Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
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Se un risultato, oltre ai tanti che hanno tentato, riuscendoci, di inculcarci, questo virus ha ottenuto, è stato quello di produrre milioni di polli da allevamento. Tradotto in parole povere, ha permesso alle élites dominanti che non sono, certamente, i poveri debosciati pentapallati o i piddini senza arte né parte, di comprendere che di fronte alla paura gli esseri umani perdono ogni lucidità e diventano un gregge di pecore senza più autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio. Sono, ormai, tre settimane che il Coronavirus sta, nemmeno tanto lentamente, abbandonando le nostre latitudini, ma i politicanti da strapazzo che ci guidano come gattini ciechi continuano a tenere alta la guardia e gran parte degli italiani va loro dietro senza nemmeno domandarsi perché. Calano i contagi, diminuiscono i decessi, aumentano i guariti, ma non c'è verso: a Roma, nei palazzi del potere senza dignità né spina dorsale, un po' se la fanno sotto per la paura e un altro po' godono per quella sorta di onnipotenza che un popolo di coglioni ha attribuito ad una minoranza di imbecilli. Nelle nostre città, questa mattina, in giro, non c'era, poi, tutto questo grande entusiasmo. Certo, in molti si sono fatti coraggio, altri lo hanno sempre avuto, altri ancora non hanno alternativa, ma nell'aria serpeggia un alone di malinconia e la sensazione che manchi qualcosa o, peggio ancora, qualcuno è chiaramente percepibile anche ad occhio - e orecchio - nudo.
Mettiamoci in mente un a cosa: per quanto affamati, per quanto imbizzarriti, per quanto ingrifati si possa essere dopo due mesi di arresti domiciliari, non potremo mai consumare, quotidianamente, quattro colazioni, quattro pranzi e altrettante cene. Non potremo, inoltre, acquistare tutti i vestiti e tutte le scarpe che, in una stagione, comprano, in genere, decine di migliaia di persone in più che visitano i nostri negozi.
Eppure sembra che la stragrande maggioranza degli italiani si sia svegliata nella convinzione che, davvero, tutto andrà bene come i teorici della ricerca motivazionale hanno cercato di far credere. Siamo stati trattati come criceti e come tali abbiamo percorso chilometri e chilometri all'interno delle nostre gabbie e immaginato dentro le nostre teste. Alla fine, quella che doveva essere una vacanza preventiva è divenuta una carcerazione definitiva che non sembra ancora prossima alla fine.
Ogni volta che qualcuno prova a stimolare il dubbio, ecco che ti vengono messe davanti le immagini delle bare di Bergamo, come se si trattasse di un evento paragonabile allo sgancio della bomba atomica su Hiroshima o allo sbarco in Normandia o all'attacco alle Torri Gemelle e via di questo passo. Con il terrore hanno fatto terra bruciata al punto che, oggi, ci sono ancora milioni di polli di allevamento i quali pensanco che, in fondo, è molto meglio starsene a casa protetti tra quattro mura che uscire chissà, poi, per quale ragione.
Sì, perché quello che sono stati capaci di instillare in milioni di esseri umani e non sappiamo se lo hanno fatto apposta o per ignoranza, è stata l'abitudine alla clausura. Le persone sono rimaste a casa e, a pensarci bene, per molti ciò ha significato la scoperta che non uscire è molto, ma molto più rassicurante che varcare, ogni giorno, la porta d'ingresso prima in uscita e, la sera, in entrata.
Guardate, ad esempio, il boom delle vendite on line. Amazon ha triplicato i profitti. Altri hanno fatto incassi da record. La gente ha l'illusione, comprando on line, di impossessarsi subito di ciò che vuole senza fare fatica, esattamente come l'enciclopedia, tanto in voga negli anni del boom economico in un'Italia semi analfabeta, dava l'illusione di potersi comprare la conoscenza e la cultura.
Con questo lockdown l'esperimento di tenere l'umanità barricata in casa ha fornito risultati sorprendenti. La gente è manipolabile, semplicemente, con la gestione di alcuni mezzi di informazione che diffondano notizie che suscitano ansia e angoscia. Non importa che siano vere, ma che siano verosimili, non che siano accadute o stiano accadendo, ma che possano, comunque, avvenire nel futuro più o meno prossimo.
Stare chiusi in casa, quindi, senza incontrare nessuno, senza riunirsi, senza confrontarsi, senza misurarsi con gli altri garantisce sicurezza ed alimenta la paura, unico collante capace di inchiodare e bloccare qualunque volontà.
Stiamo andando a velocità vertiginosa verso un mondo dove l'illusione di poter avere tutto a portata di mano genera l'impressione che restare fermi sia meglio che muoversi, che le quattro mura di casa possano garantire e fornire tutto ciò di cui si ha bisogno, che la tecnologia possa sopperire all'esperienza, che il contatto umano sia deleterio e pericoloso, soprattutto, sotto il profilo della salute. Chi ha detto che questo virus ha aumentato la vicinanza delle persone o è un idiota o è in malafede. Mai come in questi mesi gli individui sono stati distanti gli uni dagli altri, ognuno per sé e dio per tutti o quasi.
Smart Working, didattica on line, spesa on line, acquisti on line, giochi e film on line o sulle Tv. Ma l'uomo e la donna sono stati creati per muoversi, per crescere, per misurarsi con la realtà, per gioire e soffrire, per amare ed essere amati, per lottare e conquistare, per parlarsi e conoscersi. I professori sono consapevoli che la loro didattica on line non è servita a nulla se non a creare una massa di ignoranti che scopiazzano le verifiche a più non posso? Hanno compreso che questa generazione di imbelli verrà promossa senza alcuna responsabilità e senza nessuno sforzo?
Hanno sbagliato tutto. Psicoterapeuti e psichiatri stanno facendo gli straordinari per cercare di restituire un minimo di lucidità a decine di migliaia di persone che sono andate fuori di testa convinte che la fine del mondo sia ormai imminente, che il mondo là fuori fa paura e che l'unica cosa da fare è restarsene ben chiusi in casa fino a quando passerà. Ma passerà cosa che è già passato tutto da un pezzo?
Molte persone non ce la faranno a riprendersi e resteranno menomate psicologicamente per tutta la vita. Non è uno scherzo e nemmeno un azzardo, ma i danni che si fanno quando si pongono in essere restrizioni della libertà personale così incisive, sono incalcolabili e imprevedibili se invece di affidarsi a chi conosce e studia la mente umana, ci si affida ai frequentatori del Grande Fratello o a coloro per i quali la cultura conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni.
C'è gente che beve tutto ciò che dice la Tv o scrivono i giornali come se fosse vangelo e proprio coloro che il vangelo dovrebbero conoscere e diffondere, in realtà niente anno e mantengono un silenzio degno della peggiore delle complicità.
C'è bisogno di un Paolo Crepet a ministro dell'istruzione, non di una Azzolina la quale, forse, potrebbe essere buona a pulire i cessi negli autogrill delle autostrade, ma non certo a ricoprire un ruolo così delicato come quello di gestire il futuro delle nuove generazioni.
Lo ripetiamo da tempo immemore: se vogliamo andare avanti, dobbiamo tornare indietro.
P.S. La Dory, che ha appena compiuto, il 20 aprile, i suoi primi 95 anni, dovrebbe tornare dal parrucchiere dopo tutto questo tempo. Lei, anche se su con l'età, ci tiene come una ragazzina a essere presentabile. Così abbiamo prenotato per giovedì prossimo dal suo parrucchiere di fiducia. C'è, tuttavia, un problema: lei non vuole indossare la mascherina. Non c'è verso. Non ne vuole sapere. Inutile dirle che c'è il rischio di contrarre il virus, a lei frega niente e risponde, come già documentato su queste pagine, che di qualcosa si deve pur morire e che, poi, di coronavirus si può anche guarire. Abbiamo provato a trovare un compromesso col parrucchiere, ma non c'è possibilità alcuna. O mascherina o niente taglio, colore e messa in piega. Abbiamo visto persone, in questi mesi, terrorizzate alla guida della propria auto con tanto di mascherina e finestrini ermeticamente chiusi. Abbiamo incrociato individui in mezzo alle strade di campagna a distanze siderali dai loro simili camminare con la mascherina ben impressa sul volto. E questo nonostante abbiano più volte spiegato che il virus non viene trasportato dall'aria. Ma non importa, la paura ha più effetto ed è più efficace dell'evidenza per non parlare della razionalità.
La paura paralizza e poiché non ha una ragione sufficiente ad alimentarla, diviene incontenibile e inaffrontabile. Oltreché contagiosa. Siamo diventati polli da batteria, questo è il nostro futuro remoto. Arriveranno ad alimentarci senza nemmeno bisogno di muoverci. L'isolamento permetterà di governare il mondo premendo un solo bottone.
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La prima cosa che ci è balzata agli occhi e alla testa tutt'altro che devastata dal clima di terrore inculcato in questi mesi dai teorici del lockdown spinto all'estremo - questa razza di bastardi senza gloria - è stata che, a nostro modesto avviso e, se non altro, per una forma di rispetto verso la cultura, la religione e il paese da cui proveniva, dove era nata e, in fondo, che aveva, probabilmente, sborsato alcuni milioni di euro per liberarla, Silvia Romano, la cooperante milanese partita un paio di anni fa in cerca di avventura e realizzazione spirituale personale, avrebbe dovuto indossare vestiti occidentali. Punto e basta. Invece, schiaffo senza vergogna, è comparsa alle telecamere italiane e davanti ad un ministro degli Esteri che, se fosse stato tale, se ne sarebbe dovuto andare, con una tipica veste somala che testimoniava inequivocabilmente, la sua fede islamica e, quindi, la conversione avvenuta durante la prigionia in mezzo ai terroristi dell'organizzazione affiliata ad Al-Qaeda. Forse a qualche leccaculo di giornalista o di politicante senza palle dell'Opposizione Inesistente, è sfuggito il fatto che si tratta di terroristi gente, cioè, che uccide e rapisce regolarmente gli imbecilli come noi che si prodigano, da un lato, per aiutare le popolazioni locali oppure che visitano turisticamente l'Africa per via di quel famoso 'mal' o nostalgia che prende, soprattutto, chi possiede una personalità facilmente influenzabile e, sostanzialmente, insoddisfatta della propria quotidiana esistenza...
Attenzione al clamore mediatico che questo Governo di 'assassini', reduce dall'aver messo in croce milioni di partite Iva con la scusa del Coronavirus impedendo loro di lavorare per vivere - se non sono assassini questi, diteci, allora, cosa significa uccidere qualcuno - attribuisce, con la stampa complice e incapace di andare al di là dell'idiozia imperante ed apparente, a questa liberazione. Guarda caso accade la stessa cosa che avvenne con altre due cooperanti tanti anni fa, anche loro di schietta simpatia musulmana e a una nostra collega per liberare la quale morì uno dei nostri più capaci e meritevoli funzionari, Nicola Calipari.
Fino a quando non abbiamo visto uscire dall'aereo atterrato a Ciampino la ex volontaria, pensavamo che questa avesse vissuto, davvero, le pene dell'inferno, magari sottoposta a chissà quale restrizione della libertà personale. Adesso, secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni, addirittura si apprende che la giovane italiana (?) si sarebbe convertita spontaneamente all'Islam e che avrebbe contratto matrimonio con uno dei suoi carcerieri (e terroristi) senza esservi assolutamente costretta. Se e ripetiamo se - ma ci sembra possibile visto il sorriso a 66 denti con cui la giovane è apparsa, florida e in forma, forse, anche un po' sovrappeso a meno che non sia l'effetto del nuovo abbigliamento - le due notizie venissero confermate definitivamente, bene, non si capisce bene cosa cazzo siamo andati a prenderla a fare.
Forse era necessario soddisfare il legittimo desiderio dei genitori di volerla rivedere? O, magari, dovevamo dimostrare l'efficienza e l'efficacia dei nostri, ma, soprattutto, altri servizi di intelligence? O si dovevano, in qualche modo, regalare alcuni milioni di euro visto che, a quanto sembra e dato il momento storico tutt'altro che facile, di soldi ne abbiamo così tanti da non sapere cosa farci?
Qualcuno ha ipotizzato il pagamento di un riscatto di quattro milioni di euro, qualcun altro la metà. Comunque sia, si tratta sempre di soldi (pubblici?) che avrebbero fatto particolarmente comodo nelle tasche di milioni di italiani che si sono trovati nella miseria per colpa di un Governo di pezzi di merda che si è divertito a multare alcune centinaia di migliaia di persone tanto per fare cassa e, appunto, versare il denaro o parte di esso ai terroristi che, così, finanzieranno attentati proprio ai nostri danni o a quelli dei nostri alleati.
Cerchiamo di ragionare. fino ad oggi abbiamo parlato di sequestro e di drammatica situazione nella quale questa povera ragazza avrebbe vissuto per tutto questo tempo. Improvvisamente si apprende che non solo la situazione non era tragica, ma che, la giovane, aveva avuto tutto il tempo per abbracciare la nuova fede che, come sappiamo, è particolarmente liberale e libertaria con l'essere femminile e che aveva anche contratto matrimonio con uno dei suoi carcerieri. A tal proposito anche Ida Magli, mente lucida e straordinariamente intelligente oltreché antropologa, si era più volte domandata, a proposito della tendenza di moltissime giovani donne occidentali a seguire l'Islam e recarsi in altri paesi al seguito di uomini che avevano in mente tutt'altro che la parità di genere, quale fosse il motivo. Sarebbe interessante chiederlo anche a Silvia Romano.
La domanda, a questo punto, appare legittima: quale il senso di andare a riprendere una donna ampiamente maggiorenne la quale, a quanto pare, avrebbe liberamente scelto di convertirsi e di abbracciare un'altra esistenza? L'unica motivazione sarebbe, a nostro avviso, quella che Silvia Romana sia stata vittima di violenze ed abusi tali da farle smarrire la consapevolezza delle proprie scelte. Altrimenti, appare evidente che la donna stava bene dove stava.
C'è poi la questione del riscatto. Per quale ragione lo stato deve pagare un riscatto con milioni di euro di denaro pubblico per sequestri avvenuti in zone a rischio di giovani in cerca di una senso da dare alla propria vita poiché è evidente, in particolare alla sinistra radical chic in cerca di avventure e di emozioni, tutta tesa verso i popoli del settimo mondo, ma abitante ai Parioli e con stipendi lauti ovviamente pubblici, che fare il commerciante o la partita Iva non solo non ha un senso, ma neppure merita la stessa considerazione?
Questo è proprio un paese di merda, dove il buonsenso non esiste e il mondo viaggia alla rovescia, dove una ragazza che nella vita non sembra aver fatto un cazzo o quasi, diventa, improvvisamente, una eroina e non si capisce nemmeno per quale ragione, mentre in questi due mesi di dittatura sanitaria ai limiti dell'omicidio preterintenzionale, milioni di italiani hanno perso tutto anche la voglia di vivere, ma nessuno, tantomeno i mass media del Ministero della Verità - ossia tutti - se li sono inculati.
Che dire? Noi continuiamo a pensare - come abbiamo sempre pensato e detto - che il vero virus che miete vittime senza sosta non è certamente il Covid-19, ma quello derivante dalla idiozia dell'individuo. Purtroppo è vero: se in Italia gli imbecilli volassero, il cielo sarebbe pieno di uccelli.
PS: un invito alle donne e anche agli uomini. Osservate le due immagini che pubblichiamo, si tratta di Silvia Romano prima e Silvia Romana adesso. Dire che le differenze sono evidenti è un eufemismo. Per il nostro modo di vedere le cose, se c'è una cosa che appare mortificata è proprio la femminilità della donna.