Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 3606
Anche questo 25 Aprile è passato. Con le sue solite cerimonie assolutamente inutili e, soprattutto, scarsamente frequentate, in particolare, dai giovani che hanno, sicuramente, qualcosa di meglio da fare che ricordare cosa accadde quasi un secolo fa e grazie al quale possono godere di quella libertà che, altrimenti, difficilmente si sarebbero potuti permettere. A Sinistra sembra ieri, pare, cioè, che la guerra civile e il secondo conflitto mondiale, per l'Italia, siano realmente terminati una settimana fa tanti sono la rabbia, l'odio, il rancore, l'ardore con cui celebrano una ricorrenza che definire politicamente strumentalizzata sarebbe un eufemismo. Poi, a pensarci bene, che a celebrarla siano dei politici o anche dei politicanti, la razza meno pura e coerente che c'è, è davvero buffo. Il problema, del resto, sta tutto o quasi sui banchi di scuola, dove insegnanti ignoranti e incapaci, a malapena riescono a far stare gli studenti in classe o, nel migliore dei casi, a farli appassionare alle materie che dovrebbero conoscere. Allora, siccome non si è in grado di far amare ciò che si dovrebbe insegnare, si ricorre a tutto ciò che con la scuola non c'entra alcunché: convegni, testimonianze non si sa bene di chi visto che, ormai, sono tutti morti, appelli ad associazioni che si autodefiniscono antifasciste in un periodo storico in cui, il fascismo, si fa fatica a trovarlo persino a Predappio. Battute a parte, ci tocca leggere e apprendere, con un po' di ironia, che sono diventati tutti professori e che tutti sono capaci di insegnare che cosa sia stato il fascismo e perché, adesso, a 80 anni di distanza, dovremmo averne ancora paura per evitare che si ripresenti. Addirittura, qualche imbecille tenta di spacciare le giuste rivendicazioni identitarie dei popoli come una sorta di Nuovo Fascismo da cui guardarsi e da combattere. Non solo imbecilli, anche idioti e in malafede. Purtroppo l'ignoranza è una brutta bestia, soprattutto, quando la si trova tra chi, al contrario, pretende di essere sapiente.
Avevamo un padre, una volta, classe 1914, nativo di Jolanda di Savoia che, per chi non conoscesse la storia e nemmeno la geografia, è un piccolo paese del ferrarese. Era cresciuto in campagna, nuotava nel Po e uno dei passatempi preferiti, in estate e durante l'adolescenza-gioventù, era quello di attraversarlo da una sponda all'altra. La mamma, per non parlare del padre fattore, non aveva granché tempo di star dietro a tutti quei figli e la parola sostituzione etnica, così come le Elly Schlein e l'invasione immigrazionista, erano di là da venire.
Era, potremmo dire, fascista naturaliter, ossia non aveva avuto e visto altra realtà che non fosse quella disegnata e voluta dal duce al secolo Benito Mussolini e, ad essere sinceri, in quella Italia post bellica sarebbe stato difficile riuscire a trovare qualcuno, in particolare tra i giovani, che fascista non fosse. Comunque sia a vent'anni era già sposato con prole e a causa di un incidente agricolo, riuscì a non essere inviato in guerra come, purtroppo e al contrario, accadde a numerosi coetanei che, successivamente e per la stragrande maggioranza, non poterono tornare a raccontarlo.
Dopo l'8 settembre 1943, tuttavia e, nella fattispecie dopo la nascita della Repubblica Sociale Italiana, in diverse circostanze, conoscendo le immutate simpatie per il regime e per Mussolini, gli fu chiesto se fosse disposto, lui dirigente alla Ducati di Bologna Borgo Panigale, ad arruolarsi per andare a stanare quei rompicoglioni dei partigiani che ne combinavano di tutti i colori, rosso in particolare. Ebbene, quel padre, che fascista era sempre stato e che fascista continuò a rivendicare di esserlo stato senza vergognarsi per questo, rispose seccamente di no perché, diceva, di andare ad ammazzare altri italiani non se la sentiva e non lo avrebbe mai fatto.
A fine guerra, come accadde un po' dappertutto, ci furono le epurazioni salvo che, a dover essere epurati per primi, avrebbero dovuto essere tutti coloro che, chi prima, chi dopo, avevano fornicato col fascismo ottenendone prebende e cadreghini salvo, poi, rinnegare tutto come se niente fosse accaduto: politici, magistrati, amministratori, intellettuali, giornalisti, un potpourri dove si poteva trovare di tutto senza che, però, ci fosse qualcuno disposto ad andarlo a cercare per sputtanarlo a dovere.
Così accadde che, di punto in bianco, anche quel fascista con prole fu costretto ad andarsene dalla Ducati e a trovare altrove i mezzi di sostentamento. Fortuna volle che a quei tempi i figli non avevano tutta questa voglia di stare attaccati alle chiappe dei genitori e la vita, per quanto ingrata, appariva ancora una scommessa da vincere o, quantomeno, da provarci.
Sarà stato, probabilmente, anche per questo, per questa vaga memoria, che l'autore di queste righe si è sempre sentito, in ogni luogo, in Italia o all'estero, italiano a tutto tondo, consapevole dei difetti di un popolo, ma anche orgoglioso del senso di appartenenza che ne derivava. Così, quando arriva il 25 Aprile, ma anche tutti i giorni del resto dell'anno, ci tocca sorbirci i discorsi privi di senso, ma, in primis, di intelligenza politica e umana che fuoriescono dalle bocche più o meno spalancate di politicanti da strapazzo a tutti i livelli, locali e nazionali, il cui massimo livello di cultura e di conoscenza storica raggiunti potrebbe essere paragonabile, ad essere ottimisti, con quello di un sorcio schiacciato sull'asfalto. Ossia pari a zero.
Se un senso, questa ricorrenza dovrebbe avere per tutti e non soltanto per i verniciati di rosso, dovrebbe essere la volontà di superare gli steccati per riscoprirsi, prima di tutto, proprio quello che non siamo mai stati capaci di essere e che, va detto, solamente durante il fascismo sia pure con tutti i limiti esistenti e al di là delle inconfutabili tragedie e viltà provocate, fu. Italiani, quindi, prima di tutto e sopra di tutto, ma in un mondo dove sentirsi o dirsi italiani viene considerata una sorta di suprematismo bianco o, peggio ancora, nero, c'è ben poco da sperare. La sinistra fa schifo (ma anco la destra però...) e questo lo sappiamo da sempre. Ha rovinato quel poco che dal fascismo si era salvato e ha contribuito ad annacquare anzi, a distruggere ogni giusto senso di appartenenza identitario in nome di un principio di uguaglianza senza capo né coda dove si azzera tutto convinti che, dopo, sia più facile edificare. In realtà, azzerando tutti resta solamente il nulla, ma vallo a spiegare ai dementi verniciati di rosso o, peggio ancora oggigiorno, rosa-fucsia, tutti presi dalla necessità di tutelare chi, della propria identità e in tutti i sensi, non sa cosa farsene.
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 2814
Lo abbiamo detto e ripetuto milioni di volte. La Sinistra mira alla devastazione e alla distruzione identitaria del nostro Paese. Essa è, per definizione oseremmo dire, contraria ad ogni forma di senso di appartenenza che non sia quello legato ai fenomeni Lgbtq e alla teoria Gender o anche al colore della pelle ovviamente a favore di chi non è di carnagione bianca, un'altra forma di razzismo alla rovescia. Quello che sta accadendo nelle società occidentali e, in particolare, negli Stati Uniti, è allucinante. Si viaggia senza freni verso una società dove tutto è permesso perché niente è vietato, dove contano solo e soltanto i diritti delle minoranze ché finiscono, immancabilmente, per opprimere le maggioranze. Tutto è destinato a diventare tabula rasa sulla quale, poi, poter scrivere e imprimere anche il contrario di ciò che è stato fino al giorno prima. L'aspetto più incredibile di questa deviazione/deformazione è che vanno a braccetto, cosa impensabile fino a mezzo secolo fa, la Sinistra e le grandi multinazionali nonché gli organismi sovranazionali come Unione Europea, Onu, FMI, banche di tutti i generi a cominciare da quelle d'affari. Siamo al punto che l'economia è una questione virtuale ancor più che concreta e gonfia o sgonfia a piacimento dei pochi che manovrano sui destini del mondo. Tutti impegnati a favorire una immigrazione indiscriminata che non ha senso né motivo di essere nemmeno quando si chiamano in causa i cosiddetti non nati dell'Occidente. Secondo i dementi verniciati di rosso e anche di bianco e di mille altri colori, il nostro Paese sta invecchiando e, quindi, per sopperire alla diminuzione delle nascite dovremmo importare uomini (e donne) provenienti da altri Paesi, della serie fare in modo che, presto o tardi, siano cittadini provenienti da altri emisferi con culture, religioni - musulmana in primis - usi e costumi, storia e tradizioni completamente diversi, ad ingravidare le donne, anche italiane ed europee, così da aumentare il numero dei nascituri.
Se, poi, un ministro al secolo Francesco Lollobrigida, dice quello che tutti o, comunque, la stragrande maggioranza della popolazione italiana sostiene, ossia favorire le nascite di figli piuttosto che far arrivare immigrati ossia una vera e propria sostituzione etnica, eccoti che la Schlein, sì, proprio questa sorta di messia al quale intellettuali, giornalisti della lobby sinistroide, gay, lesbo, trans, Lgbtqrstuvz guardano come al futuro condottiero dei loro sogni, grida allo scandalo e accuse di suprematismo bianco quando, ormai, di bianco non c'è rimasto più niente da un pezzo.
Così come accade anche in Francia, negli States e nell'Occidente - ma non in Russia, non in Cina, non in altri Paesi non contaminati dalla disintegrazione americana - chi ha la carnagione bianca dovrebbe sentirsi in colpa per chissà quale ragione rispetto a chi, invece, è nato altrove e ha la pelle scura. Dovremmo, cioè, vergognarci di aver partorito nei secoli, oltre certamente a conflitti e tragedie, anche le più straordinarie forme di arte esistenti, il pensiero filosofico più lucido e originale, il progresso a volte anche regresso: dovremmo, in sostanza vergognarci di esistere e di voler continuare ad essere quello che, in fondo, siamo sempre stati. Per non parlare dei dementi che imbrattano opere d'arte per protestare contro l'inquinamento: ecco i prodotti imbecilli del nulla di cui si nutre la Sinistra in Italia e non solo.
Se andiamo avanti di questo passo l'Italia smetterà di esistere nell'arco di pochi lustri e così sarà per l'Europa serva degli Stati Uniti anzi, del peggior modello di società esistente dove accanto alla libertà esiste una devastazione psicologica, economica, sociale da far paura. Una società sola, mercificata, dove tutto ha un prezzo e dove sarà possibile comprare figli e affittare uteri come recarsi al supermercato, dove non ci sarà più alcun dio perché dio stesso si rifiuterà di scendere in mezzo a tanta schifezza.
Ma veniamo a Elly Schlein. Ascoltatela attentamente e vi renderete conto che rappresenta un enorme pericolo per tutti coloro che vogliono crescere i propri figli all'insegna di esempi, principi e valori lontani anni luce da quelli che lei predica. La Schlein è favorevole all'universo Lgbtq e alla teoria Gender, alla immigrazione indiscriminata, all'antifascismo esasperato e assolutamente antistorico e privo di senso. Con lei sono i quotidiani e le Tv tutti e tutte pieni zeppi di quella che, a tutti gli effetti, può essere definita una lobby ideologica e identitaria che vuole uniformare la società a ciò che ritiene più giusto per lei. Approfittando del fatto che le famiglie e i genitori di conseguenza, sono tutti occupati a produrre, produrre per guadagnare non si sa bene cosa e ottenere non si sa bene per chi. Mentre i genitori lavorano per vendere e far arricchire altri, i figli vanno allo sbando e sono costretti a subire, a scuola, tutto ciò che non serve a imparare quello per cui ci sono andati.
Dispiace vedere che una come Giorgia Meloni che, dicono, avesse gli attributi, sia finita a dover contare con la calcolatrice elettronica il numero di invasori che si riversano sulle nostre spiagge: che cosa è stata votata a fare dagli italiani che credevano in lei e nel suo partito per fermare gli sbarchi di clandestini e tutelare, finalmente, l'Italia e gli italiani?
Attenzione gente, perché stiamo andando a passo di carica verso il peggio e di fronte all'incapacità, all'ignoranza e all'assenza di ogni cultura che non siano quelle dello stipendio di migliaia di euro garantito per i loro cadreghini propri dei nostri digerenti politici, o ci ribelliamo individualmente oppure siamo destinati anzi, siete destinati a subire per tutto il resto della vostra esistenza.
L'Italia non è più un Paese sovrano, ma solo servo: di tutti, di un pensiero unico dominante in primis e di tutto quel che ne consegue. Uscire dall'Unione Europea, ritrovare il proprio sano egoismo nazionale, rilanciare tutto ciò che è made in Italy, ripudiare tutti coloro che mirano ad uniformare disintegrandola, la nostra identità, smascherare l'ipocrisia della classe dominante attenta solo al denaro facile e sorda alle esigenze della gente comune.