Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
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Siamo immersi nella più grande repressione delle libertà individuali che sia mai stata applicata durante questa cosiddetta Repubblica delle banane sorta dalla Resistenza. Dal 6 dicembre i soloni della politica nostrana, gente che guadagna, minimo, 12 mila euro al mese indipendentemente dai lockdown che applica ai poveri disgraziati, hanno deciso che chi non si sarà vaccinato dovrà abituarsi a essere un cittadino di serie B. Anzi, un ebreo a tutti gli effetti con una sola differenza che, in effetti, tanto poca non è: durante il fascismo e la Rsi così come sotto il nazismo, gli ebrei non avevano alcuna chance di sfuggire alle persecuzioni. Noi, al contrario, in quanto non vaccinati, una possibilità l'abbiamo: vaccinarci. Ora è la volta della terza dose e della variante Omicron - ma dove cazzo li troveranno questi nomi - più avanti sarà la volta di chissà quale altra novità, ma sempre varianti a pioggia e vaccini a iosa. Ricordate, ad esempio, qualche mese fa? C'era il terrore della variante Delta e andate a rileggervi i titoli dei giornalisti invertebrati che scrivono e blaterano senza nemmeno utilizzare un minimo di quella materia grigia che dovrebbero possedere. Ebbene, saremmo dovuti morire a milioni e, invece, ora nessuno la rammenta più. Le varianti cambiano e si sostituiscono con una facilità incredibilmente sospetta, al punto che viene spontaneo domandarsi se non siamo noi, a suon di rompere i coglioni a questo Covid, che ne provochiamo la costante riproduzione. Comunque sia dal 6 dicembre il cappio si stringerà ancora un po' di più al collo di coloro che non ci stanno a sentirsi trattare come carne da macello o polli da batteria. Poliziotti, carabinieri, agenti della Guardia di Finanza, vigili urbani, sono stati passati al setaccio e da domani cominceranno i controlli per scovare coloro i quali, udite udite, oseranno mangiare senza avere il passaporto digitale e sanitario.
Godono come ricci - ma davvero i ricci godono così tanto facendo sesso? - i criminali, micro e non soltanto, i quali potranno fare i loro porci comodi mentre le forze di polizia saranno dedite alla caccia ai no vax. Roba da vergognarsi, ma vuoi mettere lo stipendio sicuro a fine mese regolarmente accreditato sul conto corrente? Prepariamoci gente. Ora hanno scelto di mettere sotto torchio anche i bambini ai quali il Covid non fa una benemerita sega. Già, ma sono fonte di contagio, anche egoisti e ignoranti, inoltre non possono essere liberi di vivere la propria infanzia e adolescenza per il rischio che infettino gli anziani i quali, la loro vita, al contrario, l'hanno già vissuta. Ma che volete farci? Vogliono farci credere che prima o poi la scienza eliminerà anche la morte e, quindi, già da adesso è bene imparare che è impossibile o comunque che non si può né si deve morire. Non, almeno, di Covid.
Perdonateci, ma per quanto ci sforziamo di credere agli asini che volano, non ci riusciamo. Ci dicono che se frequentassimo una corsia di ospedale capiremmo subito la necessità di vaccinare tutto e tutti. Può darsi, ma nessuno ci toglie dalla testa che i numeri sono talmente ridicoli - e lo sono sempre stati - rispetto alla stragrande maggioranza della popolazione, che è assurdo anche solo tentare di comprendere quello che hanno fatto e prodotto in due anni di devastazione economica, sociale, affettiva, psicologica. Hanno distrutto milioni di persone accentuando in loro povertà, insicurezza, angoscia, ansia, depressione istinti suicidi, provocando separazioni, divorzi, crisi, incidenti. Ma non si può dire né, tantomeno, scrivere.
Prendete, ad esempio, questa storia del Super Green Pass: non bastava il Green Pass con tanto di tampone valido 48 ore per dimostrare la sanità del soggetto? No, perché così quei bastardelli dei no vax riuscivano a rimanere fedeli alla loro indipendenza di giudizio e autonomia di pensiero. Se noi, però, riusciamo a farli vaccinare stringendo ancora di più la cinghia della loro già misera esistenza, li avremo in pugno e saranno pronti a vaccinarsi non una, ma due, cinque, dieci volte ogniqualvolta glielo chiederemo. Basterà paventare loro chissà quale pericolo per la salute e cadranno come mosche ai nostri piedi. Par di sentirli i virologi, i Brunetta, i Monti, coloro ai quali, se li incontrassimo, sputeremmo volentieri in faccia.
Poiché non vogliono accettare che il virus esista e faccia il suo corso, devono adottare tutti quei provvedimenti, fino anche, ne siamo convinti, i campi di contenimento, per dimostrare di essere capaci di stroncarlo. Ma pensate realmente che vogliano questo? A noi pare che facciamo di tutto per portare avanti all'infinito questa sorta di pandemia prodotta, dicono, dai pipistrelli - anche loro destinati a fare la fine degli ebrei? - ma il fatto è che doveva andare tutto bene e, evidentemente, tutto bene non è andato.
Oggi e al di là di ogni considerazione di carattere scientifico e medico, è sempre più manifesto che l'essere umano in quanto individuo, non ha alcuna rilevanza. E' sempre più chiaro che l'omogeneizzazione, l'omologazione dilaganti e globali vogliono ridurre l'umanità ad una massa amorfa priva di qualunque distinzione e peculiarità sia essa di carattere fisico, sessuale, religioso, sociale, culturale, territoriale. I grandi organismi multinazionali sono chiamati a governare il mondo dall'alto dei loro mercati e ogni giorno che passa gli stati perdono non solo dignità, autorità, sovranità, ma anche una qualsiasi ragione di esistere. Essi saranno, presto, solamente i guardiani di un potere indefinito e indefinibile. Già adesso coloro che scelgono non appartengono a un paese, bensì ad entità astratte e mondialiste, finanziarie e disumane.
Negli anni Sessanta e Settanta alcuni sociologi e psicologi sociali lanciarono l'allarme contro quella che definivano la società dell'organizzazione. Sembrava una boutade, al contrario oggi siamo ancora più oltre. L'essere umano in quanto tale è convinto di possedere libertà quando, all'opposto, non è mai stato schiavo come adesso. Se, poi, per libertà, si intende poter andare a teatro, al cinema o al ristorante con un dispositivo elettronico beh, allora siamo messi davvero male.
L'ignoranza è un cancro inestirpabile e questi degenerati che si definiscono classe digerente, ne approfittano per spargerla ai quattro poli sapendo che l'essere umano disdegna il pensare, attività troppo impegnativa per i sempre più numerosi invertebrati che compongono la razza umana.
La Gazzetta del Serchio è l'unico giornale non vaccinato esistente in Italia. Non è da escludere che, un domani, per leggerlo sia necessario un Super Green Pass. Al momento, però, è sufficiente avere voglia di condividere un momento di libertà, l'illusione ma anche la certezza che siamo noi i padroni del nostro destino e delle nostre scelte e ognuno deve essere rispettato. Non si possono proporre leggi, invocare diritti, mobilitare coscienze solo per difendere e sostenere teorie Gender, lesbiche, gay, trans, zingari, clandestini, detenuti e, poi, additare come nemico pubblico numero uno chi non vuole vaccinarsi.
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Occhi di cernia, al secolo Mario Draghi, il Dragopardo, insieme alla sua truppa di aggrappa-poltrone ha deciso: dal 6 dicembre al 15 gennaio non basterà più essere il Green Pass per poter vivere, ma servirà, addirittura, il Super Green Pass o, come lo chiamano i tedeschi, popolo di nefasta e infausta memoria, lo zwei ghe plus, il 2G. Da non dubitare che, entro qualche settimana, in Germania scomparirà lo stato di diritto e sarà instaurata una nuova dittatura all'insegna dell'emergenza sanitaria. In Italia faremo altrettanto, prima o poi, visto che i vaccini non basteranno, inevitabilmente e ragionando col buon senso, a frenare la nuova ondata di contagi che, ripetiamo, non è una ondata, ma, al massimo, una leggera increspatura. Bene anzi, male: a questo punto il gioco si è fatto straordinariamente duro e, come dicevano gli amici di Animal House, è adesso che i duri iniziano a giocare. Vedremo, così, quanti saranno in grado di resistere e di recitare il ruolo di ebrei loro malgrado. Dal 6 dicembre non potremo più fare nulla se non lavorare e previo tampone: tanto vale che ci chiudano in campi di concentramento e ci diano da mangiare e da dormire. La differenza, in fondo e a livello psicologico, non è poi così diversa. Quindi, niente svaghi e saranno, come sempre, non i politicanti da strapazzo - crepassero tutti uno dopo l'altro - ma il loro braccio più o meno armato, cosa farebbero se non ce l'avessero?, ossia le forze di polizia che dovranno, dopo essere state a loro volta vaccinate, controllare impietosamente eventuali ribelli e rivoltosi.
Noi non abbiamo mai pensato di arruolarci in polizia, nei carabinieri o nella guardia di finanza, ma nemmeno nell'esercito, nell'aviazione o in marina e neanche tra i vigili urbani o in qualsiasi altro corpo che prevedesse una gerarchi nella quale non contano tanto il merito e l'autonomia di pensiero, bensì il credere, l'obbedire e il combattere altrimenti detto usi, obbedir, tacendo. Ci vedete noi a stare zitti e a dire sempre di sì? No, non ci vediamo. Ciononostante, se anche fossimo stati illuminati sulla via di Damasco e avessimo scelto di indossare la divisa, qualunque divisa, avremmo avuto in testa la voglia di combattere sì, ma il crimine, l'ingiustizia, la violenza, il sopruso. E, quindi, eliminare dalla circolazione, più o meno metaforicamente, tutti coloro che rappresentano una minaccia per gli uomini e le donne di buona volontà e a qualsiasi età.
Se ci avessero detto che saremmo finiti a controllare nei ristoranti la gente che siede a mangiare per vedere se ha il Green Pass oppure no, in un cinema, in un teatro, in un albergo, mentre sta sciando o facendo sport, bene, gli avremmo risposto che il distintivo, per noi, se lo sarebbero potuti anche schioccare là dove non batte il sole. Invece, a quanto pare e nel corso dei secoli, il mondo è pieno di gente che ama obbedire agli ordini qualunque essi siano e le dimostrazioni le abbiamo avute a pioggia: dai campi di sterminio nazisti ai gulag sovietici, dalle prigioni di Pol Pot ai generali sudamericani, tutti quei luoghi dove sono avvenuti episodi a cui si stenta a credere. Eppure, coloro i quali hanno adempiuto anche agli ordini più assurdi, lo hanno fatto non perché criminali congeniti, bensì perché la facoltà di critica comporta sacrificio e rischio. E obbedire, in fondo, è molto più facile e serve a scaricarsi la coscienza.
Certo, controllare il possesso del passaporto sanitario anche quando si sta al cesso di un ristorante non è come arrestare degli ebrei e portarli ad Auschwitz, ma si comincia sempre in un modo e non si sa mai dove si va a finire.
La domanda è: come possono i rappresentanti delle forze di polizia accettare senza aprire bocca l'ordine di girare per ristoranti dando la caccia a chi vuole, semplicemente, mangiare? O a chi vuole, ancor più semplicemente, lavorare? Come si fa e vorremmo che qualcuno in divisa ce lo spiegasse, a tornare a casa la sera e, di fronte a un figlio che, magari, un tempo, pensava che il papà fosse tra i buoni che danno la caccia ai cattivi, adesso, quello che fa è dare la caccia sì, ma a chi mangia in un ristorante sprovvisto di permesso. Ve lo sareste mai immaginato che, un giorno, anche per mangiare sarebbe stata necessaria una autorizzazione?
Direte che lo si fa per il bene comune. Stronzate. Lo si fa e basta e così come lo si fa una volta, lo si farà in futuro anche una seconda, una terza e così via basta che qualcuno lanci l'allarme di una nuova pandemia. Ecco la fine dell'umanità: con la paura e il monopolio della salute e della sanità, sarà possibile determinare la vita delle persone che, piuttosto che rischiare, obbediranno a qualunque disposizione.
Sapete cosa ci hanno detto gli agenti della polizia quando ci hanno contravvenzionato per il Covid? "Se fosse per noi, ma abbiamod egli ordini".
Già, se fosse per loro. Ma la colpa, credetemi, non è soltanto loro. E' anche di chi, in un ristorante ci va ugualmente, senza mostrare solidarietà, questa sì, vera, nei confronti di chi non ci può andare. Avete presente il film L'attimo fuggente? Oggi contano solo le minoranze gay, trans, lesbo, terzo, quarto e quinto sesso inclusi, clandestini, zingari, spacciatori, detenuti e via di questo passo. Per una minoranza come quella dei no vax, galassia che comprende un po' di tutto, nessuna pietà: sono loro il vero nemico, i nuovi ebrei da deportare. E allora, come dice Bassetti, leader della banda Bassotti, veniteci a prendere, ma abbiate il coraggio di farlo uno alla volta, perché in branco è troppo facile.