Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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Chi legge le Gazzette sa che non esistono pregiudizi e preconcetti. Sa anche che non siamo schierati né con la destra né con la sinistra e che se c'è da bacchettare una non vuol dire che, la volta dopo, non tocchi anche all'altra. Certo, abbiamo le nostre convinzioni, non opinioni, e siamo, sicuramente, dei conservatori illuminati ai quali piace, talvolta, tornare indietro perché andare avanti in questo modo fa, veramente, schifo. Tutto ciò, tuttavia, non ci impedisce di essere quel che, prima di tutto, siamo,: giornalisti e intellettuali che raccontano e si schierano a difesa di ciò in cui credono mettendoci sempre la faccia. Contro chiunque sempre e comunque. Un paio di giorni fa ci è arrivato un comunicato della minoranza consiliare al comune di Minucciano nel quale si ipotizzava un conflitto di interessi in seno alla maggioranza per via di alcuni, due invero, incarichi che il geometra figlio di un assessore avrebbe ricevuto da parte del Comune e di azienda partecipata dallo stesso. Chi scrive ha letto con attenzione la nota e ha deciso, in tutta autonomia, di non pubblicarla. Punto e basta. Alla Gazzetta la democrazia funziona così: quando c'è qualcosa da decidere, dopo eventuale confronto, lo decide il direttore che è anche giornalista ed è anche editore. Quindi, massima garanzia di professionalità. Proprio ieri ci è giunto un sollecito tramite posta elettronica da parte della stessa minoranza che così recitava:
Facendo seguito alla ns del 3 novembre u.s., abbiamo notato che sul vs giornale online non vi è traccia del comunicato inviatovi e, pertanto, vorremmo avere ragguagli di quando questo potrà essere pubblicato o, se
del caso, delle ragioni per il quale è stato deciso di non pubblicarlo. Confidando nella consueta fattiva collaborazione sin qui instaurata, restando a disposizione per ogni chiarimento che ritenete opportuno, si porgono cordiali saluti.
Ringraziando, ovviamente, per i saluti, crediamo sia il caso di aggiungere che il sottoscritto ha chiamato al telefono uno dei due richiedenti domandandogli quale e dove fosse il problema. L'interlocutore ha spiegato che quanto avvenuto a Minucciano, a suo avviso, è meritevole di essere portato a conoscenza dell'opinione pubblica proprio grazie al comunicato inviato e che, quindi, non riusciva a spiegarsi il motivo della nostra non avvenuta pubblicazione.
In maniera brutale, come ci capita di essere quando sentiamo metter in discussione, anche solo percependo la sensazione, la nostra indipendenza, abbiamo risposto che a nostro avviso non c'era alcun conflitto di interessi a meno che la stessa minoranza non dimostrasse ciò che sta paventando. In altre parole, se di conflitto di interessi si tratta, bene, che sia la minoranza a portarne le prove o che, magari, presenti regolare denuncia o esposto alla magistratura. Secondo chi scrive, in un comune così piccolo, se il figlio di un assessore fa il geometra e partecipa ai lavori indetti dal comune, non ci vediamo niente di strano a meno che non si voglia dire che per lavorare debba trasferirsi altrove.
Per carità, il sospetto governa la nostra vita sin dalla nascita, ma a tutto c'è un limite. Quindi, al nostro consigliere di minoranza abbiamo ribadito che a casa nostra, ossia alla gazzetta, facciamo quel che ci pare, quando ci pare, come ci pare. Quindi, non abbiamo pubblicato il documento.
Vorremmo ricordare ai nostri lettori che il nostro non è un giornale a pagamento e, come abbiamo detto all'interlocutore, se lo vogliono leggere lo leggono altrimenti leggano qualche altro giornale, magari cartaceo e spendendo 1 euro e 50 centesimi più o meno. Non è un problema. Nella Repubblica delle Gazzette il politicamente corretto non trova ospitalità. Né oggi, né mai.
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Basta accendere una televisione qualsiasi per essere colti da improvvisi e ripetuti conati di vomito. Ecco perché chiediamo a coloro che vogliono mantenersi lucidi e indipendenti, di non accendere mai la Tv o, se proprio non ce la fate, a tenerla accesa per massimo una decina di minuti a meno che non si tratti di qualche bel film o di sport. Per il resto siamo di fronte a giornalisti che definire tali è una cosa di cui vergognarsi a sentirsi chiamare colleghi. "L'Italia è diventata un enorme tamponificio. È venuto il momento di dare una stretta al Green pass, togliendo la possibilità dei tamponi per accedere a ristoranti, bar, teatri, cinema, stadi e attività sportive e ricreative". Sono parole che l'infettivologo Matteo Bassetti di Genova ha scritto sul proprio profilo facebook. Che cosa vuoi dire a una persona così? Se noi scrivessimo quello che pensiamo, finiremmo direttamente davanti ad un giudice e alla commissione disciplinare del (dis)ordine dei giornalisti, l'ente più inutile che esista con un istituto previdenziale, l'Inpgi, che per non fallire dovrà cadere nelle braccia dello Stato ossia di mamma Inps. Così anche i giornalisti che fanno tanto i bravi e i puri e onesti, hanno finito per ridurre la loro struttura ad una specie di carrozzone senza più dignità. Tornando al Bassotti pardon Bassetti, è incredibile come i giornalisti a un tanto al chilo, quelli inutili che fanno la professione come se fosse un qualsiasi lavoro, lo interrogano nemmeno fosse l'oracolo di Delfi.
Peccato che non ci sia consentito di affrontarlo in un duello, sia verbalmente, ma anche, perché no?, come si faceva un tempo, sbattendogli sul muso, quel muso arrogante e spocchioso, il guanto di pelle a mo' di sfida. Il Bassotti pardon Bossetti, ci sa tanto di difesa della razza dove la razza in questione, oggi, non è quella ariana di infausta e nefasta memoria, ma quella dei vaccinati a cui non basta essersi sparati nelle vene doppia razione di chissàchecosa, ma non trovano pace se non costringono anche noi a fare altrettanto incolpandoci delle peggiori nefandezze e di essere responsabili dei contagi che, a quanto dicono, stanno risalendo. Ma che cosa vogliono? Sono vaccinati, invece di stare tranquilli e sereni vengono a rompere i coglioni a noi che, casomai, dovremmo essere i più timorosi.
Purtroppo nessuno dice in Tv che questo maledetto virus lo hanno beccato poco più di tre milioni di individui su un totale di 66 milioni di abitanti in questo sfasciato stivale. E a suon di servizi televisivi da paura con tanto di bare e terrore sparso a piene mani, ecco che la maggior parte di questo popolo ha coltivato e coltiva la sensazione - per non dire la fissazione - di essere in costante se non, addirittura, imminente e progressivo pericolo di morte.
Gli imbecilli che non sanno nulla di storia perché, invece di godersi e leggere libri o leggono i giornali cartacei o guardano le Tv locali e nazionali, si spaventano e si meravigliano se qualcuno indossa la stella di David o la casacca a strisce simile a quella che indossavano gli ebrei nei campi di sterminio.
Noi, che la stella di David l'abbiamo stampata sulle magliette per primi, vorremmo far capire che in Italia gli ebrei, a seguito delle leggi razziali del 1938 e a seguito delle interpretazioni formulate dal comitato tecnico-scientifico chiamato da Mussolini a spiegare agli italiani perché gli ebrei erano di razza inferiore, non vennero inviati nei campi di sterminio esistenti solo in Germania a quel tempo e non ancora funzionanti a pieno regime.
Vennero, gli ebrei dell'epoca, semplicemente allontanati da ogni incarico pubblico, gli fu impedito di andare a scuola o all'università, dovettero rinunciare a fare una vita normale e diventarono a tutti gli effetti cittadini di serie C. Bene, se adesso andiamo a guardare quello che sta succedendo a otto milioni di italiani non vaccinati, non vi sembra che quanto a misure discriminatorie siamo sulla stessa falsariga se non peggio? Anzi, peggio per forza.
Se Vassotti pardon Bassotti anzi no, Bassetti, avesse il coraggio e la dignità di venire a trovarci a Lucca, probabilmente avrebbe la netta sensazione di quanto sia idiota quello che chiede e che dice, ma il problema è che c'è gente che apre bocca e dà fiato. Tutto bene senonché quando accade che vogliono togliertelo, il fiato, allora non si può più fare finta di niente.
Come si fa, poi, a non stare con Andrea Colombini e a non sostenerlo in tutta la sua battaglia - battaglia che cominciammo insieme due anni fa - contro questa vergognosa campagna razziale spacciata per emergenza pseudo-sanitaria?
Noi non facciamo male a nessuno e mai lo abbiamo fatto, ma c'è un limite e questo limite lo stanno abbondantemente superando. Se credono di rinchiuderci come bestie da macello dentro qualche campo di contenimento - ché concentramento non si può dire altrimenti ci tacciano di fascisti - sappiano che ci ribelleremo. Con tutti i mezzi.