Ce n'è anche per Cecco a cena
Intuizione della Gazzetta o solo fortuna? Dal bagno Biondetti all'Europarlamento dei grandi eletti
Il volo puntuale parte alle 10:40 per il viaggio che ci porterà dal nostro generale. Tu chiamale se vuoi emozioni come cantava il grande Lucio in tempi non sospetti. Ma le emozioni, in tutti questi anni non sono mancate a cominciare da quel non troppo lontano 2023 quando l'irresponsabile scribacchino di provincia, come si definisce lui, ma non è cosi, direttore di tante Gazzette tra cui quella di Viareggio, Lucca e Garfagnana decide di presentare il libro del generale Vannacci. Un atteggiamento a dir poco contro corrente, quella corrente del mainstream votato al pensiero unico dominante nella quale tutti nuotavano, non sapendo che di li a poco avrebbero annaspato. Insomma una scommessa quella della presentazione al bagno Biondetti che di lì a poco avrebbe portato il generale Vannacci al parlamento dei grandi eletti, tanto per fare un po' di rima baciata. Quel parlamento europeo nel quale avrebbe dovuto misurarsi con avanzi di galera come al Salis che non solo avrebbero occupato posti appunto nel parlamento stesso, ma da quegli scranni avrebbe suggerito di occupare appartamenti sfitti o quanto si presentasse libero da inquilini. Dal Biondetti al parlamento dei grandi eletti con oltre 560 mila voti e non 500 mila come si tende a descrivere. Una scommessa vinta quella di Aldo Grandi e del nostro giornale che ci ha portato dalla provincia a Bruxelles proprio per seguire di persona con qualche inviato poco speciale la vita del nostro europarlamentare. Eh si, di europarlamentari non ne abbiamo avuti molti alle nostre latitudini e al di là del fatto che si possa pensare come lui dovrebbe essere un atteggiamento più riverente e riconoscente verso questo personaggio ma si sa profeta nemo in patria...
Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione…
La Gazzetta del Serchio: cambia il dominio in .net e così anche la posta elettronica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prima o poi sarebbe potuto e, magari, anche dovuto accadere. La Gazzetta del Serchio così come la Gazzetta di Viareggio e anche la Gazzetta di Massa Carrara hanno cambiato il proprio dominio passando da .it a .net Di conseguenza anche la posta elettronica ha visto modificarsi in
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 4997
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni (nella foto) ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze.
I governanti europei hanno commesso, italiani in primis, l'errore più grande che un politico e uno statista potrebbero commettere. Non hanno protetto il popolo che dovrebbero rappresentare e che li ha scelti per essere protetti da ogni minaccia, interna od esterna che sia. Ogni stato ha dei confini e questi confini sono sacri checché ne dicano i giovani stolti verniciati di rosso fucsia che credono ancora agli asini che volano o al mondo targato Erasmus. I confini esistono, eccome, solo che gli europei e gli occidentali se ne sono dimenticati mentre gli altri assolutamente no, islamici in testa.
I governi filo europeisti e 'castrati' hanno appoggiato e sostenuto, appoggiano e sostengono le politiche dell'accoglienza indiscriminata, perché timorosi dei mass media del Pensiero Unico Dominante diretti dalla Sinistra e dai giornalisti-intellettuali radical chic anzi, radical choc. Così non solo si fanno carico di chi arriva, ma vanno anche a prendere in mezzo al mare chi non è ancora arrivato. E lo portano in casa propria senza nemmeno chiedere il permesso alla popolazione che li ha nominati o eletti e alla quale dovrebbero portare rispetto e riguardo. Niente di tutto questo. La stragrande maggioranza del popolo italiano, ad esempio, è contro l'immigrazione senza senso a cui stiamo assistendo, ma è stato inutile votare Giorgia Meloni o Matteo Salvini perché entrambi non sono stati capaci di fare quello che avevano promesso di fare e in parte anche per colpa di una magistratura fortemente politicizzata che è diventata non il quarto e nemmeno il quinto potere, bensì l'unico potere che ha realmente coscienza di classe ed è pronto ad esercitarla.
Avere milioni di immigrati musulmani in casa significa non essere liberi di decidere e di agire da stato sovrano. Guardate ad esempio cosa sta accadendo ad Israele. Se dovesse, legittimamente, andare avanti con la sua guerra, immaginate che cosa potrebbe accadere all'interno di Francia, Germania, Gran Bretagna anche Italia con le proteste e gli attentati posti in essere dall'Islam. E ogni governo non potrà non tenere conto di questa pressione e di questa minaccia esistenti nel paese che gestiscono. E' pazzesco, ma è proprio così: oggi l'Occidente non è più libero perché ha permesso a chi non ne condivide principi e valori di entrare in casa propria e di poter contrastare ogni sua decisione che non vada d'accordo con i valori e i principi dell'Islam.
Ecco perché, così come Oriana Fallaci, sosteniamo da sempre che il futuro dell'Europa non c'è e che quello che sta accadendo ad Israele accadrà, prima o poi, anche da noi che pensiamo di essere indenni. Se basta un terrorista armato a tenere in scacco una città come Bruxelles, allora diteci che cosa sarebbero capaci di fare 1500 terroristi armati come quelli che hanno invaso Israele massacrando altrettanti innocenti. Ve lo diciamo noi: sarebbero in grado di mettere sotto scacco un Paese intero dimostrando che la paura e la codardia di un popolo assuefatto a subire e capace solo di consumare, rendono schiavi e disposti al martirio. Proprio come desiderano papa Bergoglio e la Chiesa cattolica, che al martirio - degli altri - assisterebbero in preghiera da mane a sera.
Invece no. Bisogna reagire. Bisogna porre un freno all'invasione di musulmani che affligge e ammorba questo Occidente ormai privo di tutto, di valori, di principi, ma, soprattutto, di orgoglio e di dignità. E questa mancanza è l'anticamera dell'autodistruzione e della sottomissione.
Israele ha il pieno diritto di difendersi e di distruggere chi continuerebbe, comunque, a minacciare la propria esistenza. Al di là degli Stati Uniti, non c'è un solo paese europeo o al mondo disposto a scendere in piazza e a rischiare la buccia per difendere il popolo eletto. Nessuno. Da sempre. Gli occidentali, poveri dementi, sperano che una volta nato lo stato palestinese le cose si metterebbero al loro posto, che Israele potrebbe convivere con chi vuole soltanto distruggerla. E' un modo per lavarsi la coscienza per la vigliaccheria di non essere disponibili a scendere al fianco di Israele unico Paese democratico, pur con i suoi difetti, in mezzo a dittature sanguinarie.
Ricordatevi bene che se l'Islam dovesse trionfare, tutte le nostre libertà conquistate nei secoli, ce le potremo mettere là dove non batte il sole. Non avranno significato e, in particolare, non avranno valore.
Questa è l'ultima occasione per poter fare i conti con i cosiddetti stati canaglia, a cominciare dall'Iran dove vengono uccisi ragazzi e ragazze solo perché vogliono vivere la propria vita. Immaginate cosa accadrebbe se fossero loro a vincere.
La paura paralizza e l'Occidente ha il terrore di essere se stesso. L'Unione Europea è una buffonata e un non senso dal momento che non ha alcun tipo di coscienza se non quella dettata dal denaro. E i soldi, lo sappiamo, non producono eroi.
- Scritto da Redazione
- Ce n'è anche per Cecco a cena
- Visite: 2844
E ora vedremo che cosa diranno, scriveranno e faranno le associazioni anti-israeliane e pro-Palestina, quelle verniciate di rosso e, a volte, anche di nero, che 'odiano' gli ebrei e Israele e vorrebbero vederli cancellati dalla faccia della terra. Siamo arrivati all'assurdo, a quel mondo alla rovescia dove quelli che, un tempo, volevano lo sterminio degli ebrei, adesso sono costretti, per forza o per convinzione, a correre in loro aiuto mentre chi, soltanto un qualche decennio fa, gridava all'allarme fascismo e nazismo e difendeva a spada tratta di ebrei, adesso non sa che pesci prendere essendosi schierato sempre e soltanto con arabi e musulmani. Come ci vorrebbe, adesso, una Oriana Fallaci, strenua sostenitrice di Israele come lo siamo noi. Quello che è accaduto oggi è devastante e rappresenta non solo e non tanto quello che sta vivendo un Paese comunque democratico e liberale, quanto quello che, fra qualche lustro accadrà nelle metropoli europee e in Occidente, dove la Francia è già alle prese con le rivolte delle banlieu e dove facciamo entrare cani e porci da tutti i confini senza pensare che un giorno li avremo tutti contro. Oggi i terroristi islamici hanno attaccato in forze Israele e l'Occidente, forti dell'appoggio dell'Iran dove la libertà e le donne non esistono, ma che nessuno, figuriamoci la Elly Schlein, pensa di difendere. Già, la sinistra adesso ha da tuffarsi sui temi Lgbtq, utero in affitto, adozioni di coppie dello stesso sesso, identità fluide. Peccato che all'Islam feroce e sanguinario di questi temi frega poco o nulla. E adesso che cosa faremo? Aiutiamo l'Ucraina contro la Russia e abbandoniamo a se stessa Israele solo perché sono ebrei?
Israele e il popolo ebraico sono in pericolo una volta ancora, come nelle guerre del Kippur e dei Sei Giorni, attaccati dai paesi musulmani che li circondano e che vorrebbero, come i nazisti e i fascisti saloini, cancellarli dalla faccia della terra. Di fronte a tutto ciò, non sono in gioco il passato e nemmeno la storia, è in gioco la nostra stessa esistenza, la nostra libertà. O comprendiamo che obiettivo dei terroristi islamici è quello di uccidere l'Occidente, oppure quello che sta accadendo a Israele avverrà anche a noi ormai desueti a simili situazioni, tutti buoni sì, ma a riempirsi la bocca di stronzate verniciate di rosso. Fucsia.
E quando sarà necessario, perché lo sarà, intervenire e scendere in campo, che cosa faranno i pacifisti pro-arabi e palestinesi? Quelli che non ci stanno a sporcarsi le mani perché siamo tutti sfruttati dal capitalismo occidentale su questa terra e figli di un dio minore? Allora avremo bisogno non dei Saviano né delle Murgia e nemmeno delle Elly Schlein o delle Boldrini o anche delle associazioni iper-femministe che scendono in piazza contro antifascismo e maschilismo. No cari signori e signore, in Israele, adesso a Tel Aviv e da noi, in futuro, non c'è tempo per le parole, per le manifestazioni, per i Gay Pride, per le riforme della Giustizia. No, adesso c'è bisogno dei Vannacci, degli incursori, dei paracadutisti, dei soldati, di chi rischia il fondoschiena pur, magari, non avendone alcuna voglia. C'è bisogno di tutti quelli che osano scegliere di combattere quando arriva il momento. E voi, verginelle e verginelli, da che parte state? E, soprattutto, da che parte starete?
Adesso Israele ha bisogno di una risposta concreta, di solidarietà concreta, di gente che non sia esitante, fluida, timorosa, ruffiana, ipocrita. No, gli ebrei ora hanno bisogno di vedere i concreti effetti di quell'antifascismo del quale la Sinistra e i nostri amministratori pubblici si sciacquano, in Toscana e Emilia in primis, quotidianamente la bocca.
Noi la scelta l'abbiamo fatta da un pezzo ed è la stessa che avrebbe fatto Oriana Fallaci. Senza se e senza ma. Stiamo con Israele. Ora non è più tempo di parole e di discorsi perché se è vero che le biciclette le portano via, dicono, i livornesi - veramente immigrati e maghrebini sono, in questo sport, i migliori - i cadaveri li stanno portando via gli ebrei di Israele.
Abbiamo sempre pensato che, da secoli, gli ipocriti e i bastardi di ogni partito e nazione, abbiano pensato che l'ebreo migliore fosse sempre quello morto e che il popolo ebraico fosse solo e soltanto una variabile impazzita di cui disfarsi in un modo o nell'altro per riportare calma e pace. Non è così e lo sappiamo bene. L'ebreo migliore non è quello morto, bensì quello vivo, che combatte, che si ingegna, che dà la vita per se stesso e per il proprio Paese. Sono il popolo eletto? A noi non interessa, ma sono un popolo che è stato martoriato e massacrato da sempre e questo non può essere tollerabile. E' ora di scegliere, tutti, da che parte stare. Noi non abbiamo mai avuto dubbi. E voi?