Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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A Lucca e nella Piana oltre, probabilmente, nella Media Valle e nella Garfagnana, ci sono politici ed amministratori i quali si vantano di essere schierati o di esserlo stati a lungo, a fianco dell'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, attuale leader di Italia Viva. Alcuni di loro, senza vergogna, inviano alle testate giornalistiche persino i suoi messaggi di Natale o anche comunicati di elogio sperticato di quello che, lo abbiamo già scritto e per questo siamo stati presi di mira da tutti i quotidiani nazionali del mainstream e dai vertici del Pd nazionale e regionale nel 2016, a noi è sempre sembrato un politicante senza arte né parte, senza contenuti, senza spessore, più adatto ad un talk-show o ad un reality-show dove l'ignoranza, la superficialità, l'ignavia, la spregiudicatezza prevalgono sulla profondità e sull'intelligenza. Matteo Renzi alcuni mesi fa si è recato a far visita a quello che egli definisce un grande amico e autore di un vero e proprio Rinascimento in terra saudita, il principe ereditario Mohammad bin Salman, vero e proprio tiranno del suo paese e a tutti gli effetti riconosciuto come il mandante di uno dei più efferati delitti degli ultimi anni, quello commesso dai suoi leccapiedi all'interno del consolato di Istanbul dove il giornalista dissidente del Washington Post Jamal Kashoggi venne ucciso e smembrato dopodiché bruciato in un forno nell'abitazione del console saudita. Come può un senatore italiano pagato profumatamente e inutilmente con 14 mila euro netti al mese, elogiare nel corso di una ridicola intervista televisiva, un assassino? Con che coraggio si fa pagare 80 mila euro all'anno per essere inserito all'interno di un organismo economico-finanziario gestito direttamente dalla famiglia reale saudita? Qualcuno potrebbe domandarsi perché, oggi, ce la prendiamo con Renzi tirando in ballo l'ennesima figura barbina di questo saltimbanco della politica nostrana.
Ebbene, per tutta una serie di ragioni, non ultima quella, appunto, di vedere come alcuni ex personaggi politici lucchesi pendono dalle labbra di un personaggio con il quale, noi, bramiamo da tempo di essere messi vis à vis, ovviamente senza riuscirci. Nel corso di una festa dell'Unità dell'estate 2016 a Bologna, questo signore se la prese con l'Anpi rea a suo avviso di criticarlo e di non dire nemmeno una parola contro il sottoscritto, di cognome Grandi e quindi facilmente comprensibile da che parte stesse, il quale, biografo di Giorgio Almirante, lo aveva etichettato come un traditore del popolo italiano. Sin dall'inizio della sua carriera politica come sindaco di Firenze, avevamo compreso che sarebbe stato l'ennesimo acchiappacitrulli in un Paese, il nostro, dove tutti sono acchiappa qualcosa.
Il tempo ci ha dato ragione anche quando dicemmo che mai e poi mai ci si dovrebbe fidare di uno come Matteo Renzi, capace di annunciare il ritiro dalla politica in caso di sconfitta al referendum e, poi, di far finta di nulla. Come si può credere in gente come questa? Ma il servizio, magistrale, delle Iene sul suo viaggio in Arabia Saudita e sui suoi elogi sperticati ad un criminale che guida uno stato ricco sfondato, ma dove si fanno a pezzi i giornalisti e si torturano i dissidenti, ci ha fatto venire in mente che con Renzi avevamo un conto aperto. E non solo con lui. Ce lo abbiamo anche con un'altra persona, ma siamo seduti da tempo sulla riva del fiume e aspettiamo pazienti.
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Tornando al giornalista ammazzato mentre la propria donna lo stava aspettando fuori dal consolato turco, abbiamo voluto guardare il film-documentario girato da Bryan Fogel, il quale, nella pellicola, ha avuto parole di fuoco per Matteo Renzi cosa che ci ha fatto enormemente piacere visto che all'estero siamo rappresentati da questo soggetto che si dice grande amico di un assassino e dal quale viene lautamente anche se legittimamente, pagato.
Un altro motivo per cui ci siamo fermati su questa storia è il fatto che nessuno, qui a Lucca, abbia mai citato una sola volta che la Gazzetta di Lucca è stata il primo e unico giornale a schierarsi, da subito, dopo la conferenza stampa in fondazione di Manfredi Catella e Marcello Bertocchini, contro il progetto per la ristrutturazione della ex manifattura tabacchi. E questo, in primis e, soprattutto, perché per noi pecunia (non) olet vale eccome e i soldi dell'emirato del Qatar, di fatto una monarchia ereditaria assoluta come quella dell'Arabia Saudita dove i diritti umani vengono quotidianamente calpestati compresi quelli di decine di migliaia di lavoratori trattati come schiavi e pagati ancora meno, a Lucca non li avremmo mai voluti.
Tutti, invece, pronti a fare affari e a chiudere gli occhi salvo, poi, sciacquarsi la bocca e genuflettersi quando in gioco ci sono i clandestini che attraversano il mare. Facile fare i samaritani come fa l'omino vestito di bianco quando non c'è niente da scoprire o da svelare. Facile fare le Carole, altro personaggio squallido e vergognoso, andando a speronare le motovedette della Guardia di Finanza di un Paese che è una repubblica delle banane ma senza le banane. Perché non vanno a protestare al largo delle coste saudite contro la schiavitù che impera nei cosiddetti emirati arabi uniti, una delle massime espressioni di servilismo dell'Occidente?
Certo Jamal Kashoggi era un giornalista e, forse, anche per questo ci siamo sentiti sdegnati dal comportamento di Matteo Renzi il cui inglese ascoltato nell'ultima intervista all'emiro è, semplicemente, agghiacciante. Così, e concludiamo, abbiamo voluto cercare sul web il film diretto da Fogel e lo abbiamo trovato, facile da guardare, grazie a La7 che lo ha messo a disposizione di tutti e che noi alleghiamo (basta cliccare in fondo all'articolo) come video così da permettere a chiunque di guardare con i propri occhi e sentire con le proprie orecchie quello che, evidentemente, Matteo Renzi non ha voluto né vedere né ascoltare o, se lo ha fatto, era sordo, cieco e muto.
Auguriamo anche ai politici lucchesi innamorati di Renzi e di Italia Viva - che a noi sembra già morta - una buona e istruttiva visione.
Video Matteo Renzi è stato ospite dell'amico Mohammad bin Salman mandante dell'omicidio del giornalista Jamal Kashoggi ucciso e fatto a pezzi mentre era ancora vivo: guardate questo film
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Il verme ha strisciato e con lui l'accolita di serpi viscide incapaci e invertebrate. In Italia, in questo Paese che fa rimpiangere, adesso e diciamolo a voce alta parafrasando le parole di Renzo De Felice, anche l'Italia degli anni del consenso, è stato introdotto, unica in Europa, l'obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni. Non gli è bastato annientare l'economia, spingere al suicidio centinaia di persone, spedire in depressione o in esaurimento nervoso o anche dallo psichiatra decine di migliaia di individui. No, non è stato sufficiente. Non essendo stati in grado, inetti e dementi senza scampo, di affrontare ancor più che fronteggiare una pandemia che non aveva e non ha alcunché dell'epidemia, adesso ricorrono a tutto, alla violenza fisica pur di raggiungere il loro scopo che non è, badate bene, eliminare il virus, ma dimostrare di essere i più forti e di avere il potere in mano. Davanti ad una variante che fa ridere per non dire peggio, invece di suscitare e iniettare massicce dosi di ottimismo, di fiducia e di speranza, alzano ancora l'asticella del terrore e dimostrano di essere solo e soltanto bestie e belve avide di sangue. E noi dovremmo sentirci rappresentati da questo Governo?, da questa classe politica?, da questo presidente della Repubblica? Avevamo creduto nell'opposizione, nella Lega, in Salvini come argine allo strapotere del pensiero unico dominante e della maggioranza verniciata di rosso e invece ecco che si sono rivelati servi sciocchi e la peggior specie di traditori, persino peggio di chi, negli anni, ha fatto entrare in Italia cani e porci senza chiedere il permesso ad alcuno. Questo perché la Lega ha dimostrato di non essere diversa dagli altri e di guardare solo e soltanto al potere e ai soldi che ne derivano. Anche Bossi, al confronto di Salvini, è un gigante. Mai più e mai poi voteremo, a qualunque elezione, Lega, Forza Italia e qualunque forza politica ad esse alleate. E se voi avete conservato un barlume di ragione, farete altrettanto.
A questo punto per tutti coloro che non vogliono sottostare, per convinzione o per voler essere liberi di scegliere, all'obbligo vaccinale, non resta altro da fare che resistere ed opporsi. Dovranno venire a prenderci uno ad uno, casa per casa, portarci di peso in mezzo alla strada o, se in strada, in un qualsiasi ambulatorio o pronto soccorso. Ci multeranno? Bene, non pagheremo. Faremo ricorso, ci rivolgeremo ad avvocati indipendenti che amano la libertà e la Costituzione contro gli organismi sovranazionali e i banchieri alla Draghi. E i 5 Stelle, quelli che dovevano rappresentare la rivolta al potere tradizionale che fine hanno fatto? Eccoli lì, tutti a mangiare a sbafo e a quattro ganasce. I partiti sono da sempre il cancro che attanaglia questo Paese e lo stanno dimostrando ancora una volta.
Credono di combattere il Covid con i vaccini mettendo migliaia di persone in mezzo a una via, costringendole al suicidio o alla perdita del lavoro, a dover rinunciare alla facoltà di critica e di scelta. Come i fascisti e in nazisti di un secolo fa contro gli ebrei. Sappiamo bene che anche con l'obbligo vaccinale non si otterrà il risultato voluto per il semplice motivo che il virus continuerà a circolare solo che a ottobre 2022 sarà nuovamente in vigore lo stato di emergenza e chissà cosa si vorranno inventare questa volta.
Ma i vaccinati, quelli che hanno gli occhi e le orecchie foderati di prosciutto, quelli che ancora credono ai pipistrelli e al vaccino libera tutti così torniamo a vivere come un tempo, ma non hanno ancora compreso che sono due anni che ci stanno prendendo in giro? Non hanno capito che stanno sbagliando tutto incaponendosi sui vaccini senza comprendere che è la strada sbagliata? Omicron ha bucato la rete di sicurezza contagiando a pioggia centinaia di migliaia di vaccinati che avrebbero dovuto restare immuni. E invece nulla. Niente di niente. E adesso costringeranno i genitori a vaccinare i bambini altrimenti li isoleranno come stanno facendo con gli adulti. Poi, quando si accorgeranno che non serve vaccinare tutti perché il virus circolerà ugualmente, cosa faranno?
Questi folli stanno distruggendo il Paese e l'Europa, stanno riducendo una civiltà ad un ammasso di esseri impauriti e terrorizzati, senza nemmeno più la forza di reagire e di pensare. Mettetevi in testa che se avete meno di 50 anni e sperate di farla franca, poveri illusi. Quando vedranno che il virus se ne frega dei vaccini e continuerà a correre, vi verranno nuovamente a chiudere in casa e voi vi domanderete perché? Ecco, guardate quello che accade ai cinesi. Vi mancano solo gli occhi a mandorla e poi sarete come loro.
E ora prepariamoci a vedere le forze di polizia pronte a catturarci, ad arrestarci, a prelevarci, a sanzionarci, a fare quel che negli anni Settanta e Ottanta facevano nelle repubbliche sudamericane. E chissà, magari anche da noi finiremo per divenire dei desaparecidos.
Ricordatevi sempre una frase che vale per tutta la vita di un uomo: chi pecora si fa, lupo lo mangia.