Avendo la grande fortuna di essere padroni del nostro tempo dopo tanti anni passati a essere dipendenti da quello degli altri, poco fa, a notte abbondantemente avviata, in attesa di andare a dormire ché, tanto, domattina possiamo svegliarci quando vogliamo, nel percorrere i sei indirizzi di posta elettronica corrispondenti alle Gazzette di Lucca, di Viareggio, di Massa e Carrara e del Serchio, ci siamo imbattuti in un messaggio di ringraziamento che Francesco Marchetti ci ha scritto: Sinceri ringraziamenti per lo spazio che avete rivolto a mia nonna per i suoi 107 anni. Apprezzo la vostra testata giornalistica! Gli occhi ci si sono strabuzzati: 107 anni? Allora siamo andati subito a vedere dove era stata piazzata la notizia visto che noi, esenti dal lavoro per cause di forza minore - impegnati a cazzeggiare in lungo e in largo per il centro storico di Lucca - non avevamo letto. Così, ci siamo accorti che il clamoroso record della signora Livia Maria Frati era finito in terza fascia, roba da farci, questo sì, espellere dal (dis)ordine dei giornalisti, ma non certo per violazione del consueto codice deontologico, bensì perché non abbiamo compreso appieno il valore e l'importanza umana, sociale, affettiva dell'evento. Aggiungiamoci poi che, la nostra mamma, viaggia alle soglie dei 97 anni, si sciroppa, costretta, una ventina di minuti di passeggiata tre volte e anche di più alla settimana, ma di vederla arrivare a 107 anni, in tutta onestà, non ci scommetteremmo neanche un... milione di euro.
Caro Francesco Marchetti siamo noi a dover ringraziare lei per averci comunicato questa notizia anche se, immaginiamo, essa ci è giunta, vista la foto scattata con mister Tambellin Man, dall'impareggiabile ufficio stampa che ha saputo, almeno in parte, dare il giusto e meritato rilievo ad un compleanno che potremmo definire... inumano. Ma vi rendete conto cosa significa vivere 107 anni? Donna Livia Maria è nata nel 1914, aveva otto anni all'avvento del fascismo, 26 allo scoppio della guerra, 31 alla sua fine, 35 anni quando, l'11 settembre 1949 (mezzo secolo più tardi la Tv diffuse le immagini di un ben altro 11 settembre), Corrado (Mantoni ndr), straordinario presentatore Tv e nostro testimone di nozze una vita fa, diede avvio, da Milano, all'era della televisione con una trasmissione sperimentale in attesa che, cinque anni più tardi, la Tv diventasse di tutti o quasi.
Il compleanno di sua nonna è un inno alla vita che ha fatto bene il sindaco a voler celebrare venendovi a trovare, ma un traguardo del genere, ci si perdoni l'audacia, avrebbe meritato una giornata di festa per tutta la città, soprattutto, quando, in clima di Covid, la paura fa 90 (e non, invece, 107) e la gente ha persino il timore di scambiarsi una stretta di mano o abbracciarsi o regalarsi un'emozione.
Grazie, invece, caro Francesco, per le sue ultime parole di apprezzamento del nostro lavoro. Lei ci ha regalato, a quest'ora, una lieve carezza che ci accompagnerà, soddisfatti nel nostro piccolo, in questa notte di novembre alla vigilia di un mondo ultratecnologico che non ci piace, che non ci è mai piaciuto e al quale, forse, abbiamo scioccamente e inconsciamente aderito senza nemmeno rendercene conto.
Come lei avrà visto - e letto - la Gazzetta e le Gazzette sono una voce fuori dal coro, sono il tentativo di andare oltre un giornalismo ipocrita, superficiale, stantìo e assolutamente inutile perché fermo a una posizione di attesa, che non provoca, che non stimola, che non cerca l'originalità dei contenuti, ma che si ferma alla sostanziale inerzia della superficialità. Tutti i giornali sono uguali, cartacei e non, televisivi e radiofonici, salvo poche, lodevoli eccezioni, ma non è il caso a queste latitudini, dove i servi sciocchi viaggiano a velocità ridicole nell'attesa dell'obolo di fine mese.
Un merito ha, se possiamo dirlo e lo diciamo, la Gazzetta anzi, hanno tutte le Gazzette: quello di non essere omologate, omogeneizzate, standardizzate e, in particolare e dati i tempi, vaccinate. Contro l'ipocrisia e l'imbecillità, l'ignoranza e la presunzione, il leccaculismo e il carrierismo.
Quindi, per concludere, buon compleanno donna Livia Maria Frati e se fosse possibile, accetti una nostra interSvista. Saremmo orgogliosi di poterla incontrare.