Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
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Non ci vuole la laurea per capire che, ormai, le élites degli organismi sovranazionali e i lacché dei singoli stati ormai privi di sovranità, hanno scelto di annientare non soltanto l'identità dei popoli, ma anche la libertà dei singoli individui. Per piegare l'umanità e obbligarla a seguire ciò che vogliono i padroni del vapore serviva anzi, era indispensabile, una minaccia globale che potesse cancellare ogni dubbio, ogni resistenza, ogni anelito di libertà e di autonomia. Cosa, quindi, meglio di una presunta malattia letale che letale non è, ma che riesce, se opportunamente diffusa attraverso gli organi di informazione prostituiti al mainstream, ad abbattere le difese di milioni di esseri umani per i quali anche la sola ventilata ipotesi di dover abbandonare questa valle di lacrime li spinge a ogni cedimento, a ogni rinuncia, a ogni sottomissione? Basta osservare, quotidianamente, i danni collaterali che la paura iniettata a dosi massicce - altro che vaccini antiCovid - ha provocato in chi non solo non ha capacità di analisi, ma nemmeno il minimo senso della misura. Capita ancora oggi, 20 luglio, con 30 gradi e più all'ombra e con i virologi-infettivologi-tuttologi che hanno abolito l'obbligo di indossare il mezzo burqa all'aperto, di imbattersi in uomini e donne, giovani e vecchie, bambini e bambine, adolescenti e maturi, che indossano la mascherina ovunque, anche se sono soli e all'interno della propria auto con i finestrini ermeticamente chiusi. Grosse le responsabilità degli psicologi e degli psichiatri oltre a quelle dei medici i quali sanno tutti benissimo dove ci sta portando questa follia collettiva, ma si guardano bene dal ribellarsi attenti come sono al portafoglio pardon, allo stipendio.
Eppure ricordiamo quando, durante il fascismo, per poter conservare il posto di professori universitari, solo pochi, 12 in tutto su 1250 accademici, rifiutarono di prestare giuramento a Mussolini e la loro storia, esempio di coraggio, determinazione, maturità, è stata raccontata da Giorgio Boatti in un libro stupendo edito tanti anni fa da Einaudi col titolo Preferirei di no.
Ecco, anche noi, senza violenza, senza aggressività, senza usare termini che ci sembrerebbero, comunque, sì passibili di querela o di denuncia, ma legittimi e legittimati da una dittatura sanitaria e politica oltreché amministrativa che ci sta riducendo a larve senza vita e senza senso, diciamo e diremo Preferirei di no.
Anche noi, cioè, non ci vaccineremo anche se stanno cercando di fare tutto il possibile e immaginabile per inventarsi quello che non c'è, persino gonfiare dati e pericoli inesistenti, ridurre al minimo i parametri per poterci, poi, rinchiudere nuovamente in zone di tutti i colori, anticipando l'unica che considerano utile ai loro meschini e ridicoli scopi: la zona rossa.
Le stanno provando tutte per vincere l'unico popolo europeo che ha dimostrato, come ha sempre detto Ida Magli e come ha anche sostenuto Oriana Fallaci, di sapersi ribellare, di essere individualista e non disposto a rinunciare alla propria identità, alle proprie specificità, al proprio diritto a scegliersi come vivere e, soprattutto, come, eventualmente, morire.
Adesso si sono inventati il Green Pass e a farlo sono state proprio le élites politiche mondialiste e di sinistra le quali, al contrario, dovrebbero stare dalla parte delle masse, ma, ormai, la Sinistra esiste solamente quando c'è da svoltare ad un bivio stradale, il resto è solo sterco e nemmeno di vacca.
Bene, con questo passaporto senza alcuna utilità se non quella di sentirsi come polli di allevamento in un enorme aia controllata e recintata, ci dicono e ci promettono, sempre per il nostro bene ovviamente, che potremo, così, finalmente tornare a vivere come prima. Bugiardi. Farisei. Falsi. Sfruttano le debolezze degli eunuchi a due gambe per prepararsi il regno dei cieli sulla terra.
Senza pass non potremo, udite udite, andare al ristorante: poveri ristoratori, come la metti la metti, nel didietro la prendono sempre loro. Scena l'altra mattina in un bar dell'immediata periferia: la titolare arrabbiatissima non per il Green Pass senza il quale non si potrà varcare la soglia di caffè e ristoranti, ma perché esso non vale anche per i supermercati che, durante il lockdown, sono stati regolarmente aperti incassando miliardi di euro. Quindi, che anche loro siano costretti a far entrare solamente chi ha il 'passaporto sanitario'. Bell'esempio di intelligenza critica.
I nostri governanti da strapazzo credono, quindi, anzi, sono convinti che noi italiani, goderecci oltre ogni limite, saremo disposti a barattare la nostra indipendenza e la nostra libertà per il classico piatto di lenticchie. Poveri illusi. dispiace per gli amici ristoratori, ma se questi dementi ce lo imporranno e gli stessi ristoratori non si ribelleranno, beh, faremo a meno di sederci al tavolo e troveremo un altro modo per soddisfare i nostri istinti fagici fuori dalle mura di casa.
Cosa volete che capiscano persone che non aprono un libro da anni, che perdono metà della loro vita guardando il cellulare e l'altra metà a guardare quello degli altri social inclusi? Cosa credete che gliene importi della libertà a chi l'ha sempre considerata un qualcosa di scontato e di indecifrabile e indefinibile? Cosa pensate che gliene freghi quando non sanno nemmeno più cosa significhi disobbedire quando ciò che ci vogliono far fare va contro ogni regola di buonsenso?
Aprite gli occhi, drizzate le orecchie, fate funzionare il cervello e non leggete i giornali né guardate le televisioni: sono la devastazione delle coscienze. Rifiutatevi di dipendere e far dipendere le vostre vite da mezzibusti e presunti stregoni buoni solo per ficcarsi in tasca l'assegno di partecipazione e trasmettere soltanto paura e pessimismo. Svegliatevi e guardate che non siamo testimoni di Geova. Svegliatevi perché o torniamo ad essere quel che siamo sempre stati, pur con i nostri limiti e difetti, oppure il nostri futuro non avrà futuro né, noi, avremo l'autonomia decisionale per poter portare avanti la nostra misera, ma unica e preziosa, esistenza.
Disobbedire oggi, ribellarsi domani: non ci sono alternative contro chi vuole uccidere lo spirito libero.
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Forse voi gente di poca anzi, nessuna fede, non ve ne rendete conto persi come siete a godere dell'unica valvola di sfogo che vi resta, quella del pallone o, per i più colti, della manifattura tabacchi a Lucca, delle vacanze estive in Versilia o sul litorale di Massa e Carrara o, ancora, in terra di Garfagnana. Se, però, accendeste un po' il cervello ammesso che ancora non lo abbiate ceduto o venduto all'ammasso, dovreste prestare molta attenzione a quello che sta accadendo in questi giorni e ai titoli e non soltanto che i giornalisti del mainstream stanno propinando sulle prime pagine dei quotidiani e delle Tv svenduti alla assoluta assenza di analisi critica. Ci stanno annunciando che i contagi sono in aumento, attenzione: in aumento senza specificare che i ricoveri sono in diminuzione per non parlare delle terapie intensive o dei decessi pressoché inesistenti e che se anche avvengono, colpiscono, come è sempre stato, persone con problematiche e patologie devastanti e che compromettono già la vita quotidiana dell'individuo. Ma a cosa serve cercare di far ragionare chi ha paura solo di morire e preferisce rinunciare a vivere? Alcuni virologi d'accatto ci mettono già in guardia sulla prossima ondata autunnale e come se non bastassero i danni psicologici già provocati, seminano, simili a profeti di sventura, previsioni catastrofiche a cui fanno seguito annunci di prossimi provvedimenti necessari da adottare nei confron ti di coloro che, bestiacce schifose, non osano vaccinarsi.
Qualcuno, ma siamo soltanto all'inizio, ha detto che gli studenti non vaccinati dovranno restare in dad mentre gli altri potranno e avranno, loro soli, il diritto di andare a scuola in presenza. Se non è persecuzione ai livelli delle leggi razziali del 1938 durante il fascismo, poco ci manca. E quel poco che ci manca verrà presto colmato se ci tocca leggere da più parti che chi non si vaccinerà dovrà essere sottoposto a tutta una serie di limitazioni che ne renderanno, praticamente, impossibile l'esistenza, una specie di lockdown mirato e personale che finirà per portarsi dietro anche, come era già stato ipotizzato mesi fa, la possibilità di avviare i renitenti alla politica vaccinale in appositi campi di concentramento.
Ciò che stupisce, tuttavia, in tutto questo, è il silenzio dei medici, degli ordini professionali i quali, supinamente, hanno accettato una politica di imposizione urbi et orbis di vaccinazione con la quale nemmeno loro sono unanimamente d'accordo. Anzi. Ne conosciamo personalmente diversi che consigliano di non vaccinarsi in privato, ma che, pubblicamente, sono costretti a dire di sì per non perdere il posto di lavoro.
A noi ricorda molto il periodo delle deportazioni ebraiche o sovietiche, dei Gulag o dei Mauthausen, l'anticamera della morte per chi non si adegua o non appartiene alla nuova razza eletta quella, appunto, che pur di poter andare in vacanza o non rischiare il posto di lavoro, rinuncia alla propria individualità e alle proprie certezze per non compromettere il cosiddetto très bien vivre ensemble come dicono i francesi o il quieto vivere come diciamo qui da noi.
Non so se vi siete accorti di come la gente inquisisce e domanda se siamo o meno vaccinati, quasi dipendesse da coloro che non si sono iniettati nelle vene l'Astra o lo Zeneca, la loro sicurezza e la loro possibilità di vita. Pensate un po' se i mass media cominciassero - e cominceranno statene certi - a mettere in giro anche solo l'ipotesi o la voce che l'aumento inevitabile in autunno del Covid sarà colpa dei non vaccinati. Altro che delazioni, altro che Anna Frank denunciata dai vicini di casa. Ci sarà la corsa a denunciare chi non vorrà farsi iniettare un siero che, buono o cattivo che sia, non può essere imposto senza che esista una oggettiva necessità di salute.
Perché ricordatevi che adesso vi dicono che dovete vaccinarvi altrimenti si riempiranno gli ospedali e il sistema andrà in til, ma non aggiungono che il ricorso ad una politica sanitaria dell'emergenza non può dipendere da una soggettiva analisi delle capacità ricettive del sistema sanitario, bensì dalla oggettiva letalità del virus, altrimenti se domani, in un sistema in cui la sanità pubblica dovesse essere ridotta al lumicino e i nosocomi cancellati o quasi, i governanti lo ritenessero opportuno, potrebbero costringere chiunque a sottoporsi a qualunque trattamento.
La verità è che la soglia della nostra libertà in quanto individui pensanti sta subendo un colpo devastante che non conoscerà un ritorno al come eravamo prima. Ci abbiamo riflettuto molto prima di arrivare a queste conclusioni e non passare, invece, per dei poveri visionari o dei negazionisti che non siamo né siamo mai stati. Siamo, al contrario, consapevoli che in una società in cui regna la deresponsabilizzazione spinta, chi osa pensare è visto sempre come un potenziale nemico e come una sicura fonte di problemi.
Per governare le masse la paura è l'ingrediente migliore, quella della morte, poi, anche se aleatoria, di sicuro effetto.
Siamo al 10 luglio e vorrei che faceste tesoro di quanto stiamo scrivendo mettendoci pure all'indice e sputandoci in faccia se avremo sbagliato. Se con 30 gradi all'ombra assistiamo ancora a sindaci come quelli di Viareggio, di Pietrasanta, di Porcari, di Borgo a Mozzano solo per citarne alcuni, che hanno rimosso il maxi-schermo in piazza per vedere la finale per paura dei contagi, potete immaginare che cosa saranno capaci di fare quando, con l'arrivo del freddo e dell'autunno, i contagi inevitabilmente cresceranno. Viviamo in un Paese di pavidi.
Siamo sicuri che i contagi aumenteranno e la colpa verrà assegnata a chi non si sarà vaccinato. E' sempre stato così. Bisogna trovare un colpevole che mascheri il fallimento di una politica sanitaria spaventosa che ha condotto soltanto all'arricchimento esasperato delle multinazionali della salute. Perché non rendersi conto che vaccinare non significa eliminare il contagio? Che il freddo favorisce i virus da sempre e che non si tratta di correre loro dietro ad ogni variante, ma di conviverci senza drammi e senza paure.
Durante la seconda guerra mondiale, quando Hitler e Mussolini sembrarono poter conquistare l'Europa, quando non sembravano esserci speranze di sorta, in un Paese, la Gran Bretagna, solo un uomo, Winston Churchill ebbe il coraggio di fare scelte impopolari rifiutando ogni accordo anche a costo di migliaia di vittime causate dai bombardamenti nazisti. Ebbene, oggi non c'è più un Churchill in giro per il mondo, ma soltanto eunuchi che non vogliono rischiare, che hanno paura di agire, che preferiscono adeguarsi all'omogeneizzazione globalista. Cosa sarebbe accaduto se Churchill avesse ceduto a chi voleva pace e sicurezza ed era contrario a una guerra senza tregua contro i tedeschi?
E oggi, pensateci, cosa accadrà a chi, come noi, non si vaccinerà non perché è negazionista o no-vax, ma perché ritiene che un vaccino sia indispensabile quando esiste, concretamente, una minaccia di morte impellente. Ebbene, nessuno può mettere in dubbio che questa minaccia è, al momento, completamente assente, ma se un Governo impone certe misure per obbligare il popolo a fare ciò che vuole, come potete credere che ci sarà chi sarà disposto a rinunciare a qualcosa per far prevalere la verità?
Resteremo soli e dovremo difenderci da soli. Attenzione, però, perché così facendo si rischia davvero di far precipitare il paese in una guerra civile senza fine dove la caccia a chi non sarà stato 'marchiato' sembrerà in tutto e per tutto simile a quella che, tanti anni fa, veniva condotta contro il popolo ebraico. E tutti sanno come andò a finire.