Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
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Ci è costata una notte senza sonno, ma ne valeva la pena. Eccome se ne valeva la pena. Esattamente come per quasi tutte le cose, prima di poter emettere un giudizio è necessario anzi, indispensabile, conoscere ciò di cui si parla. Avevamo letto critiche offensive nei confronti del generale Roberto Vannacci e del suo libro di oltre 300 pagine Il mondo al contrario, un pamphlet che ha suscitato aspre polemiche, in particolare, nei giornali del Pensiero Unico Dominante, tra giornalisti e intellettuali ideologizzati e incapaci di guardare alle cose con oggettività e onestà intellettuale, tra politici privi di senso e di assoluta inutilità come quelli che hanno sparato ad alzo zero senza nemmeno aver letto una sola pagina, ma aver solo spulciato i dispacci di agenzia scritti e redatti dai soliti giornalisti inculturati e superficiali. Così abbiamo voluto leggerlo e seppure lo abbiamo comprato subito, dai nostri conoscenti nell'universo militare, ci è giunto in esclusiva-anteprima il testo completo in versione pdf. Lo abbiamo fatto, paradossalmente, per tutti quei lettori della Gazzetta che, come noi, non si accontentano della superficie delle cose, che non sono nati né cresciuti ideologizzati, che amano le proprie radici e la storia del proprio paese, che mai si sognerebbero di distruggere quello che altre generazioni hanno, a fatica, conquistato. E in queste pagine, scritte, lo diciamo da scrittori a tutto tondo e di libri pubblicati dalle più grandi case editrici italiane - non dagli editori sconosciuti e pagati pur di vedere stampate le proprie elucubrazioni mentali - abbiamo riscontrato uno stile di scrittura chiaro, accessibile a tutti, ispirato dal buonsenso e dalla voglia di dialogare costruttivamente, non di offendere né, tantomeno, di emarginare e discriminare qualcuno. Il libro si legge bene, scorre, è piacevole, ma, in particolare, sorprende chi, non noi a dirla tutta, a queste tematiche non è avvezzo un po' per ignoranza e un po' per colpevole superficialità. Sorprende perché, semplicemente, rivela pensieri e deduzioni che sono non soltanto dell'autore, ma di tutti coloro che, in un mondo che va, oggettivamente, alla rovescia, sentono e avvertono il bisogno di comprenderne le ragioni.
Un autore che, nell'incipit del libro, pubblica una citazione di Benedetto Croce, merita attenzione e considerazione anche se si tratta di un generale di divisione, Anzi, soprattutto, per questo. Qui non siamo di fronte ad un militarista convinto e accecato dalla gloria delle armi. No, qui siamo davanti ad un uomo dotato di vasta cultura, ma e lo diciamo con ammirazione, arricchito da esperienze umane che lo hanno portato a girare il mondo e a conoscere i popoli osservandoli dalla parte opposta a quella cui noi siamo abituati e che, quindi, ha visto con i propri occhi dove e quando la consuetudine secolare e l'antropologia se ne sbattono altamente del très bien vivre ensemble d'Oltralpe o del politicamente corretto nostrano.
Gli imbecilli, i dementi, gli idioti, i raccattati per strada, i senza spina dorsale ancor più che senza palle, i fluidi del pensiero ancor più che dell'identità, gli intellettuali e i giornalisti verniciati di rosso - e di tutti gli altri colori - che bazzicano e appestano le ultime redazioni degli ultimi giornali, dovrebbero chiedere scusa e ricordarsi di aprire la bocca e impugnare, metaforicamente, la penna, non soltanto per darle fiato e inchiostro. Questa razza, che prolifera sul web insieme ai tanti tuttologi che vivono di luce riflessa o anche senza alcuna luce, è l'unica forma di razzismo che condividiamo e anche la più pericolosa tra tutte perché subdola, viscida, ipocrita, senza radici, che ragiona per pregiudizi e preconcetti pur considerandosi progressista.
Un esempio? Nei dispacci di agenzia i soliti giornalisti, infetti e in malafede oltreché inconsapevolmente pericolosi per il danno che esercitano travisando la verità con la loro supponenza e la loro inutile e stupida ironia, hanno scritto che il generale si crede Giulio Cesare facendolo passare per un fuori di testa e un megalomane. Invece non è così, Nel testo Vannacci si prende, quasi, volutamente in giro per quel suo ritenersi, coltivando una consapevole illusione, erede, come in realtà è e come lo siamo, in un certo senso, anche tutti noi, di quel Giulio Cesare che tanto diede alla storia universale e che proveniva proprio da queste latitudini. Una perdonabile leggerezza, un gesto affettuoso verso i libri di storia e verso la lingua latina che Vannacci, evidentemente viste le sue citazioni nel testo, padroneggia bene.
Dateci retta: se volete capire perché questo mondo va alla rovescia - o al contrario - e perché dovremmo, tutti insieme, fermarlo prima che ci conduca al disastro ormai non più rinviabile, leggetelo e lasciate perdere i padroni del web, gli imbecilli a un tanto al chilo che non sanno e parlano (e scrivono) a vanvera.
E soprattutto, che il libro lo leggano il ministro Guido Crosetto, l'inutile presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che soltanto a leggere quello che dice o vederlo quando si muove rischiamo l'itterizia per non dire peggio, i tanti giornalisti e intellettuali la cui ignoranza e presunzione sono direttamente proporzionali alla loro presupponenza. Che lo leggano e, se ne sono capaci, dopo averlo fatto che infilino la testa nel cesso tirando lo sciacquone. Chissà che il farlo non li aiuti a schiarirsi le idee.
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Quando, nel 2015, uscì per Sperling&Kupfer la biografia di Giorgio Almirante scritta dall'autore di queste righe, a fine anno, centenario della nascita dello statista, chi scrive fu invitato alla Camera dei deputati per essere premiato. Durante la cerimonia, non esitammo a criticare aspramente sia Laura Boldrini, all'epoca presidente del Transatlantico sia tutti i politici, destra e sinistra, manifestando un profondo disprezzo per la categoria. La sera, a casa di donna Assunta ai Parioli in via Archimede, ospite di Giuliana Almirante e della moglie di Almirante, incontrammo Giorgia Meloni all'epoca segretario nazionale di Fratelli d'Italia. Le chiedemmo una intervista, rispose che ce l'avrebbe concessa se non l'avessimo trattata così male come avevamo fatto alla Camera. Non se ne fece nulla, infondo aveva anche ragione. Qualcuno ci chiede, ancora oggi, perché siamo così allergici ai politicanti. E' semplice, non è questione di allergia, ma di intelligenza, di autonomia di spirito e indipendenza di giudizio. La classe politica è l'ipocrisia fatta persona, è la caccia al cadreghino sempre e comunque, è lotta pura e semplice per le poltrone oltreché per il potere, a tutti i livelli, sia locale sia nazionale e ne abbiamo concreti esempi anche a Lucca dove una giunta che doveva, a parole, essere diversa da quelle che l'avevano preceduta, al momento di spartire è esattamente come tutte. Ma veniamo al dunque: è di oggi la notizia che siamo giunti, in questi primi sette mesi dell'anno, allo sbarco di centomila clandestini, peggio, forse, di qualsiasi altro Governo di Sinistra che ci sia mai stato e comunque una bestemmia per un Governo di destra che aveva promesso e tuonato contro l'invasione. Noi pretendiamo, da un Governo che si dice di destra e che promette di fare cose di destra, una coerenza derivante dal fatto che ci ha chiesto il voto e concederlo non è come andare a prendere un caffè. Esiste, tra elettore ed eletto, una sorta di patto di sangue in virtù del quale chi va in Parlamento e al Governo ha il dovere etico-morale di adoperarsi per mantenere ciò che ha promesso e per cui è stato votato.
Ebbene, a noi questo Governo fa schifo. Non ha fatto alcunché e ha fatto entrare tutti quelli che bussavano alla porta anzi, anche quelli che non bussavano. Sarà, forse, per questo che da Sinistra non arriva nemmeno una protesta e i giornali sdraiati sul mainstream e favorevoli alla sostituzione etnica prossima ventura non attaccano mai la Meloni su questo tema? Guardate un po': a destra non c'è un solo servo sciocco che abbia il coraggio di ammettere che le politiche di accoglienza della Meloni hanno portato in Italia 100 mila CLANDESTINI. E a sinistra tutti contenti perché non avrebbero mai sperato in tanta fortuna. E tutto da quando a Crotone affondò quella imbarcazione con decine di morti che suscitò sdegno e diede il via libera al venite in massa che vi facciamo sbarcare.
Che dire? Che la Meloni, se avesse un briciolo di dignità politica, si dedicherebbe all'ippica come si era soliti dire una volta, ma già, non si può dire, perché se anche è di destra è pur sempre una donna e si rischierebbe una denuncia. L'Italia, ormai, non è più Italia, basta guardare ovunque. A Firenze - guardate il video - un negro nudo ha aggredito passanti e motociclisti oltre ad automobilisti in mezzo al centro cittadino con il rischio di far scoppiare una tragedia. Non è successo niente di grave, ma se fosse morto qualcuno? Già, voi non credete a quello che vi dice la Gazzetta e vi sbavate alla fonte dei giornali e delle Tv, nazionali e locali, che non hanno il coraggio di raccontarvi quello che le statistiche comprovano e preoccupano il Viminale: basterebbe dare una occhiata ai mattinali di questura e carabinieri. In tutta Italia sono la stragrande maggioranza e sono decine di migliaia i clandestini o anche regolari accolti a braccia aperte che delinquono in tutti i modi. C'era davvero bisogno di prenderseli in carica?, di adottarli nemmeno fossimo tutti genitori in attesa di un figlio?
Con noi questo Governo ha chiuso da un pezzo. Invece di fare una politica di destra senza timori e senza farsela addosso dalla paura, senza quelle belle grida e quelle urla di rabbia che tanto erano piaciute quando era all'opposizione, ora va a piccoli passi dando un calcio al cerchio e uno alla botte. Del resto, era così anche all'epoca di Alleanza Nazionale: i posti e le prebende contavano più delle idee e dei propositi, la fame, del resto, non conosce confini.
A Lucca la giunta aveva promesso un piano per la sicurezza che nessuno sa più che fine abbia fatto. E a Lucca, ancora, non siamo come altre città anche abbastanza vicine. Non ci rendiamo e non si rendono conto che l'Italia, ben presto, sarà una colonia africana e asiatica e, se ce lo concedete, a noi questo non fa schifo, fa ribrezzo, ci fa vergognare e non è perché siamo razzisti anzi, proprio perché non lo siamo e vorremmo che ognuno mantenesse, a casa propria, usi e consuetudini. Invece siamo arrivati da decenni all'assurdo: paghiamo milioni di euro e di dollari ai paesi rivieraschi del Mediterraneo affinché non ci mandino 'invasori'. Ma dov'è la sovranità di questo sfasciato Stivale? Perdonateci l'ardire e sapete quanto noi sia sia critici nei confronti di un regime, quello fascista, che ha condotto l'Italia alla rovina e alla tragica alleanza con il nazismo: ma ve lo immaginate un Mussolini che, per riuscire a non far sbarcare centinaia di migliaia di clandestini, si raccomanda in ginocchio o quasi ai capi di stato africani perché non sa come fare a non farli arrivare?
Ragazzi, non c'è bisogno di essere fascisti né di scimmiottare il duce per dare un senso ad uno stato che questo senso, ormai, non ce l'ha più.