Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
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Avete presente i concerti di musica leggera o gli spettacoli che, in estate, vengono organizzati nelle varie location delle località della costa e non solo? Bene, è ovvio che in quanto giornale che si occupa dell'intera provincia, annunciamo non solo le rappresentazioni degli artisti, ma, quando è il momento, ci piace anche recensirle mettendo a disposizione un collega che, puntualmente e a volte con tanto di fotografo, segue, dopo aver ottenuto l'accredito, l'esibizione. Per alcuni - come, ad esempio, il Festival Pucciniano o anche per la Versiliana, il Teatro del Giglio a Lucca, per il Lucca Summer Festival o anche per la rassegna organizzata per la prima volta quest'anno a Lido di Camaiore - tutto ciò è un veicolo di diffusione gradito e non vengono sovrapposti problemi di sorta. Per altri, al contrario, è solamente una grande rottura di coglioni. Dovete sapere che, da un paio d'anni a questa parte, alcuni enti pubblici hanno preferito affidare la gestione degli spettacoli con tutto quel che ne consegue a società esterne all'amministrazione medesima. Questo sia per risparmiare tempo, sia per evitare problematiche di varia natura come, appunto, quella di dover accontentare tutti coloro che chiedono un accredito.
Quest'anno si sono distinti in questa specialità del rifiuto di concedere accrediti alle testate come la Gazzetta o di concederne per quelli che hanno chiesto relativamente ad alcuni spettacoli, sia Villa Bertelli sia, almeno in parte, il comune di Castelnuovo Garfagnana. Attenzione, in ambedue i casi la gestione degli spettacoli - straordinari quelli in alta Garfagnana e interessanti anche se più tradizionali quelli a Forte dei Marmi - è stata affidata ad altrettante società i cui addetti stampa hanno cercato di fare il possibile, senza tuttavia riuscirci.
Nel caso di Castelnuovo Garfagnana tutto era nato per la richiesta fatta a giugno di poter seguire il concerto di Ludovico Einaudi. Nessuna risposta se non evasiva fino al rifiuto e, davanti alle giuste rimostranze per il diniego ad una realtà territoriale come la Gazzetta del Serchio presente tutto l'anno sul territorio, il giornalista (sic!) ha, testualmente risposto, pochi giorni prima del concerto, alla domanda-osservazione del nostro redattore:
Il concerto è sold out. E non andrò oltre la capienza manco per il Washington Post quindi evitate per favore di chiedere biglietti attraverso "altri canali" e soprattutto abbiamo un contratto commerciale in essere che potete considerare rescisso.
grazie.
Questo signore di cui eviteremo di fare nome e cognome per non rendergli difficile trovare un lavoro vista l'arroganza mostrata in queste righe, si è addirittura permesso di annullare un contratto pubblicitario regolarmente sottoscritto e di dichiarare che lui, duro e puro, nemmeno di fronte al Washington Post avrebbe fatto marcia indietro. Ebbene, ad ultimatum si risponde con una dichiarazione di guerra e noi, senza tanti complimenti, gli abbiamo dimostrato che anche senza essere il Washington Post contiamo, sul territorio, qualcosa.
E pensare che il collega della Gazzetta gli aveva, semplicemente e con educazione, scritto, dopo un mese di silenzio, quanto segue:
Caro ..., mi sembra assurdo che non si riesca ad avere due accrediti stampa per una testata giornalistica locale così attiva e seguita come la nostra. Un rifiuto che nemmeno il Summer Festival a Lucca (e il paragone con Mont'Alfonso sotto le stelle è lusinghiero...) si è mai permesso. Peraltro, la nostra presenza avrebbe garantito un ampio servizio sulla nostra testata.
A questo punto, scusami, ma non vediamo l'interesse a seguire la manifestazione e nemmeno a pubblicare i vostri comunicati stampa. Evitate almeno di mandarceli.
Che cosa sia successo, dopo, è presto detto. Il sindaco di Castelnuovo Garfagnana, Andrea Tagliasacchi, esponente del centrosinistra emarginato dal Pd perché troppo intelligente, ha capito che se un giornale segue per 365 giorni le vicende di un comune, forse, è anche il caso che segua con regolari recensioni apprezzatissime e seguitissime come ha fatto anche questa volta, le manifestazioni che organizza.
E veniamo a Villa Bertelli, comune di Forte dei Marmi, con cui da lustri abbiamo rapporti e con cui non ci sono mai stati problemi. Se qualche volta, è accaduto, perché negarlo?, abbiamo approfittato di un evento anche senza recensirlo, tutto rientrava nella logica di un rapporto collaborativo e professionale che non ha mai, però, leso le prerogative di autonomia e indipendenza di ciascuno.
Quest'anno, però, nel dopo Covid, la gestione degli spettacoli è stata assegnata a una azienda di Pistoia la quale si occupa di attribuire gli accrediti indipendentemente dal fatto che le testate siano più o meno radicate sul territorio e, per tutto l'anno seguano quello che il comune di appartenenza. Anzi, questo andazzo di affidare ad esterni certi servizi, fa sì che il legame di queste realtà con il territorio e con chi fa informazione sul territorio diventi ancora più distante. Salvo, poi, inviare quotidianamente comunicati stampa attinenti politica, cronaca, servizi e altro ancora sperando anzi confidando nella loro pubblicazione come è giusto che sia.
Bene, anzi, male. Dopo uno scambio di opinioni, ecco, finalmente, che il collega segue il concerto di Tommaso Paradiso e invia l'articolo - https://www.lagazzettadiviareggio.it/forte-dei-marmi/tommaso-paradiso-porta-in-cielo-il-suo-pubblico-fan-in-delirio-a-villa-bertelli - all'addetto stampa della Leg Live Emotion Group il quale, per tutta risposta, invece di badare al contenuto dell'articolo, così gli risponde:
Ti chiedo però di citare nel titolo la rassegna che si chiama VILLA BERTELLI LIVE (non solo Villa Bertelli) e nel pezzo di citare che la rassegna è ideata dalla Leg Live Emotion Group di Sandro Giacomelli, Tania Ferri ed Elisabetta De Luca, dalla Ad Management di Alessandro De Luigi e dal comitato Villa Bertelli. In questo modo ha senso per noi accreditarvi e la recensione in ns rassegna stampa.
Mei cojoni direbbero nella capitale. Una fettina di culo panata e vicina all'osso pure?
Nemmeno una parola sul contenuto della recensione, se è piaciuta o meno, se è scritta bene o meno, solo e unicamente la reprimenda.
Infine, last but not least, proprio oggi lo stesso addetta stampa con fare ironico e riferendosi alla nostra probabile stanchezza essendo sabato ed essendo noi al lavoro come lui, ci ha comunicato che degli accrediti richiesti la maggior parte non verrà accettata e che non si tratta di una questione personale.
Bene, noi accettiamo questa spiegazione, rinunciamo agli accrediti, se vogliamo vederci un concerto ce lo paghiamo, ma invitiamo il sindaco Bruno Murzi e il suo ufficio stampa oltre a quello di Villa Bertelli, a inviare durante i prossimi 365 giorni le veline del comune o della maggioranza o di qualsiasi altro ufficio dell'ente, alla Leg Live Emotion Group di Sandro Giacomelli, Tania Ferri ed Elisabetta De Luca. Ci sta che, magari, mettano su un giornale ad hoc per le notizie ufficiali da Forte dei Marmi.
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Querelateci o presentate un altro esposto, l'ennesimo, contro di noi all'ordine dei giornalisti. La classifica piange da tempo e un altro conflitto disarmato contro chi cerca di strumentalizzare la Storia di questo sfasciato Stivale per fini elettorali può essere, per noi, solo motivo di orgoglio e di vanto. A Bagni di Lucca la candidata a sindaco Annamaria Frigo viene avvicinata e le viene consegnato un documento da sottoscrivere a dimostrazione del suo antifascismo e del suo spirito democratico, antirazzista e chi più ne ha più ne metta. Il documento dell'Anpi, associazione nazionale partigiani d'Italia, da sempre creatura vicina al partito comunista italiano e che riceve sostanziosi e sostanziali fondi dallo stato non si capisce bene perché visto che la guerra è finita quasi un secolo fa e del fascismo, pare, ci siano tracce solamente negli ex manicomi criminali o giù di lì che, tra l'altro, non esistono neanche più. Leggiamo alcuni passi del foglio definito, nella premessa, proposta di dichiarazione antifascista sottoposta ai candidati sindaci e ai candidati consiglieri comunali alle elezioni di Bagni di Lucca. Secondo l'Anpi queste elezioni avverrebbero in un momento in cui è in atto nel nostro paese un tentativo di negazionismo, di revisionismo e di riabilitazione del fascismo e del nazismo da un lato e, dall'altro, un attacco ai valori dell'antifascismo, della Resistenza e della Costituzione.
Chi scrive ha letto decine di migliaia di pagine di libri scritti durante e dopo l'avvento del fascismo, prima e dopo la sua fine e la tragedia che esso significò per l'Italia. Ha scritto numerosi libri non per le casette editrici pizze e fichi finanziate da chissà quali enti pubblici o partitici, ma per editori nazionali il cui unico fine, giustamente, è quello di vendere ciò che merita di essere comprato. Continua, inoltre, a leggere, leggere e ancora leggere verbo che potrebbe essere tranquillamente sostituito con la parola studiare. E, ad essere brutalmente sinceri, non gli sembra che ci siano, in particolare tra i mesi di aprile e quello di giugno 2022, quando si voterà alle elezioni comunali, assembramenti o sfilate o manifestazioni avente carattere fascista o nazista come sostengono i militanti dell'Anpi che, lo diciamo apertamente, sfidiamo a singolar tenzone a chi più sa di fascismo ed antifascismo. Dire che stiamo assistendo a episodi di rigurgito fascista e nazista è dire una bestemmia se non si dimostra la frequenza così alta degli eventi medesimi con tanto di nomi, cognomi, località.
Ma non è tutto. Se, poi, diamo lettura degli impegni che i firmatari dovrebbero assumersi, allora siamo veramente alla... frutta. L'ultimo punto vale per tutti gli altri: essi dovrebbero adottare, in occasione del 25 aprile festa della Liberazione, durante la cerimonia commemorativa, l'abitudine di far suonare, dopo l'inno di Mameli, anche la canzone Bella Ciao che, sanno bene coloro che non si sono venduti il cervello all'ammasso, con l'antifascismo storico e della guerra civile all'indomani dell'8 settembre 1943, non ha alcunché a che fare. Il canto, infatti e come riconosciuto dalla stessa Anpi, non risulta essere stata presente prima della fine degli anni Quaranta e, praticamente, sconosciuta ai veri partigiani nel corso della lotta di liberazione.
Ma al di là di queste considerazioni, ciò che ci pare realmente assurdo, è che si voglia assegnare patenti di democraticità e antifascismo senza nemmeno conoscere un po' della nostra storia e, in particolare, senza voler fare qualcosa per apprendere che cosa siano, realmente, stati quegli anni, quelli, appunto, del Ventennio.
Ripetiamo l'invito a chiunque, dell'Anpi, di Bagni di Lucca o di qualsivoglia sezione o comitato direttivo - ma davvero anche la sezione di Bagni di Lucca ha un comitato direttivo? Ma, allora, quanti comitati direttivi dell'Anpi ci sono in Italia e quanta gente ha fatto la Resistenza ed è ancora in vita per poterci raccontare qualcosa?
La nostra sensazione è che l'Anpi abbia sì contribuito a far conoscere l'Italia della Resistenza, ma abbia fatto molto se non di più per spiegare a chi è venuto dopo non tanto se gli italiani erano stati o meno fascisti, quanto perché così tanti avevano potuto esserlo. Non ci vengano a raccontare che un pugno di violenti costrinse un intero Paese a vestorsin in camicia nera ed evitiamo di ricostruire la storia in base alle esigenze politiche, culturali, sociali, di genere emerse negli ultimi tempi. La Storia, per chi la sa fare e ricostruire, è Storia e non ha bisogno di strumentalizzazioni ad ogni piè sospinto. Quindie per concludere, al posto di Annamaria Frigo e di ogni altro candidato noi rifiuteremmo di firmare un documento simile.