Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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Kabul è caduta e la domanda, allora, sorge spontanea: a cosa sono serviti 20 anni di occupazione e di morti se siamo di nuovo daccapo con i fondamentalisti islamici alla guida dell'Afghanistan pronti a fare da faro per tutti i movimenti estremisti islamici che, adesso, rialzeranno la testa contro l'Occidente allo sbando? E, inoltre, ma vi rendete conto con chi Trump e Biden hanno fatto l'accordo per lasciare il Paese e, in sostanza, abbandonare le classi medie e le donne che avevano sperato in loro ad una persecuzione e a una sorte senza scampo? I talebani? Venti anni fa, se ricordate, questi ignoranti, sudici, fanatici, dementi, retrogradi e maschilisti loro sì fino all'estremo, distrussero con la dinamite i monumentali Buddha di Bamyan, due enormi statue alte 55 e 33 metri scolpite nella pietra a 230 chilometri da Kabul. Uno dei crimini più odiosi contro uno dei Patrimoni dell'Umanità dichiarati dall'Unesco di cui si sono macchiati i Talebani sotto la guida del Mullah Omar. Adesso nessuno ne parla più, ma noi che, a differenza dei politicanti da strapazzo ipocriti e senza attributi con serviamo memoria di ferro, guardiamo alla caduta di Kabul come alla fine dell'Occidente che, da ora, in poi, sarà sottoposto sistematicamente alle invasioni dell'Islam più cieco e fanatico. Da Kabul un'altra lezione: è inutile esportare la democrazia e la libertà in paesi dove non esiste una cultura pronta ad accoglierle e dove la storia corrisponde, al contrario, ad una realtà di sopraffazione, di diseguaglianza, di miseria morale e civile. E allora? E allora, secondo le bestie sciocche dell'Ue, proprio noi dovremmo imbarcarci tutti i rifugiati di questo mondo.
Quello che sta accadendo a Kabul un giorno accadrà anche a Roma. Non ci sono dubbi. Prima o poi è un destino segnato. L'Islam, a differenza del cristianesimo e di papa Bergoglio, non accetta compromessi sui propri principi ed è fermo a secoli addietro. Il nostro presunto materialismo e progressismo in realtà hanno minato proprio la nostra capacità di rispondere alle minacce che provengono dall'esterno. Di fronte alla violenza, noi non saremo in grado di rispondere, ma ci inchineremo ai nuovi padroni. E siamo sicuri che i primi ad essere appesi a qualche palo o a venire gettati dal quinto o sesto piano di un edificio saranno proprio coloro che, oggi, vogliono le porte aperte a cani e porci e sono convinti come i francesi senza ormai più spina dorsale, che il futuro è il très bien vivre ensemble.
Stupidi. Stiamo aprendo le nostre case a gente che nemmeno sappiamo chi sia. Permettiamo a tutti, senza distinzioni, di venire a dettare ragione in casa nostra, come se dovessimo sentirci in colpa per chissà quale malefatta compiuta in passato. Oggi essere bianchi, occidentali, avere a cuore la famiglia tradizionale, amare esseri umani del sesso opposto è una vergogna o poco ci manca. Invece l'Islam ha ben chiaro cosa vuole e sa come ottenerlo. Andate a parlare di ddl Zan ai talebani. Mandate un ministro degli esteri donna a Kabul in visita diplomatica.
Ormai non c'è che una soluzione se vogliamo tornare a vivere. Abbandonare l'Unione Europea che sarà la nostra tomba perché fondata sul denaro e non sulla identità comune. Nessuno muore per soldi, tutti o quasi combattono per la propria identità.
L'Italia deve tornare a pensare solo e soltanto a se stessa. Esattamente come fanno tutti gli altri stati, ma che, con ipocrisia nessuno ammette. Chiudiamo le frontiere, rafforziamo il sentimento nazionale, il rispetto delle differenze e degli altri popoli. Non c'è più tempo. I colossi mondiali sono pronti a schiacciarci e ci compreranno prima o poi. Per evitare questo, dobbiamo riscoprire una unità nazionale che si fondi non sul denaro e sulla finanza speculativa, ma sui valori che contraddistinguono una civiltà e un popolo sovrano.
Il Covid è la più grande arma di distrazione di massa che esista. Noi continuiamo a perderci tempo e vedrete la fine che faremo. Ai talebani del Covid frega nulla e non ci sembra che la pand emia sia una loro priorità bensì dei popoli occidentali che sono, salvo rare eccezioni, eunuchi senza speranza pronti a cedere tutto pur di avere salva la loro inutile vita.
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La costituzione italiana, carta straccia ormai con cui, sistematicamente, la Sinistra e anche la destra al seguito si sciacquano la bocca e si puliscono il fondoschiena un giorno sì e l'altro pure, dice, all'articolo 13, che la libertà personale è inviolabile. Lasciamo perdere le eccezioni anche se i soliti soloni del buonsenso a un tanto al chilo vorrebbero farci credere che esiste una emergenza sanitaria alla quale non crede più nessuno se non i beoti e coloro ai quali il terrorismo mediatico ha bruciato circuiti e resistenze. La libertà, invece, non soltanto è violabile, ma è stata violata, violentata e, se la vogliamo dire tutta, è andata sistematicamente a puttane. Basterebbe accendere il cervello, ma gli italiani, si sa, la materia cerebrale, quando si ricordano di averla, la utilizzano per celebrare le vittorie calcistiche o per fottere lo stato che li amministra come fossero pecore o bestie da soma. L'avvento del Green pass, è bene dirlo casomai qualcuno se lo dimenticasse, sarà una abitudine dalla quale non ci toglieremo più. Così come la mascherina e le altre misure demenziali adottate da una politica fatta da eunuchi per conto di un comitato tecnico scientifico che osserva il mondo da dentro una clessidra senza sapere nemmeno che cosa è la vita reale. Il Green pass è solo il primo passo verso una nuova gestione dell'umanità. Non a caso gli imbecilli miliardari hanno parlato di pandemie che avverranno, perché è chiaro che il passaporto sanitario diventerà il grimaldello, si fa per dire, per illuderci e illudersi di essere liberi e protetti allo stesso tempo.
Come fa la gente normodotata a non rendersi conto che si tratta di un incredibile gioco di prestigio con cui si fa sembrare reale ciò che non è inducendo paura e terrore nelle persone che non sono abituate ad avere senso critico e autonomia di pensiero? Guardate i contagi, i numeri sono ridicoli e se anche aumenteranno il rapporto con il totale della popolazione sarà semplicemente insignificante. Invece, vedrete, a ottobre ci inchiappetteranno nuovamente e daranno la colpa a noi non vaccinati che verremo, quantomeno, deportati in qualche luogo designato per ospitare gli irriducibili.
Battute a parte, qui non si discute se il vaccino può far male o anche far morire. Qui si discute la sua necessità e la sua obbligatorietà pena la emarginazione assoluta e progressiva per chi non ci sta a fare da pecora per un gregge di pecore addomesticate.
Questa non è solamente violazione della costituzione, questa è violenza sulle persone alle quali viene impedito tutto o quasi: dal fare sport all'andare in biblioteca, dal lavoro allo studio, dalla socializzazione alla possibilità di vedere una pellicola. E aperto o chiuso non fa alcuna differenza. Anzi. Vedrete, appena finisce l'estate poliziotti e carabinieri saranno designati a controllare chi viola queste regole da strapazzo.
E proprio a voi, cari agenti e cari carabinieri con i quali lavoriamo da oltre trent'anni di onorata carriera. Siete scesi in campo indossando una divisa perché credevate in alcuni ideali, la giustizia, ma anche la sicurezza per la gente normale, di fronte alla violenza e alla malvagità. Siete o dovreste essere, da sempre, gli alfieri del bene e mai avreste pensato di ridurre la vostra attività allo scoprire se a tavola, in un ristorante, ci sono degli 'abusivi' gente, cioè, che mangia senza... permesso. Sì, perché di questo passo anche mangiare sarà un lusso riservato solo a chi accetterà le regole del Nuovo Ordine Sociale.
Ma come fate, voi agenti e carabinieri, a dire sempre di sì? Ma la sera, quando rientrate a casa, non vi viene il dubbio di aver obbedito ed eseguito ordini che non hanno una logica e un senso? Possibile che basti uno stipendio fisso per annacquare tutte le vostre capacità di critica?
Onestamente, con tutto quel che accade ogni giorno in questo Paese di m...a dove ognuno fa quel che vuole, come vuole, quando vuole e dove spaccio e delinquere sono diventate doti da cui non poter prescindere, voi come fate a recarvi nei locali a controllare se chi sta seduto al tavolo è stato vaccinato o si è fatto il tampone ? Ma non vi sentite tremendamente ridicoli?
Noi, al posto vostro, non avremmo dubbi: sciopero istantaneo. Perché il potere non può arrivare a manipolare le coscienze come sta cercando di fare da quasi due anni. Ognuno di noi risponde a se stesso e alla propria coscienza, non al ministro Speranza o al Dragopardo o ai virologi e infettivologi del comitato.