia in consiglio regionale a 8 mila euro al mese più la carica di consigliere comunale nonché padre putativo della Sara D'Ambrosio, che le elezioni a sindaco di Altopascio non le avrebbe vinte, da sola, nemmeno se avesse pianto in greco. E ora che farà la povera Sara orfana di cotanto padre il quale si è dimesso perché ha deciso di fregarsene degli elettori di Altopascio e di correre per diventare primo cittadino di Coreglia? Marco Remaschi è una minestra riscaldata e come tutte le minestre riscaldate possono essere buone sì, ma per chi non ha voglia di provare altro.
A noi mister Gucci non incute nessun timore né suscita alcuna simpatia. Arrogante con i deboli, prudente con i forti, nel suo atto di dolore con cui si è congedato dal Pd, si è ben guardato dal prendere di mira colui il quale, dopo averlo incensato, lo ha spinto all'inferno, ossia il senatore Andrea Marcucci. La polpetta avvelenata, però, non gli è andata giù e in men che non si dica si è appattumato con Italia Viva, questa sottospecie di ectoplasma elettorale ed umano che fa capo a Puffo Renzi, colui il quale ci ha preso per il culo e riempito di immigrati in cambio di un occhio di riguardo per i nostri conti pubblici da parte dell'Unione Europea. Ma come si fa a votare Italia Viva, più simile ad un cadavere viaggiante che a una ipotetica forza di rinnovamento. Basta guardare quali sono i candidati in provincia di Lucca, della serie quant'è bella giovinezza...
Ma torniamo al nostro ex griffato consigliere regionale nonché consigliere comunale nonché ex sindaco di Coreglia Antelminelli, colui il quale voleva far costruire un nuovo Maracanà alle porte del paese. Sappiamo tutti come è andata a finire. E' finita con il Remaschi impegnato nella lotta agli ungulati missione decisamente più appetibile e affidabile.
Ora, silurato dal suo stesso mentore, accantonato nei giochi di potere di un partito che ha la faccia come il deretano, Marco Remaschi vuole prendersi la sua rivincita e cova una rabbia che potrebbe perfino premiarlo. Fra un paio di giorni, si mormora, presenterà la sua lista per le comunali di settembre e di sicuro la sua candidatura ha sparigliato i giochi politici a Coreglia dove il candidato del centro destra avrebbe potuto vincere in carrozza e, adesso, al contrario, rischia di restare a piedi.
La poltrona piace a molti, forse a tutti, ma a Remaschi un po' di più e se ci aggiungiamo anche la sua voglia di rivalsa, ecco che si capisce come abbia potuto fare il salto della quaglia in 48 ore o giù di lì, della serie fedeltà a puttane e coerenza pure. Certo, se Coreglia ha voglia di rinnovamento e di nuova linfa vitale, eviterà accuratamente di votare Remaschi, ma si sa bene come il popolo sia volubile e facile ai cambiamenti di umore e di opinione.
A Coreglia Antelminelli abbiamo il nostro caro collega Loreno Bertolacci il quale, siamo certi, sarà rimasto (sic!) entusiasta della notizia. Caro Loreno vediamo un po' che cosa pensa Coreglia di questa candidatura raffazzonata e dipendente da un ex capo del Governo che noi abbiamo bacchettato e anche qualcosa di più alcuni anni fa mentre era ancora al potere.
A proposito, abbiamo provato a telefonare a mister Gucci il quale, probabilmente, vedendo il nostro numero non risponde. Del resto sa bene che razza di giornalisti siamo e fa bene, evidentemente, a starne alla larga. Quando si dice avere gli attributi.
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E' uno schifo. Una vergogna. Un insulto alla ragione e al buonsenso. L'ennesima dimostrazione che la burocrazia dei mediocri e la deresponsabilizzazione delle coscienze stanno uccidendo il sistema socio-economico di questa povera Italia divenuta, ormai, un Paese di castrati senza attributi né orgoglio o dignità. Ci riferiamo a quanto avvenuto alla discoteca Seven Apples, uno dei locali storici della Versilia, incappato, oggi pomeriggio, in una sorta di esecuzione sommaria senza processo portata avanti dal branco di professionisti del terrore che, da mesi, stanno inculcandoci la convinzione che il Coronavirus stia per impadronirsi delle nostre vite minacciandole. Abbiamo assistito personalmente a telefonate di disdetta di tavoli nemmeno si trattasse di una epidemia di peste bubbonica. Quando gli stessi dati forniti dalla Asl oggi parlano di appena un solo caso in Versilia negli ultimi sette giorni e nemmeno un decesso in tutta la regione. E allora chi scrive si assume tutta la responsabilità di dire che qui si vogliono uccidere lavoratori e imprese, che in nome di una salute pubblica nemmeno a rischio influenza, si pretende di distruggere un tessuto economico e sociale che, da sempre, dà da mangiare a decine di migliaia di persone in questa provincia. Se noi fossimo i proprietari del Seven Apples di Marina di Pietrasanta, non avremmo dubbi: chiuderemmo l'attività e manderemmo tutti a casa. Che ci pensino il Governo e la Asl a pagare contributi e stipendi visto che sono loro ad aver seminato la paura a dosi massicce.
I colleghi corvi di questo sistema di informazione depravato e deturpato dall'imbecillità dilagante e dalla uniformità confortante, hanno annunciato il rischio focolaio per questo locale dichiarandone, in modo arbitrario, la responsabilità senza nemmeno sapere di cosa. Una ragazza di Pisa è stata trovata positiva al tampone e, tra i suoi viaggi, oltre che provenire dall'estero, ha anche trascorso una serata al Seven, ma avrebbe potuto essere ovunque, in un ristorante, in una pizzeria, in un pub, in un'altra discoteca. Una potenza virale pressoché inesistente, ma in tempi in cui si strumentalizza anche la mamma del porco, un contagiato in una discoteca. per di più in Versilia, fa tanta notizia per gli scemi beoti che tutte le mattine comprano i giornali. Nessuno che si provi a spiegare che si tratta di una inezia, di un caso che con il locale non ha alcun tipo di relazione.
No, bisogna mettere alla gogna e fare il titolo che attira: così le donne preda di ansia e attacchi di panico, le mamme che se la fanno sotto per la paura, gli eunuchi che seguono pedissequamente le orme di chi marcia alla cieca, hanno, finalmente, qualcosa di cui parlare e riempirsi la bocca. Di parole senza senso e di discorsi da scompartimento ferroviario.
La verità è che questo locale, questa estate, è stato passato sistematicamente al setaccio non si sa bene perché e non si sa bene per cosa. Invece di apprezzare e di appoggiare i tentativi che questi imprenditori, come altri centinaia di questa riviera che rischiano personalmente senza avere lo stipendio garantito che hanno i parassiti di questo stato borbonico, si è fatto e si fa di tutto per controllare, multare, imporre, devastare, scoraggiare, distruggere. Si uccide lo spirito imprenditoriale e l'entusiasmo di chi, fino ad oggi, ha tenuto su questo Paese di merda, non certo coloro i quali percepiscono redditi di cittadinanza o di emergenza, emolumenti fissi indipendentemente dalla redditività e dalla produttività del proprio lavoro.
Ecco, se gli imprenditori e le partite Iva avessero un minimo di unità e dei vertici di categoria dotati di spina dorsale e non, invece, invertebrati, farebbero una serrata a oltranza, spedendo in mezzo alla strada decine di migliaia di dipendenti. E che andassero a Roma a chiedere i soldi e lo stipendio.
Virologi e infettivologi da strapazzo stanno cercando di fare tutto il possibile per convincerci che una seconda ondata è in atto, che una terza arriverà fra poco, che gli ospedali si riempiranno di nuovo e che le bare continueranno a trasportare cadaveri. Questo è terrorismo di stato protetto e garantito da una casta politica di privilegiati che vuole ridurre la classe media - quella che vota a destra e che viene definita sovranista, populista, razzista - ad una massa senza alcuna identità né senso di appartenenza né fiducia nelle proprie capacità e possibilità. Si fa di tutto per mortificare invece di spingere a far crescere l'entusiasmo.
Questa classe digerente, buona solo a mangiare e ingozzarsi senza ritegno, ci fa vomitare, ci fa odiare il fatto di possedere la stessa nazionalità di questi unglorious bastards che decidono delle nostre esistenze senza averne alcun diritto. Con la scusa di tutelare la salute degli anziani, ci fanno passare per egoisti e installano in noi i peggiori sensi di colpa. Purtroppo l'ignoranza dilaga e la tendenza a fare gregge è molto più forte di quella che spinge a erigersi al di sopra della mischia.
La nostra incondizionata solidarietà alla proprietà del Seven Apples e al suo staff che conosciamo benissimo e del quale apprezziamo serietà, professionalità e spirito imprenditoriale. Noi che siamo reduci dalla Costa Azzurra, abbiamo compreso perché questa povera Italia sta morendo lentamente. Perché è governata da incapaci e da eunuchi. Sono dei castrati, ma non tanto o non solo degli attributi genitali, quanto di quella autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio che rendono, soli, lo spessore di un politico, ma noi, di politici, a queste latitudini, non ne abbiamo da un pezzo.