Occhi di cernia, al secolo Mario Draghi, il Dragopardo, insieme alla sua truppa di aggrappa-poltrone ha deciso: dal 6 dicembre al 15 gennaio non basterà più essere il Green Pass per poter vivere, ma servirà, addirittura, il Super Green Pass o, come lo chiamano i tedeschi, popolo di nefasta e infausta memoria, lo zwei ghe plus, il 2G. Da non dubitare che, entro qualche settimana, in Germania scomparirà lo stato di diritto e sarà instaurata una nuova dittatura all'insegna dell'emergenza sanitaria. In Italia faremo altrettanto, prima o poi, visto che i vaccini non basteranno, inevitabilmente e ragionando col buon senso, a frenare la nuova ondata di contagi che, ripetiamo, non è una ondata, ma, al massimo, una leggera increspatura. Bene anzi, male: a questo punto il gioco si è fatto straordinariamente duro e, come dicevano gli amici di Animal House, è adesso che i duri iniziano a giocare. Vedremo, così, quanti saranno in grado di resistere e di recitare il ruolo di ebrei loro malgrado. Dal 6 dicembre non potremo più fare nulla se non lavorare e previo tampone: tanto vale che ci chiudano in campi di concentramento e ci diano da mangiare e da dormire. La differenza, in fondo e a livello psicologico, non è poi così diversa. Quindi, niente svaghi e saranno, come sempre, non i politicanti da strapazzo - crepassero tutti uno dopo l'altro - ma il loro braccio più o meno armato, cosa farebbero se non ce l'avessero?, ossia le forze di polizia che dovranno, dopo essere state a loro volta vaccinate, controllare impietosamente eventuali ribelli e rivoltosi.
Noi non abbiamo mai pensato di arruolarci in polizia, nei carabinieri o nella guardia di finanza, ma nemmeno nell'esercito, nell'aviazione o in marina e neanche tra i vigili urbani o in qualsiasi altro corpo che prevedesse una gerarchi nella quale non contano tanto il merito e l'autonomia di pensiero, bensì il credere, l'obbedire e il combattere altrimenti detto usi, obbedir, tacendo. Ci vedete noi a stare zitti e a dire sempre di sì? No, non ci vediamo. Ciononostante, se anche fossimo stati illuminati sulla via di Damasco e avessimo scelto di indossare la divisa, qualunque divisa, avremmo avuto in testa la voglia di combattere sì, ma il crimine, l'ingiustizia, la violenza, il sopruso. E, quindi, eliminare dalla circolazione, più o meno metaforicamente, tutti coloro che rappresentano una minaccia per gli uomini e le donne di buona volontà e a qualsiasi età.
Se ci avessero detto che saremmo finiti a controllare nei ristoranti la gente che siede a mangiare per vedere se ha il Green Pass oppure no, in un cinema, in un teatro, in un albergo, mentre sta sciando o facendo sport, bene, gli avremmo risposto che il distintivo, per noi, se lo sarebbero potuti anche schioccare là dove non batte il sole. Invece, a quanto pare e nel corso dei secoli, il mondo è pieno di gente che ama obbedire agli ordini qualunque essi siano e le dimostrazioni le abbiamo avute a pioggia: dai campi di sterminio nazisti ai gulag sovietici, dalle prigioni di Pol Pot ai generali sudamericani, tutti quei luoghi dove sono avvenuti episodi a cui si stenta a credere. Eppure, coloro i quali hanno adempiuto anche agli ordini più assurdi, lo hanno fatto non perché criminali congeniti, bensì perché la facoltà di critica comporta sacrificio e rischio. E obbedire, in fondo, è molto più facile e serve a scaricarsi la coscienza.
Certo, controllare il possesso del passaporto sanitario anche quando si sta al cesso di un ristorante non è come arrestare degli ebrei e portarli ad Auschwitz, ma si comincia sempre in un modo e non si sa mai dove si va a finire.
La domanda è: come possono i rappresentanti delle forze di polizia accettare senza aprire bocca l'ordine di girare per ristoranti dando la caccia a chi vuole, semplicemente, mangiare? O a chi vuole, ancor più semplicemente, lavorare? Come si fa e vorremmo che qualcuno in divisa ce lo spiegasse, a tornare a casa la sera e, di fronte a un figlio che, magari, un tempo, pensava che il papà fosse tra i buoni che danno la caccia ai cattivi, adesso, quello che fa è dare la caccia sì, ma a chi mangia in un ristorante sprovvisto di permesso. Ve lo sareste mai immaginato che, un giorno, anche per mangiare sarebbe stata necessaria una autorizzazione?
Direte che lo si fa per il bene comune. Stronzate. Lo si fa e basta e così come lo si fa una volta, lo si farà in futuro anche una seconda, una terza e così via basta che qualcuno lanci l'allarme di una nuova pandemia. Ecco la fine dell'umanità: con la paura e il monopolio della salute e della sanità, sarà possibile determinare la vita delle persone che, piuttosto che rischiare, obbediranno a qualunque disposizione.
Sapete cosa ci hanno detto gli agenti della polizia quando ci hanno contravvenzionato per il Covid? "Se fosse per noi, ma abbiamod egli ordini".
Già, se fosse per loro. Ma la colpa, credetemi, non è soltanto loro. E' anche di chi, in un ristorante ci va ugualmente, senza mostrare solidarietà, questa sì, vera, nei confronti di chi non ci può andare. Avete presente il film L'attimo fuggente? Oggi contano solo le minoranze gay, trans, lesbo, terzo, quarto e quinto sesso inclusi, clandestini, zingari, spacciatori, detenuti e via di questo passo. Per una minoranza come quella dei no vax, galassia che comprende un po' di tutto, nessuna pietà: sono loro il vero nemico, i nuovi ebrei da deportare. E allora, come dice Bassetti, leader della banda Bassotti, veniteci a prendere, ma abbiate il coraggio di farlo uno alla volta, perché in branco è troppo facile.