Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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Mai e poi mai avremmo pensato, nemmeno nei giorni più bui di questa pandemia spacciata per una peste bubbonica di dimensioni colossali, che ci saremmo trovati a sentirci emarginati e appestati, sia pure orgogliosamente, fino a questo punto. Attenzione, il 6 agosto entrerà in vigore il nuovo decreto del Governo Draghi, quello che avrebbe dovuto restituirci vita e libertà e che, al contrario, ha continuato a mettercelo sotto la coda. Dal 6 agosto chi, come noi, non sarà ancora vaccinato, non potrà usufruire di numerosi servizi e attività che, in genere, vengono riservate a tutti i cittadini. Ci saranno, così, cittadini di serie A e cittadini di serie B, né più né meno dei bei tempi di quando Lui caro lei che per lavorare o accedere a determinati incarichi si doveva per forza di cose avere la tessera del partito. Dal 6 agosto, quindi, non prima. Così, quando, alcuni giorni fa la gentilissima signorina o signora Maria Solntseva a nome della Suvorov Foundation, ci ha invitato all'evento “Dialogo Russo-Europeo”, organizzato in collaborazione con il “Leaders Club” Russia - un'organizzazione non governativa per sviluppo d'iniziative in business, a Villa Arnolfini in quel di Gragnano abbiamo accettato con curiosità dichiarandoci disponibili a intervenire, chi scrive e il fotografo della Gazzetta Cip Gheorghita. Tutto ok, entusiasta anche l'organizzazione che, addirittura, ci ha domandato se, alla cena, avremmo preferito menu a base di carne o di pesce. Lasciamo ai lettori la possibilità di indovinare. L'appuntamento era per oggi pomeriggio alle 18 per l'aperitivo.
Avevamo chiesto se era previsto un dress-code, ma ci era stato risposto che con questo caldo era difficile e che sarebbe andato benissimo essere vestiti nello stile business-smart / estivo elegante / o cocktail nella sua versione estiva senza cravatta, ma anche senza pantaloncino. Ottimo, niente cravatta per noi che la soffriamo da sempre.
Per chi non lo sapesse la fondazione Suvorov prende il nome da Aleksandr Vasil'evič Suvorov un generale e principe russo eroe nazionale e passato alla storia per essere stato l'unico generale a non essere mai stato sconfitto in battaglia.
Tutto sembrava filare liscio senonché, proprio ieri mattina è giunta la mail della gentile signorina o signora di cui sopra la quale ci annunciava l'invio di una modulo di autocertificazione nel quale avremmo dovuto dichiarare alcune cose e sottoscriverlo. Lo abbiamo aperto e letto. Così c'era, ad un certo punto, scritto:
DICHIARA
● Di non avere sintomi influenzali negli ultimi 14 giorni quali rialzo temperatura, tosse o difficoltà respiratorie, indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea.
● Di aver effettuato la misurazione della temperatura corporea che risultata inferiore a 37.5°
● Di non essere oggetto di provvedimento di quarantena obbligatoria
● Di non provenire dalle zone a rischio epidemiologico e l'assenza di contatti, negli ultimi 14 giorni, con soggetti risultati positivi al COVID-19 per quanto di sua conoscenza
● Di impegnarsi ad informare tempestivamente il personale in caso di presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante la permanenza e nei 14 giorni successivi
● Di aver preso visione delle regole comportamentali della struttura, di essere a conoscenza delle misure adottate e di aver preso visione della segnaletica.
● Di essere in possesso del GREEN PASS detta anche autocertificazione 'verde' - o autocertificazione attestante:
● di essere vaccinati (anche una sola dose)
● di avere avuto il Covid ed essere guariti
● di aver effettuato un tampone (molecolare o rapido) recante esito negativo entro le 48 ore che precedono l'evento.
Tutto questo per una semplice partecipazione ad una cena privata all'interno di una splendida residenza lucchese. Ora, con tutto il rispetto per Suvorov e i suoi adepti, noi l'unica volta che ci siamo fatti il tampone anti-Covid e non senza averci riso su, è stato quando, dopo due mesi che non vedevamo la nostra dolce trequarti preoccupata più o meno giustamente dal lockdown devastante del 2020, le abbiamo voluto dare una prova d'amore.
Pensate che non siamo nemmeno salpati per la Corsica il 29 luglio perché, al ritorno - e anche all'andata - avremmo dovuto, noi e la nostra mamma di 96,4 anni, sottoporci al vituperato test.
Inoltre, se non erriamo, le misure richieste dalla zelante Suvorov Foundation, entreranno in vigore il 6 agosto, quindi perché voler essere più realisti del re?
La signorina o signora Maria Solntseva si è anche offerta di farci rimborsare il costo del tampone, forse pensando che il problema stesse lì. No, cara compagna Solntseva, non è una questione di soldi, ma di principio. Noi non ci stiamo a questa dittatura sanitaria che adesso ci chiede il Green Pass per accedere al ristorante o anche a un evento come il vostro e chissà poi domani dove arriverà.
Se la nostra presenza non vi è gradita al punto da infrangere le regole del malsenso comune, noi, per quanto ci riguarda, facciamo a meno dell'invito e della vostra conoscenza. La libertà è il bene più prezioso che un essere umano può avere a disposizione, anche più della sua stessa sopravvivenza. Forse, alle vostre latitudini, così come, purtroppo e adesso, anche alle nostre, ciò non vi è stato insegnato o non vi è del tutto manifesto, ma per noi è tutto molto, molto chiaro.
Vi auguriamo ugualmente una buona cena tra vaccinati e tamponati dell'ultim'ora. Che tristezza deve essere sentirsi tutti uguali come polli di allevamento.
- Scritto da Redazione
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Non ci vuole la laurea per capire che, ormai, le élites degli organismi sovranazionali e i lacché dei singoli stati ormai privi di sovranità, hanno scelto di annientare non soltanto l'identità dei popoli, ma anche la libertà dei singoli individui. Per piegare l'umanità e obbligarla a seguire ciò che vogliono i padroni del vapore serviva anzi, era indispensabile, una minaccia globale che potesse cancellare ogni dubbio, ogni resistenza, ogni anelito di libertà e di autonomia. Cosa, quindi, meglio di una presunta malattia letale che letale non è, ma che riesce, se opportunamente diffusa attraverso gli organi di informazione prostituiti al mainstream, ad abbattere le difese di milioni di esseri umani per i quali anche la sola ventilata ipotesi di dover abbandonare questa valle di lacrime li spinge a ogni cedimento, a ogni rinuncia, a ogni sottomissione? Basta osservare, quotidianamente, i danni collaterali che la paura iniettata a dosi massicce - altro che vaccini antiCovid - ha provocato in chi non solo non ha capacità di analisi, ma nemmeno il minimo senso della misura. Capita ancora oggi, 20 luglio, con 30 gradi e più all'ombra e con i virologi-infettivologi-tuttologi che hanno abolito l'obbligo di indossare il mezzo burqa all'aperto, di imbattersi in uomini e donne, giovani e vecchie, bambini e bambine, adolescenti e maturi, che indossano la mascherina ovunque, anche se sono soli e all'interno della propria auto con i finestrini ermeticamente chiusi. Grosse le responsabilità degli psicologi e degli psichiatri oltre a quelle dei medici i quali sanno tutti benissimo dove ci sta portando questa follia collettiva, ma si guardano bene dal ribellarsi attenti come sono al portafoglio pardon, allo stipendio.
Eppure ricordiamo quando, durante il fascismo, per poter conservare il posto di professori universitari, solo pochi, 12 in tutto su 1250 accademici, rifiutarono di prestare giuramento a Mussolini e la loro storia, esempio di coraggio, determinazione, maturità, è stata raccontata da Giorgio Boatti in un libro stupendo edito tanti anni fa da Einaudi col titolo Preferirei di no.
Ecco, anche noi, senza violenza, senza aggressività, senza usare termini che ci sembrerebbero, comunque, sì passibili di querela o di denuncia, ma legittimi e legittimati da una dittatura sanitaria e politica oltreché amministrativa che ci sta riducendo a larve senza vita e senza senso, diciamo e diremo Preferirei di no.
Anche noi, cioè, non ci vaccineremo anche se stanno cercando di fare tutto il possibile e immaginabile per inventarsi quello che non c'è, persino gonfiare dati e pericoli inesistenti, ridurre al minimo i parametri per poterci, poi, rinchiudere nuovamente in zone di tutti i colori, anticipando l'unica che considerano utile ai loro meschini e ridicoli scopi: la zona rossa.
Le stanno provando tutte per vincere l'unico popolo europeo che ha dimostrato, come ha sempre detto Ida Magli e come ha anche sostenuto Oriana Fallaci, di sapersi ribellare, di essere individualista e non disposto a rinunciare alla propria identità, alle proprie specificità, al proprio diritto a scegliersi come vivere e, soprattutto, come, eventualmente, morire.
Adesso si sono inventati il Green Pass e a farlo sono state proprio le élites politiche mondialiste e di sinistra le quali, al contrario, dovrebbero stare dalla parte delle masse, ma, ormai, la Sinistra esiste solamente quando c'è da svoltare ad un bivio stradale, il resto è solo sterco e nemmeno di vacca.
Bene, con questo passaporto senza alcuna utilità se non quella di sentirsi come polli di allevamento in un enorme aia controllata e recintata, ci dicono e ci promettono, sempre per il nostro bene ovviamente, che potremo, così, finalmente tornare a vivere come prima. Bugiardi. Farisei. Falsi. Sfruttano le debolezze degli eunuchi a due gambe per prepararsi il regno dei cieli sulla terra.
Senza pass non potremo, udite udite, andare al ristorante: poveri ristoratori, come la metti la metti, nel didietro la prendono sempre loro. Scena l'altra mattina in un bar dell'immediata periferia: la titolare arrabbiatissima non per il Green Pass senza il quale non si potrà varcare la soglia di caffè e ristoranti, ma perché esso non vale anche per i supermercati che, durante il lockdown, sono stati regolarmente aperti incassando miliardi di euro. Quindi, che anche loro siano costretti a far entrare solamente chi ha il 'passaporto sanitario'. Bell'esempio di intelligenza critica.
I nostri governanti da strapazzo credono, quindi, anzi, sono convinti che noi italiani, goderecci oltre ogni limite, saremo disposti a barattare la nostra indipendenza e la nostra libertà per il classico piatto di lenticchie. Poveri illusi. dispiace per gli amici ristoratori, ma se questi dementi ce lo imporranno e gli stessi ristoratori non si ribelleranno, beh, faremo a meno di sederci al tavolo e troveremo un altro modo per soddisfare i nostri istinti fagici fuori dalle mura di casa.
Cosa volete che capiscano persone che non aprono un libro da anni, che perdono metà della loro vita guardando il cellulare e l'altra metà a guardare quello degli altri social inclusi? Cosa credete che gliene importi della libertà a chi l'ha sempre considerata un qualcosa di scontato e di indecifrabile e indefinibile? Cosa pensate che gliene freghi quando non sanno nemmeno più cosa significhi disobbedire quando ciò che ci vogliono far fare va contro ogni regola di buonsenso?
Aprite gli occhi, drizzate le orecchie, fate funzionare il cervello e non leggete i giornali né guardate le televisioni: sono la devastazione delle coscienze. Rifiutatevi di dipendere e far dipendere le vostre vite da mezzibusti e presunti stregoni buoni solo per ficcarsi in tasca l'assegno di partecipazione e trasmettere soltanto paura e pessimismo. Svegliatevi e guardate che non siamo testimoni di Geova. Svegliatevi perché o torniamo ad essere quel che siamo sempre stati, pur con i nostri limiti e difetti, oppure il nostri futuro non avrà futuro né, noi, avremo l'autonomia decisionale per poter portare avanti la nostra misera, ma unica e preziosa, esistenza.
Disobbedire oggi, ribellarsi domani: non ci sono alternative contro chi vuole uccidere lo spirito libero.