Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 4148
Avremmo voluto e dovuto scrivere questo commento nell'immediatezza della sconfitta elettorale patita dal centrodestra a Bagni di Lucca tante erano la rabbia e la delusione per una sconfitta annunciata e, paradossalmente, cercata e voluta a tutti i costi da una coalizione che coalizione non era né è mai stata e che, frantumandosi, in un comune dove non era previsto il ballottaggio, avrebbe inevitabilmente favorito il centrosinistra o chi per lui. Purtroppo il tempo è tiranno e, per di più, avremmo corso il rischio di andarci giù pesi: come si può, infatti, correre alle elezioni comunali sapendo già che si sarebbe perso? Se non erriamo, tre liste di centrodestra a contendersi cosa?, le briciole?, con quella capitanata da Frigo per Fratelli d'Italia che non ha prodotto granché se non un misero posto di consigliere comunale o forse più, perdonateci, ma non teniamo il conto. Come è possibile che si possa gettare al vento la chance di una vittoria che avrebbe permesso a Bagni di Lucca di risollevarsi o, quantomeno, di provarci, da una mediocrità che non conosce, a quanto sembra, confini? La vicenda delle terme è emblematica di un paese che ha perso tutto o quasi se non i suoi abitanti che, evidentemente, si accontentano.
Ormai è inutile piangere sul latte versato, ma quando il latte si spreca così gettandolo ai porci, beh, perdonateci, ma qualcuno dovrebbe spiegarci come sia stato possibile.
Dal 1 settembre, avrete letto, la Gazzetta del Serchio non avrà più, a seguirla quotidianamente, Andrea Cosimini, collega puntuale e puntiglioso. Al suo posto, ci sarà il sottoscritto e, potete stare certi, non ne risparmierà a nessuno, destra o sinistra non importa. Il benessere della Valle e della Garfagnana va al di là degli interessi di partito e personali, viene prima di tutto. Questa volta Bagni di Lucca ci è passata davanti come una mosca fastidiosa e l'abbiamo lasciata passare. Una seconda volta, però, sarà impossibile.
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 2162
Avete presente i concerti di musica leggera o gli spettacoli che, in estate, vengono organizzati nelle varie location delle località della costa e non solo? Bene, è ovvio che in quanto giornale che si occupa dell'intera provincia, annunciamo non solo le rappresentazioni degli artisti, ma, quando è il momento, ci piace anche recensirle mettendo a disposizione un collega che, puntualmente e a volte con tanto di fotografo, segue, dopo aver ottenuto l'accredito, l'esibizione. Per alcuni - come, ad esempio, il Festival Pucciniano o anche per la Versiliana, il Teatro del Giglio a Lucca, per il Lucca Summer Festival o anche per la rassegna organizzata per la prima volta quest'anno a Lido di Camaiore - tutto ciò è un veicolo di diffusione gradito e non vengono sovrapposti problemi di sorta. Per altri, al contrario, è solamente una grande rottura di coglioni. Dovete sapere che, da un paio d'anni a questa parte, alcuni enti pubblici hanno preferito affidare la gestione degli spettacoli con tutto quel che ne consegue a società esterne all'amministrazione medesima. Questo sia per risparmiare tempo, sia per evitare problematiche di varia natura come, appunto, quella di dover accontentare tutti coloro che chiedono un accredito.
Quest'anno si sono distinti in questa specialità del rifiuto di concedere accrediti alle testate come la Gazzetta o di concederne per quelli che hanno chiesto relativamente ad alcuni spettacoli, sia Villa Bertelli sia, almeno in parte, il comune di Castelnuovo Garfagnana. Attenzione, in ambedue i casi la gestione degli spettacoli - straordinari quelli in alta Garfagnana e interessanti anche se più tradizionali quelli a Forte dei Marmi - è stata affidata ad altrettante società i cui addetti stampa hanno cercato di fare il possibile, senza tuttavia riuscirci.
Nel caso di Castelnuovo Garfagnana tutto era nato per la richiesta fatta a giugno di poter seguire il concerto di Ludovico Einaudi. Nessuna risposta se non evasiva fino al rifiuto e, davanti alle giuste rimostranze per il diniego ad una realtà territoriale come la Gazzetta del Serchio presente tutto l'anno sul territorio, il giornalista (sic!) ha, testualmente risposto, pochi giorni prima del concerto, alla domanda-osservazione del nostro redattore:
Il concerto è sold out. E non andrò oltre la capienza manco per il Washington Post quindi evitate per favore di chiedere biglietti attraverso "altri canali" e soprattutto abbiamo un contratto commerciale in essere che potete considerare rescisso.
grazie.
Questo signore di cui eviteremo di fare nome e cognome per non rendergli difficile trovare un lavoro vista l'arroganza mostrata in queste righe, si è addirittura permesso di annullare un contratto pubblicitario regolarmente sottoscritto e di dichiarare che lui, duro e puro, nemmeno di fronte al Washington Post avrebbe fatto marcia indietro. Ebbene, ad ultimatum si risponde con una dichiarazione di guerra e noi, senza tanti complimenti, gli abbiamo dimostrato che anche senza essere il Washington Post contiamo, sul territorio, qualcosa.
E pensare che il collega della Gazzetta gli aveva, semplicemente e con educazione, scritto, dopo un mese di silenzio, quanto segue:
Caro ..., mi sembra assurdo che non si riesca ad avere due accrediti stampa per una testata giornalistica locale così attiva e seguita come la nostra. Un rifiuto che nemmeno il Summer Festival a Lucca (e il paragone con Mont'Alfonso sotto le stelle è lusinghiero...) si è mai permesso. Peraltro, la nostra presenza avrebbe garantito un ampio servizio sulla nostra testata.
A questo punto, scusami, ma non vediamo l'interesse a seguire la manifestazione e nemmeno a pubblicare i vostri comunicati stampa. Evitate almeno di mandarceli.
Che cosa sia successo, dopo, è presto detto. Il sindaco di Castelnuovo Garfagnana, Andrea Tagliasacchi, esponente del centrosinistra emarginato dal Pd perché troppo intelligente, ha capito che se un giornale segue per 365 giorni le vicende di un comune, forse, è anche il caso che segua con regolari recensioni apprezzatissime e seguitissime come ha fatto anche questa volta, le manifestazioni che organizza.
E veniamo a Villa Bertelli, comune di Forte dei Marmi, con cui da lustri abbiamo rapporti e con cui non ci sono mai stati problemi. Se qualche volta, è accaduto, perché negarlo?, abbiamo approfittato di un evento anche senza recensirlo, tutto rientrava nella logica di un rapporto collaborativo e professionale che non ha mai, però, leso le prerogative di autonomia e indipendenza di ciascuno.
Quest'anno, però, nel dopo Covid, la gestione degli spettacoli è stata assegnata a una azienda di Pistoia la quale si occupa di attribuire gli accrediti indipendentemente dal fatto che le testate siano più o meno radicate sul territorio e, per tutto l'anno seguano quello che il comune di appartenenza. Anzi, questo andazzo di affidare ad esterni certi servizi, fa sì che il legame di queste realtà con il territorio e con chi fa informazione sul territorio diventi ancora più distante. Salvo, poi, inviare quotidianamente comunicati stampa attinenti politica, cronaca, servizi e altro ancora sperando anzi confidando nella loro pubblicazione come è giusto che sia.
Bene, anzi, male. Dopo uno scambio di opinioni, ecco, finalmente, che il collega segue il concerto di Tommaso Paradiso e invia l'articolo - https://www.lagazzettadiviareggio.it/forte-dei-marmi/tommaso-paradiso-porta-in-cielo-il-suo-pubblico-fan-in-delirio-a-villa-bertelli - all'addetto stampa della Leg Live Emotion Group il quale, per tutta risposta, invece di badare al contenuto dell'articolo, così gli risponde:
Ti chiedo però di citare nel titolo la rassegna che si chiama VILLA BERTELLI LIVE (non solo Villa Bertelli) e nel pezzo di citare che la rassegna è ideata dalla Leg Live Emotion Group di Sandro Giacomelli, Tania Ferri ed Elisabetta De Luca, dalla Ad Management di Alessandro De Luigi e dal comitato Villa Bertelli. In questo modo ha senso per noi accreditarvi e la recensione in ns rassegna stampa.
Mei cojoni direbbero nella capitale. Una fettina di culo panata e vicina all'osso pure?
Nemmeno una parola sul contenuto della recensione, se è piaciuta o meno, se è scritta bene o meno, solo e unicamente la reprimenda.
Infine, last but not least, proprio oggi lo stesso addetta stampa con fare ironico e riferendosi alla nostra probabile stanchezza essendo sabato ed essendo noi al lavoro come lui, ci ha comunicato che degli accrediti richiesti la maggior parte non verrà accettata e che non si tratta di una questione personale.
Bene, noi accettiamo questa spiegazione, rinunciamo agli accrediti, se vogliamo vederci un concerto ce lo paghiamo, ma invitiamo il sindaco Bruno Murzi e il suo ufficio stampa oltre a quello di Villa Bertelli, a inviare durante i prossimi 365 giorni le veline del comune o della maggioranza o di qualsiasi altro ufficio dell'ente, alla Leg Live Emotion Group di Sandro Giacomelli, Tania Ferri ed Elisabetta De Luca. Ci sta che, magari, mettano su un giornale ad hoc per le notizie ufficiali da Forte dei Marmi.