Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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In questa sorta di follia collettiva fomentata, esattamente come il Covid, dalla politica e dai politicanti del Pensiero Unico Dominante, sono in pochi, pochissimi quelli che cercano di aprire gli occhi, usare il cervello e pensare al futuro. La guerra in Ucraina ha ulteriormente annebbiato le menti e sembra davvero di essere tornati ai tempi della Guerra Fredda. Contenti gli americani, ovviamente, democratici in primis, che hanno una nuova ragione per vivere, con la Russia che è tornata ad essere il diavolo in persona e il nemico da abbattere a tutti i costi. Putin, del resto, non piace e non è mai piaciuto proprio per quel suo modo di essere così diretto, addirittura brutale, per di più amico di Silvio Berlusconi e, si sa, a queste latitudini, ma anche a quelle europee ciò è imperdonabile. Inoltre è assolutamente contrario alla teoria Gender, non ama le adozioni e i matrimoni per persone del medesimo sesso - e ha ragione - è un sovranista e tradizionalista convinto - e ha ragione anche in questo - ragiona negli interessi del popolo russo o di quelli che lui ritiene essere tali. Vorremmo solo far notare che dopo il crollo del muro di Berlino la Russia ha rischiato, realmente, di scomparire come entità politica e anche geografica oltreché economica. Merito anche suo se ciò non è avvenuto. E' un dittatore? Certo, lo è in buonissima parte e del resto proviene dalle file del Kgb che è la Cia in versione russa ed ex sovietica. Ha, anche, un robusto pelo sullo stomaco e non ama chi lo contraddice.
Fatta questa necessaria premessa, c'è da capire per quale motivo l'Italia debba essere inserita nella black list dei Paesi ostili alla Russia o, meglio, quale sia l'interesse per la nostra disgraziata penisola di schierarsi armi e bagagli con gli Stati Uniti e con l'Unione Europea. Siamo servi, purtroppo anche sciocchi, dei grandi organismi sovranazionali, incapaci di produrre una classe dirigente che non sia solo digerente. I nostri politicanti fanno pena per non dire schifo, ignoranti oltre ogni misura, incapaci, buoni solo a riscuotere, nella maggior parte dei casi, il lauto stipendio garantito.
Abbiamo sentito, appena ieri sera per caso alla trasmissione serale radiofonica un tempo condotta dal nostro indimenticabile amico Aldo Forbice, uno pseudo esperto - ma esperto di che? - che si augurava l'aumento delle spese militari per costituire un esercito europeo in grado di poter esercitare una certa pressione in nome dell'Ue, questo ectoplasma politico che non ha ragione di esistere se non in forma economico-finanziaria legata alle società anonime che si dividono la ricchezza mondiale. Una corsa al riarmo contro chi non si capisce bene, e per poter tornare a contare sullo scacchiere internazionale. Ovvio che la conseguenza è la definitiva perdita di sovranità, l'affidarsi completamente ad un organismo sovranazionale che non avrà alcuna pietà e non conosce le esigenze e i bisogni delle singole nazioni. Guardate, ad esempio, la Bolkestein e non solo. Saranno i tecnocrati e i burocrati delle istituzioni europee e mondiali a decidere delle nostre vite quotidiane come hanno fatto con il Covid e come stanno facendo adesso.
Gli imbecilli fautori e sostenitori di una unione europea a tutti i costi e per tutti i gusti, in particolare i loro, fanno finta di non capire che un organismo politico e militare europeo sorge in contrapposizione alla Russia e in alleanza con gli Stati Uniti. La Nato non ha ragione di esistere così come non ha ragione di esistere un esercito europeo essendo troppe le divisioni e le differenze tra i singoli stati. Ma questo sistema simbiotico e omogeneo della deidentificazione spinta, dell'annullamento di ogni identità politica, geografica, culturale, religiosa e sessuale, vuole giungere alla distruzione totale e alla disgregazione del mondo come, fino a qualche decennio fa, era concepito. Più nessun limite perché tutto sarà permesso e chi non è d'accordo sarà considerato un oppositore anacronistico.
Guardate il Covid e la guerra: decine di migliaia di profughi ucraini, molti dei quali approfitteranno di questa tragedia per espatriare senza alcun controllo, arrivano in Italia senza vaccinazioni né impedimenti di sorta. Ed è giusto così. Hanno ben altre cose a cui pensare che a puttanate come quelle che il Comitato Tecnico Scientifico e occhi di cernia monsieur Draghi ci vogliono inculcare. Il problema è che, nel frattempo, proprio perché non vaccinati e restii a farsi iniezioni di una sostanza che non serve a essere immuni, ci sono altrettanti italiani sospesi dal lavoro, senza stipendio, costretti a rivolgersi alle cure dello psicologo perché emarginati e derisi da una maggioranza di persone che hanno fatto la scelta opposta. E invece di abbattere, ormai, anche qui le assurde misure di contenimento, al contrario il Green Pass in tutta la sua idiozia continua ad imperare.
E noi dovremmo fidarci e affidarci, dopo due anni di dittatura sanitaria che ha stravolto e distrutto le coscienze e le famiglie, ad un Governo di impediti che vuole legarci mani e piedi all'Unione Europea? No signori, noi disprezziamo la nostra classe politica, dal primo di destra all'ultimo di sinistra, una classe politica di gente che non ha cultura, non conosce la storia, non sa nemmeno dove alberga ed è il difetto maggiore, il buonsenso. Noi non andremo mai in guerra per questo Governo, non seguiremo mai le sue indicazioni, siamo e saremo sempre dei ribelli. All'imbecillità dilagante.
Noi facciamo il tifo per il popolo ucraino aggredito, ma non dimentichiamo le ragioni della Russia di Putin che avrebbero dovuto essere ascoltate. Seguite su Internet i discorsi che Putin ha fatto negli ultimi anni. E prestate attenzione. Non fidatevi solamente di ciò che dicono e scrivono le stesse fonti che vi hanno massacrato per due anni all'insegna della paura del Covid. Sono sempre gli stessi gente, occhio. Ragionate con la propria testa, approfondite e non dimenticatevi mai che i gatti non sono o tutti neri o tutti bianchi, soprattutto, in politica. L'Italia non è altro che una espressione geografica da fare vergogna persino a quella definita così dal Metternich due secoli fa. Facciamo schifo perché non siamo più padroni del nostro destino. Subiamo e subiremo conseguenze inenarrabili per ciò che abbiamo deciso di appoggiare contro la Russia senza nemmeno soffermarci a riflettere su quali saranno le conseguenze per la nostra economia e le nostre vite.
Già, ma ci saranno i soldi stampati a Bruxelles a rifocillarci e a rimborsarci di tutto ciò che è andato perduto. Come con il Covid e i suoi ristori che non hanno ristorato una beata fava e perdonateci il francesismo. Il cappio al collo è sempre più stretto, stiamo soffocando e nessuno se ne accorge.
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Abbiamo più volte sostenuto le ragioni della Russia di fronte al tentativo americano e dei suoi stati satelliti di portar loro la Nato fin sotto casa. Adesso, però e dopo sei giorni nei quali sono state bombardate, come era facilmente prevedibile vsto che non può esserci una guerra buona e chirurgica, città e popolazioni civili, è arrivato il momento di fermarsi un attimo. Vladimir Putin, non certo uno stinco di santo e sicuramente un dittatore - ragazzi, ma era o non era un ufficiale del Kgb?, e non sono stati milioni i russi mandati in Siberia o uccisi con processi fasulli perché accusati proprio dai servizi segreti sovietici di essere agenti infiltrati dell'Occidente? - non si ferma davanti a niente. Lo ha già dimostrato, basta guardarlo in faccia: ad averlo vicino di casa se da un lato c'è da stare tranquilli perché nessuno si avvicinerebbe, dall'altro bisognerebbe fare attenzione a contrariarlo ché non avrebbe sitazioni a farcela scontare. E' figlio, del resto, dell'Unione Sovietica che teneva sotto il giogo della violenza e della minaccia milioni di esseri umani, nazioni e stati che, un tempo, avevano la loro autonomia e indipendenza. E tutto per proteggere le proprie frontiere da sempre a rischio invasione, in realtà solo da quando, nell'ottobre 1917, la rivoluzione russa del bolscevichi prese il potere togliendolo agli zar. Oggi sembra che in molti si meraviglino di quanto sta accadendo in Ukraina e, soprattutto, a sinistra si moltiplicano proteste e denunce contro la Russia.
Non ci pare che nel 1956 e nel 1969, quando i carri armati dell'ex Urss invasero Ungheria e Cecoslovacchia, l'allora Pci si inalberò contro i vertici del Pcus partito comunista fratello e guida in tutto e per tutto. E non sono, forse, gli stessi ex comunisti venuti giù con il crollo del muro di Berlino ad aver attaccato con gli stessi metodi e le stesse motivazioni l'attuale Ukraina che era, in fondo, considerata roba loro?
Al di là di tutti gli errori commessi dalle provocazioni dell'Occidente, la Russia si porta dietro, ancora, i residuati bellici di un mondo che è stato, davvero, la fine del mondo e che adesso pare intenzionato a diventarlo un'altra volta. L'Occidente si schiera, a parole e con qualche fatto, con il paese aggredito, ma, in sostanza, evita di fare l'unica cosa che potrebbe, al limite, far crollare Putin, ossia muovergli guerra. Già, ma le dichiarazioni del despota di Mosca sono state chiare: volete la guerra atomica?, prego accomodatevi. E noi, dall'Ue agli Stati Uniti, abbiamo troppa paura della morte e anche solo di perdere ciò che abbiamo per correre il rischio di andare a vedere se quello di Putin è un bluff o se, al contrario, è soltanto una minaccia.
Così, finirà che fra qualche mese dell'Ukraina - che non è l'Afghanistan con le sue montagne inaccessibili - resterà poco o nulla ed esattamente come accadde ai tempi dell'Ungheria e della Cecoslovacchia, l'Occidente si volterà dall'altra parte. Chi è causa del suo mal, del resto, pianga se stesso: sarebbe bastata una semplice e lucida dichiarazione per non scatenare questa guerra. Sarebbe stato sufficiente dire a Putin che la Nato, che non ha più alcuna ragione di esistere, non avrebbe accettato in nessun modo l'adesione delle ex repubbliche sovietiche con in cambio la promessa che la loro sovranità non sarebbe stata violata dalla Russia. Una neutralità, quindi, che avrebbe garantito Mosca.
In realtà Putin si sta comportando come si sarebbero comportati gli squallidi vertici del Pcus, quei comunisti tanto ammirati dai comunisti italiani che per decenni ne sono stati se non schiavi, quantomeno servi in nome di una comunanza ideologica che avrebbe voluto ridurre il pianeta ad un Gulag senza scampo. La dissoluzione dell'ex Urss ha visto, va detto, molti sciacalli al capezzale di un mondo che andava in pezzi ed era prevedibile che l'unico stato concretamente e storicamente in grado di ricostituirsi appieno sarebbe stato proprio la Russia la quale non avrebbe potuto tollerare che ai propri confini arrivassero gli ameriKani.
Di fronte a quanto sta accadendo in Ukraina, sorgono spontanee la voglia di veder vincere i più deboli e la speranza che l'invasore venga cacciato e distrutto. Ma la vita non va così e, spesso per non dire sempre, il più debole soccombe e gli eroi servono solo a rendere la sconfitta un po' meno amara e un po' più sopportabile. Prepariamoci, dunque, perché se c'è qualcuno che, nonostante la capacità distruttiva delle armi di oggi e non soltanto di quelle atomiche, crede ancora nella pace, è bene che si svegli. E anche alla svelta.
La guerra, sosteneva e lo abbiamo già scritto, Mussolini, sta all'uomo come la maternità sta alla donna. Addirittura, di questi tempi, la guerra sta anche alle donne vista la presenza negli eserciti del genere femminile - ma a che scopo e con quale senso? - per cui c'è ben poco da stare allegri. Nonostante si voglia cambiare persino l'identità sessuale dell'essere umano, alla fine e antropologicamente parlando, l'uomo resta, in fondo, la stupida bestia di sempre. E se guardando la Tv vi viene da piangere per quello che sta accadendo altrove, bene, imparate a smettere perché fra non molto tutte le lacrime che avete non vi basteranno per piangere ciò che vi e ci aspetta.