Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 53
Sono dei bastardi. E non ci vergogniamo certo di dirlo. Dei traditori. Dei criminali. Aggiungete pure voi quello che vi pare, ma la sostanza non cambia. Sta crescendo il numero delle persone che si tolgono la vita per la disperazione, che cadono in depressione, che si imbottiscono di psicofarmaci per vincere l'ansia e la paura. E per rimediare a questa statistica di cui nessuno parla perché non ci sono camion a trasportare le bare di chi non ce la fa più e si toglie la vita in solitudine, ingaggiano psicologi e psicoterapeuti con l'incarico di addolcire la pillola, insegnare la sopportazione e reprimere ogni istinto di ribellione. Attenzione: scienziati e politici inetti limitano le libertà personali fino all'assurdo, poi, quando la gente esce di casa perché è ai limiti della follia, cosa fanno? Li massacrano con multe da capogiro convincendoli di essere una sorta di untori per colpa dei quali il Coronavirus non arretra, anzi, aumenta i contagi. Sono centinaia di migliaia questi italiani che pagano le tasse e le imposte, lavorano e producono, che sono, sicuramente, più indisciplinati degli altri, ma non per questo migliori o peggiori. Noi non abbiamo mai sopportato il potere poiché qualunque potere è marcio per definizione e tende a mantenere ed accrescere i propri privilegi ai danni di una moltitudine impotente. Mai, però, avremmo pensato che proprio in Italia, dove esiste una Costituzione uscita dalla Resistenza e fondata sui principi fondamentali che tutelano le libertà del cittadino dopo venti anni di fascismo, la dittatura avrebbe fatto nuovamente capolino sotto forma di un Governo composto da dei dementi senza arte né parte e da un Pd che è divenuto, negli anni, il braccio armato del capitale finanziario e speculativo.
Stanno tenendo le persone chiuse in casa con la scusa di un virus che, in realtà, uccide part-time ossia solo se hai 80 anni di media e se ti porti appresso due o tre patologie gravi. Per tutti gli altri si tratta di una polmonite maledetta e, certamente, pericolosa, ma come tante altre malattie che uccidono senza che, per questo, si imponga la legge... marziale. Al di là dei danni materiali che questa razza di incompetenti, mantenuti e falliti sta producendo, ci sono gli effetti collaterali delle decisioni di procrastinare il lockdown oltre ogni umana comprensione.
Ieri mattina siamo entrati nel locale dove è situato il bancomat della nostra banca, Crédit Agricole a S. Anna. Era sabato, quindi gli uffici, già chiusi o quasi a cose normali, erano assolutamente out. Eravamo senza mascherina, ma soli e senza nessuno al seguito, per di più all'aperto. Abbiamo effettuato l'operazione, quindi, ci siamo girati per uscire, ma, improvvisamente, abbiamo visto all'ingresso la porta che si apriva nonostante ci fosse scritto che si poteva entrare uno alla volta.
Di fronte a noi è comparsa una donna con tanto di mascherina, che agitava le braccia in alto a destra e a sinistra e, appena la porta si richiudeva, la riapriva e continuava ad agitare le braccia. Sorpresi, ci siamo fermati e l'abbiamo osservata: lei ci ha guardato e, capendo il nostro stupore, ci ha detto: "Scusi ma lei è senza mascherina e io devo arieggiare il locale perché c'è il pericolo di essere contagiati".
Non abbiamo commentato, l'abbiamo lasciata al suo lavoro e ce ne siamo andati. Ecco, questo è lo stato in cui questa classe politica di mentecatti che dovrebbero essere spediti in trincea come sul Carso e mandati all'assalto di fronte alle mitragliatrici austriache così ne rimarrebbero in piedi nemmeno uno, ci ha ridotti con le sue trasmissioni h24 su virus, cadaveri, bare e chi più ne ha più ne metta.
Ringraziamo Dumbo Rossi e i volontari della protezione civile di Lucca che ci hanno consegnato le mascherine al nostro domicilio. Saranno obbligatorie, pare, da martedì mattina per uscire di casa. Peccato che nel foglio illustrativo che si trova nella stessa busta, ci sia scritto che esse vanno indossate quando è impossibile mantenere la distanza di sicurezza. Imbecilli. Si sputtanano da soli.
Sono passate quattro settimane e anche di più da quando questo Stivale, dopo aver fatto scappare i topi da una nave in procinto di affondare, ha chiuso a chiave, si fa per dire, l'Italia. Dicendoci che sarebbe stata questione di 15 giorni prima di vedere dei risultati. Ebbene, ci pare che, a parte la giornata di oggi che ha visto un robusto calo di decessi, per quel che riguarda il resto, non ci sia proprio da esultare. Hanno prorogato gli arresti domiciliari fino al 3 maggio. Ci domandiamo che cosa accadrà qualora i contagi non dovessero scomparire del tutto. E' questa la dimostrazione che siamo in mano di dilettanti allo sbaraglio che non sanno nemmeno fare i politici a 12 mila euro al mese e si fanno consigliare e guidare dagli esperti. Avete sentito il demente l'altra sera in diretta Tv? Ha usato la parola esperti così tante volte che viene da chiedersi se abbia una testa propria per ragionare.
Qualcuno potrebbe dirci che siamo incoscienti e non ci rendiamo conto che il Coronavirus ha ucciso 20 mila persone in Italia. Rispondiamo che non si comprende per quale ragione dovremmo fare in modo che, nei prossimi mesi, ne muoiano altrettanti, molto più giovani anche se non soltanto, per la disperazione di essere piombati nel più brutto degli incubi, quello della miseria.
Signori, i nostri vecchi, sì, proprio quelli che sono morti a palate e dei quali, brutti pezzi di merda, vi ricordate solamente adesso che muoiono come mosche nelle residenze sanitarie tutt'altro che assistite, erano soliti dire che la miseria è la peggiore delle bestie, molto, ma molto peggio della stessa morte.
Dov'eravate razza di mandarini da strapazzo, megadirigenti iperpagati, amministratori e dirigenti tutti uguali gli uni agli altri, marionette del sistema che foraggia tutti allo stesso modo non secondo i meriti, ma secondo la capacità di dire sempre di sì, quando questi vecchi ricevevano 412 euro al mese buoni nemmeno per pagare le bollette di una casa che non potevano avere? E dove vi eravate nascosti, vermi schifosi capaci solo di strisciare quando massacravate la sanità tagliando posti letto e interi ospedali?
E ora ci venite a parlare di solidarietà, di unità, di sacrifici. Proprio voi, che con il culo sulla poltrona avete più privilegi che contagiati dal Covid-19. Già, ora avete paura, barricate la gente in casa perché avete il terrore che, alla fine del gioco, i numeri vi diano torto. E, allora, chi lo tiene poi il popolo cui avete promesso la vittoria sulla malattia a patto che nessuno osi mettere il piede fuori di casa? Per questo avete cancellato il ponte del 25 aprile e quello del 1 maggio, perché siete una massa di ipocriti.
Ovviamente, per reprimere le libertà degli uomini di buona e cattiva volontà, vi siete serviti, lo avete sempre fatto, dei vostri fedeli servitori, quelli che avete mandato al massacro durante gli anni piombo e che avete cominciato a foraggiare aumentandogli lo stipendio solo quando vi siete resi conto che i terroristi avevano iniziato a mirare alto, al cuore dello stato, ossia alla vostra casta di incapaci e che, quindi, c'era bisogno di qualcuno che vi proteggesse.
E ora, a multare chi porta a spasso il cane o fa la corsetta sulla spiaggia chi mandate? Sempre loro, in divisa e pistola al fianco, pronti a catturare chiunque cerchi di fuggire, nemmeno foste alle prese con camorristi o mafiosi dai quali, ovviamente, vi tenete ben lontani sapendo che se si incazzano giù al sud, in quattro regioni, ci mettono 24 ore al massimo 48 per sistemare la faccenda e proclamare la secessione.
Dispiace che siano sempre le forze del (dis)ordine a dover porre rimedio alle cazzate che compie la nostra classe... digerente.
Con decreti ministeriali privi del valore di legge tantomeno di legge costituzionale, hanno violato le libertà fondamentali garantite dalla costituzione. E non è tutto. Poiché hanno paura delle conseguenze, vogliono votare anche una clausola che li garantisca da qualunque ritorsione giudiziaria. L'Italia, inutile far finta e, soprattutto, elemosinare da pezzenti quali siamo e quali ci considerano, è allo sfascio e non si riprenderà. Il turismo, la sua ancora di salvezza, è stato spazzato via da questi disgraziati che si permettono ancora di venirci a parlare in Tv come fossero dei profeti.
Ci hanno impedito, oltre che a muoverci, anche di lavorare, ossia di poter portare a casa il cibo per le nostre famiglie, nemmeno durante il fascismo e la repubblica di Salò si era arrivati a tanto. E hanno il coraggio di accusare Mussolini di essere stato un dittatore! Loro cosa sono? Peggio, molto peggio perché siamo in democrazia. Se ci volevano chiudere in prigione, dovevano garantirci i soldi sul conto corrente per vivere. Invece no, ci hanno chiuso, impedito di lavorare e pretendono anche che si obbedisca in silenzio.
La rabbia che proviamo non è tanta, è di più. Il 4 maggio saranno due mesi senza aver potuto lavorare per milioni di italiani che si troveranno più poveri che mai, costretti a rivolgersi alle banche, i soliti strozzini di stato o legalizzati, o ai cravattari e alle finanziarie che si divertiranno a far piangere le persone.
Ponetevi una domanda sola: esiste un limite oltre il quale la vita di un essere umano ha un prezzo che in molti e sono sempre di più, non è più disposto a pagare? E se la risposta è sì, non pensate che, con quello che ci attende nei prossimi mesi e anni, questo prezzo sia stato abbondantemente superato?
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 43
A Palermo hanno tentato di fare quella che, negli anni Settanta, si chiamava spesa proletaria. Hanno, cioè, alcune famiglie, dato l'assalto ad un supermercato della Lidl dopo essersi riunite a seguito di un gruppo facebook formato per l'occasione. Forse gli inetti, insulsi, incapaci, inguardabili, incomprensibili, ingiustificabili componenti di questo Governo oltreché di questa classe dirigente e politica di ignoranti, non hanno capito che cosa hanno scoperto sollevando il coperchio denominato Coronavirus ad un Sud che vive, costantemente e già in tempi normali, nell'assistenzialismo e nella precarietà. Hanno pensato che tutti gli italiani fossero come quelli provvisti di soldi sui conti correnti o disposti ad accettare passivamente le restrizioni alla propria libertà personale. Bene, non è così. Ci sono alcune regioni, quattro per l'esattezza - Calabria, Puglia, Sicilia e Campania - dove la legge fa già fatica a farsi, semplicemente, tollerare perché in costante emergenza criminalità, figuriamoci quando essa si vuole imporre a chi, di imposizioni, non vuol sentire parlare. Hanno sbagliato tutto. Quando dovevano blindare la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Veneto, in realtà hanno permesso fino a pochi giorni fa, a cani e porci, di spostarsi liberamente e in tutti i modi per la penisola.
E quando i buoi erano già fuggiti, hanno pensato bene di socchiudere le stalle. Il risultato lo abbiamo sotto gli occhi. Aumentati i contagi anche al centrosud sia pure in maniera non esponenziale e tutt'altro che simile a quelli del nord. Ma il vero problema è che si sono volute applicare misure draconiane anche laddove, sia per motivi storici, culturali, sociali, economici e diremmo quasi antropologici, si poteva immaginare che non avrebbero funzionato a lungo. In tutto il meridione non siamo a Bergamo e, comunque, la gente se ne frega perché non ha da mangiare visto che campa, spesso, con lavori in nero che, con le proibizioni attuali, non si possono più praticare. E al sud non sono come al nord dove ancor prima di menare chiedono scusa senza nemmeno sapere perché e vengono, poi, bastonati. No signori, al sud prima menano e, poi, nemmeno chiedono scusa. Anzi, menano un'altra volta.
Lo stiamo dicendo da oltre un mese. Gli imbelli al vertice di questo presunto stato che non esiste hanno voluto emettere un decreto dietro l'altro - ridicoli - con cui hanno messo in gabbia gli italiani senza che ce ne fossero i motivi, almeno nella gran parte del Paese. E se anche questi motivi ci fossero, avrebbero dovuto prima di tutto domandarsi come avrebbe fatto, la gente, a non andare a lavorare e a campare se qualcuno, lo Stato, non gli versava sui conti correnti il necessario per vivere.
Invece no. Hanno voluto chiudere tutte le attività seguendo l'onda emotiva delle immagini diffuse dai nostri giornalisti inviati al fronte con il solo risultato di aver trasmesso terrore e disperazione nonostante sia abbastanza chiaro che questo virus è sì, maledetto e pericoloso, ma si può guarire. Eccome se si può guarire.
Forse i Conte e gli Zingaretti credevano che l'Europa avrebbe aperto le tasche per aiutarci, ma, come stiamo vedendo, ciò è tutt'altro che facile e, in particolare, se anche sarà, ci vorrà del tempo, settimane se non mesi. E che cosa diamo da mangiare a coloro i quali non hanno risparmi né soldi per vivere?
Si fa presto a parlare quando si guadagnano 12 mila euro al mese con o senza Coronavirus. Si fa altrettanto veloce a sciacquarsi la bocca quando si ha lo stipendio fisso. Ma chi non sa come andare avanti, cosa deve fare? Le banche, di questo passo e se dovesse profilarsi il rischio di assalti come ai supermercati, chiuderanno i battenti e nessuno si azzarderà ad avvicinarsi al bancomat sapendo che potrebbe essere, a sua volta, aggredito. A meno che non si vogliano impiegare i poliziotti, i carabinieri e l'esercito a presidiare gli sportelli così da permettere un ragionevole e protetto afflusso.
La nostra lunga rabbia sta nelle parole che stiamo scrivendo da settimane senza che, purtroppo, qualcuno ci ascolti. Del resto in Tv ci mandano i virologi dell'ultim'ora - cazzo, ma quanti virologi c'erano in questo Paese e che cosa hanno fatto fino ad oggi? - o i politicanti da stra(c)azzo, ma nessuno che riesca a spiegare alla gente comune cosa dovrà fare per comprare da mangiare quando le scorte di denaro saranno esaurite o quando i supermercati chiuderanno i battenti o perché c'è la paura del virus o perché si rischia la pelle negli assalti quotidiani.
Già, guardate l'Italia: l'unico Paese dove i sindacati minacciano e attuano scioperi. In piena emergenza sanitaria proclamano agitazioni con quale senso di responsabilità non si capisce e senza pensare che se chiuderà tutto sarà la guerra civile. Anche qui si vede il genio della stirpe.
Questa contro il Coronavirus non è una guerra e se qualcuno paragona questa condizione ad un conflitto militare vuol dire che non ha mai letto qualcosa su ciò che accade durante una vera guerra oppure che, perdonateci l'ennesimo francesismo, non capisce un cazzo. In guerra non esiste certezza, non ci sono le Tv che trasmettono h24 o l'energia elettrica e il gas o l'acqua potabile che funzionano regolarmente. Si muore sotto i bombardamenti, uccisi senza motivo, massacrati senza pietà. E la paura è il solo minimo comune denominatore.
Anche qui, certo, c'è la paura, ma stando comodamente seduti sul divano di casa.
Facciamola finita di piangerci addosso e lasciamo che a piangere siano coloro che, al nord, ne hanno realmente i motivi. Una epidemia che colpisce, ma che, soprattutto, uccide solamente una minima parte della popolazione non può prescindere dal porre una domanda fondamentale: che cosa cavolo facciamo con l'altra, la parte maggioritaria? Ecco, a volte la miseria e la fame, il trovarsi senza mezzi di sostentamento, provocano reazioni incontrollabili e le folle, lo abbiamo già detto, non sanno dove sta la razionalità ammesso che qualcuno sappia dove si trova.
Cosa farà, adesso, il Conte qualora la gente, con il passare dei giorni, dovesse scendere i strada e ribellarsi? Facciamo fare multe a milioni anche se non c'è nessuno che potrà incassarle? Mandiamo agenti, militari e vigili a recitare il ruolo di carne da macello in mezzo alle strade? E se dovessero esplodere le carceri con una evasione di massa, chi difenderà chi? Non si fa la voce grossa se, poi, non abbiamo gli strumenti per farsi rispettare. Prima di impedire alla gente di lavorare, avrebbero dovuto trovare il sistema per poterle foraggiare durante il periodo di chiusura. E invece hanno ragionato come se tutti avessero la pancia piena e anche qualcosa di più. Dementi.
Siamo ancora in tempo ad evitare questa escalation che potrebbe portarci alla imposizione di una legge marziale con tutte le conseguenze del caso e a incidenti le cui conseguenze nemmeno osiamo immaginare?
Forse, ma non certo a colpi di decreti imbarazzanti. Il sud è una polveriera pronta ad esplodere e se ciò accade, non si salverà nessuno. E la colpa, qualora dovesse accadere, sarà dell'ignavia di chi ha fatto il passo più lungo della gamba.
Un'ultima considerazione, probabilmente cinica, ma realista: di fronte ai contagi e ai decessi delle persone anziane e più deboli, anche e particolarmente se ospitate tutte insieme all'interno delle case di risposo, i cosiddetti ricoveri che nessuno vuole più chiamare così chissà perché, sentiamo personaggi di presunto, elevato spessore dannarsi l'anima e chiedere ragione di ciò al padreterno. Ma dov'era tutta questa gente che si preoccupa degli anziani - i nostri vecchi o i nostri nonni, la nostra memoria storica come ha detto qualcuno - prima dell'avvento del Coronavirus? Chi si preoccupava di questi poveri disgraziati giunti al termine o quasi della loro esistenza e piazzati, malati o sani non importa, per un motivo o per l'altro nemmeno, nelle strutture in attesa soltanto di morire?
Gli anziani o vecchi che dir si voglia, esistevano già prima del Coronavirus, ma quando si facevano i tagli alla sanità, quando si davano 412 euro di pensione sociale a testa, quando si portavano via di casa non soltanto perché malati, ma perché rompevano i coglioni, ecco, dove cazzo erano quelli che, ora, si preoccupano per la loro sorte?