Ce n'è anche per Cecco a cena
Vannacci 2 Resto del mondo (al contrario) 0: anche la procura militare archivia le accuse contro di lui
Quante volte abbiamo scritto che se gli imbecilli volassero il cielo sarebbe pieno di uccelli? Tante, tantissime, ma, evidentemente, mai abbastanza. Dopo l'archiviazione del Gup per le accuse…
'Odio' l'Unione Europea così come tutti gli organismi sovranazionali, ma andrò a votare Roberto Vannacci
Chi legge abitualmente le Gazzette sa che a queste latitudini non sono graditi gli organismi sovranazionali senza alcuna eccezione. Si tratta solo e soltanto di carrozzoni che mantengono lautamente parassiti che portano a casa stipendi d'oro mentre i popoli degli stati che dovrebbero rappresentare si svenano da mane a sera per tirare avanti la carretta, partite Iva in primis. L'Unione Europea è un pericolo, ormai lo hanno compreso tutti. Solo il presidente Mattarella - non è mai stato il mio presidente - unitamente ai politicanti che lo circondano può uscirsene fuori come i dolori parlando di sovranità dell'Unione Europea quando anche il più ignorante degli studenti di una qualsiasi facoltà di Giurisprudenza o Scienze Politiche sa che per esserci sovranità devono esistere e sussistere tre elementi fondamentali: un popolo, un territorio, una sovranità tutte cose che, nel caso dell'UE non solo non reggono, ma nemmeno esistono. Se un giorno l'Unione Europea dovesse annientare, come già sta facendo, l'autonomia dei singoli stati, sarebbe la devastazione totale. L'Italia non ha più sovranità perché nel momento in cui non stampi più moneta sei costretto ad accettare le condizioni che ti impongono gli altri. Non importa se avere l'euro al posto della lira sia meglio o peggio, quello che conta è che non esistiamo più come entità autonoma e sovrana. E questo vale per tante, tantissime altre cose, costretti a subire e ad accettare, a sottostare ai diktat di una élite di tecnocrati-burocrati capaci di solo di annientare ogni identità-individualità in nome di una massificazione-omogeneizzazione che renda l'uomo una cavia sperimentale. Per questo non siamo mai andati a votare alle elezioni europee, perché l'Unione Europea ci fa, semplicemente, schifo. Stolti, ipocriti, ciechi, dementi coloro i quali annusano fratellanza e comunità di intenti dove, al contrario, regnano solamente ipocrisia e servilismo...
Per la prima volta AstraZeneca ammette: "Il vaccino anti Covid può provocare trombosi rara". Ma allora avevamo ragione noi!
L'azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali, sia pure a suo avviso molto raro, del suo vaccino contro il Covid-19 è la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). "Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute", si legge in un estratto di un documento fornito dall'azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Ma allora avevamo ragione noi che ci siamo sempre rifiutati di vaccinarsi costasse quel che è, effettivamente, poi costato in termini di emarginazione sociale e additamento collettivo al pubblico ludibrio? In sostanza l'azienda farmaceutica dovrà, presumibilmente e al termine dei processi intentati nei suoi confronti da altrettanti cittadini che hanno patito le conseguenze della sostanza che si erano inoculati, risarcire a suon di milioni di dollari o di euro chi ha avuto il coraggio di andare fino in fondo e sfondare il muro di gomma alzato dalle autorità civili, politiche e amministrative dell'intero emisfero. Ma come? Ma vaccinarsi non era un dovere civico, una scelta non scelta visto che è finito per diventare un obbligo imposto in tutti i modi anche quelli più schifosi e ignobili ai limiti del ricatto e dell'estorsione, l'unica maniera per salvarsi dal Covid e dalle sue infauste conseguenze tra cui, appunto, la morte se non matematicamente certa, assolutamente sicura? Già, ma, obiettano i soliti soloni di questo mondo, qualche episodio anomalo ci può sempre stare, peccato che la maggioranza di coloro che lo hanno avvertito non potranno mai più raccontarlo. Quindi? Che cosa facciamo? E se tra i casi in esame fosse capitato proprio a noi o a qualcuno dei nostri familiari? Come avremmo dovuto e come dovremmo reagire di fronte alla rivelazione-dichiarazione di AstraZeneca?...
Generale, dietro la collina ci sta la Gazzetta (del Serchio) mai così vicina
La famosa canzone di Francesco De Gregori ha offerto lo spunto per il titolo dell’articolo nel quale il generale in questione non è uno qualunque, ma quello in questo momento più discusso in Italia: Roberto Vannacci. Per collina possiamo invece intendere la formazione montuosa che, se vista dalla città di Lucca, separa la valle del Serchio dalla stessa. Una valle che ha un suo giornale on-line come la “Gazzetta del Serchio” del quale sono onorato di far parte. Gazzetta che non poteva rimanere indifferente a quanto si sta, per l’ennesima volta, costruendo intorno alla figura del generale Vannacci e alle sue ultime dichiarazioni. Generale dell’esercito italiano che ha deciso di candidarsi come indipendente nelle file della Lega alle ultime elezioni europee. Stiamo veramente assistendo ad una sceneggiata, messa in piedi da un mainstream privo di correttezza giornalistica e onestà intellettuale. Una notte “crucca ed assassina” come cantava De Gregori nel suo celebre brano. Crucca perché parla una lingua che non è la nostra, quella di un giornalismo corretto fatto di trasposizioni esatte di quelle che sono le dichiarazioni di un’intervista e non di pezzi della stessa presi qua è là con il preciso intento di dare un diverso significato ai concetti che si volevano esprimere. La notte dell’informazione insomma che diventa anche assassina perché uccide la “verità giornalistica”, linfa vitale che deve sempre scorrere nel flusso dell’informazione in un mondo fatto di fake news e di social dove tutto può essere detto e scritto e tutti possono dire tutto quello che vogliono, senza possibilità di riprova e senza appello...
La fogna romana ha partorito i topi per lanciarli all'assalto di Roberto Vannacci
La Cloaca Massima dell'antica Roma è una delle più antiche condotte fognarie. Il nome, Cloaca Maxima in latino, significa letteralmente "la fogna più grande". E' da qui, metaforicamente, dalla capitale che cloaca massima lo è sempre stata in tutti i sensi, che negli ultimi giorni sono partiti i topi incaricati di aggredire-assalire e, se possibile, anche divorare il generale di divisione Roberto Vannacci. Un gioco al massacro che, per chi conosce i meandri della (dis)informazione, sa benissimo come funziona e, soprattutto, da dove arriva. Vannacci, l'autore de Il mondo al contrario, il vero best-seller degli ultimi decenni nel campo dell'editoria italiana, è stato indagato, udite udite, per una serie di episodi riconducibili alla sua permanenza in Russia e a Mosca nella fattispecie, unitamente alla famiglia. Rimborsi spese, utilizzo di un'auto pubblica e altre amenità che sono state sparate ad alzo zero dai giornali di regime nemmeno si trattasse del peggior delinquente e non, invece, di un uomo che ha scritto un testo nel quale si sono ritrovati e si ritrovano milioni di italiani. Chi avrà passato le indiscrezioni alla stampa? Non ci vuole la laurea per immaginarlo visto che esse possono essere fuoriuscite solamente dal luogo presso il quale si trovava il fascicolo. Inoltre, basta seguire la traccia del cui prodest per capire. Vannacci si candiderà nelle liste della Lega alle elezioni europee e non avrà problemi a passare il turno. A qualcuno, all'interno dell'alleanza che governa il Paese, non va giù della serie chi è e che cosa vuole questo parvenu della politica... E allora diamogli addosso con ogni mezzo...
Al Borgo Paolinelli si candida come sindaco unico per il centrodestra, esplode il conflitto tra le due anime di Fratelli d'Italia
In redazione arriva un comunicato stampa con cui si annuncia che Cipriano Paolinelli di Fratelli d'Italia sarà il candidato unico per il centrodestra unito alle prossime elezioni amministrative di Borgo a Mozzano. Il testo è scritto in maniera un po' approssimativa, almeno dal punto di vista grammaticale, ma la notizia c'è tutta. Lo scrivente spiega che è stata raggiunta la quadra, terminologia piuttosto anomala, ma che rende l'idea. Gli annunciatari, secondo la nota politica, sarebbero la presidente del circolo di Fratelli d'Italia Marina Motroni, il responsabile territoriale di Forza Italia Claudio Gemignani e lo stesso segretario della Lega sezione Mediavalle Cipriano Paolinelli. Nemmeno il tempo di pubblicare ed ecco scoppiare il caos. Non risulterebbe, infatti, che Fratelli d'Italia nella figura di Riccardo Giannoni, coordinatore provinciale, abbia approvato la nomina. Ma, allora, come mai è stata annunciata la candidatura di Paolinelli con l'appoggio di Motroni che presiede il circolo di Borgo a Mozzano? Che ci sia stato qualcuno, magari lo stesso Paolinelli, che ha voluto mangiare l'uovo in culo alla gallina e spiazzare la concorrenza ammesso che ci sia? Le malelingue sostengono che il coordinatore provinciale Giannoni si sarebbe imbufalito perché è stato deciso tutto senza la sua approvazione mentre altri rispondono che lui stesso si era impegnato a rispettare la volontà dei territori e, quindi, delle localis ezioni che, con Marina Motroni, si è espressa a favore di Paolinelli. Fatto sta che la notizia di Paolinelli candidato ha raggiunto appena 280 visualizzazioni, poco, pochissimo se si pensa alle visualizzazioni che una notizia del genere raggiunge, in genere, sulla Gazzetta del Serchio. Vuol dire che nessuno o pochi hanno condiviso il link. Perché?...
Un Natale al... contrario
Durante la folle guerra che Mussolini dichiarò al comunismo e alla Russia di Stalin i soldati italiani inviati al fronte prima nel Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia) e, successivamente, con l'integrazione di altri due corpi d'armata, nell'ottava armata o Armir (Armata italiana in Russia) vissero il Natale a temperature di parecchi gradi sotto allo zero, gelati nelle trincee e in mezzo alla neve, provati dal fuoco nemico e desiderosi, realmente e soltanto, di poter tornare a casa per festeggiare, questo si, un Natale come era sempre stato, nelle proprie case e con le proprie famiglie. Mai come in quei mesi disgraziati, terribili e, purtroppo, tragici, il Natale assurse un significato umano e anche religioso. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il benessere, l'abitudine al dare tutto per scontato, l'assenza di una coscienza nazionale e identitaria, l'ignoranza e il dominio della tecnologia e del virtuale sul reale, hanno fatto sì che la ricorrenza perdesse ogni aspetto morale, religioso, intimo insiti in un senso di appartenenza che, appunto, non appartiene più. E nonostante, a Lucca, la nuova amministrazione abbia fatto il massimo e lo ha fatto bene, per celebrarlo, sia pure in termini laici e... pagani, ma con passione ed entusiasmo, ci sarà sempre un don Franco Cerri ad aprire la bocca dandole il fiato che nessuno gli ha chiesto. Che cosa, in realtà e sotto tutti gli aspetti, ci sia da celebrare e da festeggiare in questi giorni di questo dannato nuovo millennio nell'anno di (dis)grazia 2023, non riusciamo proprio a comprenderlo. Gran parte degli italiani se ne va all'estero durante le festività natalizie, magari in paesi musulmani dove il Natale conta quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni, dando ancora l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di come, ormai, non esiste più alcuna coscienza di niente che non sia la convinzione che tutto ciò che abbiamo ci pervenga per diritto, si fa per dire, divino. A Monfalcone migliaia di musulmani, loro sì, pronti a tutto pur di difendere la religione, ultimo e unico vincolo sacro perso il quale perderebbero ogni ragione di vita, marciano contro la decisione del sindaco leghista di chiudere due moschee abusive...
Anpi e avannotti del Nuovo Millennio contro il 'fascista' Roberto Vannacci, ma nemmeno una parola a favore di Israele per la strage del 7 ottobre
Toh, ci mancavano solo loro, gli irriducibili antifascisti dell'Anpi e dei collettivi non si sa bene di cosa di Nuova Resistenza e dell'Isi Barga. E' proprio vero che anco alle puci ni vien la tosse. Gli studenti, poi, quando c'è da fare casino invece di studiare, studiare e studiare come diceva Benedetto Croce, sono sempre in prima linea. Loro che si dichiarano antifascisti, antinazisti, difensori deglki ebrei sì, ma solamente il 27 gennaio Giornata della memoria, nemmeno hanno speso una sola parola dopo i 1400 ebrei massacrati da Hamas, i tagliagole foraggiati dall'Iran, il Paese dove i nostri cari studentelli con i nuovi... partigiani dell'età contemporanea finirebbero tutti appesi al muro e fucilati senza tanti complimenti. Bene, apprendiamo che sabato pomeriggio a Valdottavo ci sarà un presidio contro la presenza di una persona seria, di un uomo che ci ha messo sempre la faccia, che non si è mai tirato indietro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, che non si è mai detto fascista, tutt'altro. Se gli imbecilli volassero, effettivamente sabato potrebbero esserci problemi di visibilità nei pressi del teatro Cristofoco Colombo affittato a proprie spese da Yamila Bertieri consigliere comunale di minoranza la quale ha dovuto tirare fuori i soldi di tasca propria visto che l'attuale amministrazione comunale guidata dallo storico Patrizio Andreuccetti, tessera del Pd e segretario provinciale del partito di Elly Schlein - come fa uno storico ad essere iscritto ad un partito? - mai e poi mai le avrebbe concesso una sala per allestire l'evento...
Ecco perché la Gazzetta sta con gli ebrei e con Israele
Non ci sorprende questa campagna planetaria o quasi a favore dei palestinesi nei confronti di Israele, senza alcuna distinzione, da un lato, tra i tagliagole liberticidi di Hamas, Iran e Hezbollah da un lato e la democratica, occidentale, libertaria Israele. Conosciamo, ormai, da tempo le ipocrisie e le deformazioni dell'Ideologia verniciata di rosso e sappiamo bene che, già cinquant'anni fa, Lotta Continua, Potere Operaio, le Brigate Rosse, tutti i gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, stavano con i palestinesi nonostante la strage di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Gli ebrei fanno comodo da sempre, sia quando si tratta di organizzare dei pogrom con cui decimarli, sia quando serve lustrarli un po' e strumentalizzarli in funzione antifascista e antinazista. Chissà, ora, come faranno politicanti ed amministratori da strapazzo a celebrare il 27 gennaio la giornata della memoria dedicata alla Shoah, quando non hanno nemmeno aperto bocca o scritto un rigo su quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, un mese fa, in occasione del pogrom organizzato da Hamas e che ha prodotto la strage di oltre 1400 ebrei comprese donne e bambini, fatti a pezzi, bruciati, violentati, decapitati e rapiti. Perché, vedete, il problema sta proprio qui: troppo facile ricordarsi degli ebrei solamente quando si tratta di parlare di Auschwitz e Mauthausen, di Hitler e Mussolini, quando c'è da attaccare il neofascismo pressoché inesistente e inoperante, ma che fa tanto comodo alle Elly Schlein e alle Laura Boldrini. Nessuno, tra questi soloni verniciati di rosso fucsia ha il coraggio di ammettere che, oggi, l'unico pericolo esistente per il popolo ebraico sono gli arabi ossia i musulmani dei quali stiamo riempiendo l'Europa nemmeno fosse un paniere per la spesa. Nessuno che dice che i migliaia di atti antisemiti di queste ultime settimane sono opera non delle SS, della Gestapo o delle Brigate Nere resuscitate a nuova forza, bensì di tutti coloro che, arabi e fiancheggiatori, vorrebbero lo sterminio degli ebrei per il semplice fatto che esistono ed esiste lo stato di Israele. Chi divide gli ebrei da Israele, altro non fa che il gioco sporco di chi vorrebbe cancellare entrambi...
Due morti a Bruxelles uccisi da un terrorista islamico: li hanno fatti entrare e ora sono (ancora una volta) cazzi nostri
"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Con queste parole l'attentatore tunisino di 45 anni ha commentato l'omicidio di due - il terzo è solo ferito - tifosi svedesi che, sfortunatamente, si sono trovati nel posto giusto - andavano a vedere la partita di calcio - nel momento sbagliato. Adesso chi andrà a spiegare ai figli, ai genitori, ai parenti delle due vittime che bisogna accogliere, sostenere, proteggere i milioni di musulmani immigrati che premono o hanno già premuto alle frontiere dell'Europa? Andateci voi ipocriti e farisei. Sappiamo bene per esperienza che i morti negli attentati dell'Islam non sono politici o ministri o parlamentari. Né a Roma, né a Parigi tantomeno a Bruxelles. Loro viaggiano con la scorta, vivono in case iperprotette e non stanno certamente in mezzo alla folla. Qualcuno, ora, dirà che è colpa di Israele e della sua reazione al massacro del 7 ottobre ad opera di Hamas. Già, perché gli ebrei, comprendetelo bene, piacciono solo se sono morti o, soprattutto, se non reagiscono e si fanno massacrare senza rispondere. Se, al contrario e contrariamente alla loro storia millenaria, si ribellano, allora diventano i carnefici. Questo è quello che sta accadendo all'Onu, nell'Unione Europea e in tutti gli organismi sovranazionali da sempre favorevoli all'Islam e ai paesi arabi al punto che hanno causato, con le loro politiche dell'accoglienza indiscriminata, una vera e propria invasione che sta piano piano, ma progressivamente, colonizzando il continente imprimendo una sorta di paralisi delle istituzioni e delle coscienze...
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Quando, nel 2015, uscì per Sperling&Kupfer la biografia di Giorgio Almirante scritta dall'autore di queste righe, a fine anno, centenario della nascita dello statista, chi scrive fu invitato alla Camera dei deputati per essere premiato. Durante la cerimonia, non esitammo a criticare aspramente sia Laura Boldrini, all'epoca presidente del Transatlantico sia tutti i politici, destra e sinistra, manifestando un profondo disprezzo per la categoria. La sera, a casa di donna Assunta ai Parioli in via Archimede, ospite di Giuliana Almirante e della moglie di Almirante, incontrammo Giorgia Meloni all'epoca segretario nazionale di Fratelli d'Italia. Le chiedemmo una intervista, rispose che ce l'avrebbe concessa se non l'avessimo trattata così male come avevamo fatto alla Camera. Non se ne fece nulla, infondo aveva anche ragione. Qualcuno ci chiede, ancora oggi, perché siamo così allergici ai politicanti. E' semplice, non è questione di allergia, ma di intelligenza, di autonomia di spirito e indipendenza di giudizio. La classe politica è l'ipocrisia fatta persona, è la caccia al cadreghino sempre e comunque, è lotta pura e semplice per le poltrone oltreché per il potere, a tutti i livelli, sia locale sia nazionale e ne abbiamo concreti esempi anche a Lucca dove una giunta che doveva, a parole, essere diversa da quelle che l'avevano preceduta, al momento di spartire è esattamente come tutte. Ma veniamo al dunque: è di oggi la notizia che siamo giunti, in questi primi sette mesi dell'anno, allo sbarco di centomila clandestini, peggio, forse, di qualsiasi altro Governo di Sinistra che ci sia mai stato e comunque una bestemmia per un Governo di destra che aveva promesso e tuonato contro l'invasione. Noi pretendiamo, da un Governo che si dice di destra e che promette di fare cose di destra, una coerenza derivante dal fatto che ci ha chiesto il voto e concederlo non è come andare a prendere un caffè. Esiste, tra elettore ed eletto, una sorta di patto di sangue in virtù del quale chi va in Parlamento e al Governo ha il dovere etico-morale di adoperarsi per mantenere ciò che ha promesso e per cui è stato votato.
Ebbene, a noi questo Governo fa schifo. Non ha fatto alcunché e ha fatto entrare tutti quelli che bussavano alla porta anzi, anche quelli che non bussavano. Sarà, forse, per questo che da Sinistra non arriva nemmeno una protesta e i giornali sdraiati sul mainstream e favorevoli alla sostituzione etnica prossima ventura non attaccano mai la Meloni su questo tema? Guardate un po': a destra non c'è un solo servo sciocco che abbia il coraggio di ammettere che le politiche di accoglienza della Meloni hanno portato in Italia 100 mila CLANDESTINI. E a sinistra tutti contenti perché non avrebbero mai sperato in tanta fortuna. E tutto da quando a Crotone affondò quella imbarcazione con decine di morti che suscitò sdegno e diede il via libera al venite in massa che vi facciamo sbarcare.
Che dire? Che la Meloni, se avesse un briciolo di dignità politica, si dedicherebbe all'ippica come si era soliti dire una volta, ma già, non si può dire, perché se anche è di destra è pur sempre una donna e si rischierebbe una denuncia. L'Italia, ormai, non è più Italia, basta guardare ovunque. A Firenze - guardate il video - un negro nudo ha aggredito passanti e motociclisti oltre ad automobilisti in mezzo al centro cittadino con il rischio di far scoppiare una tragedia. Non è successo niente di grave, ma se fosse morto qualcuno? Già, voi non credete a quello che vi dice la Gazzetta e vi sbavate alla fonte dei giornali e delle Tv, nazionali e locali, che non hanno il coraggio di raccontarvi quello che le statistiche comprovano e preoccupano il Viminale: basterebbe dare una occhiata ai mattinali di questura e carabinieri. In tutta Italia sono la stragrande maggioranza e sono decine di migliaia i clandestini o anche regolari accolti a braccia aperte che delinquono in tutti i modi. C'era davvero bisogno di prenderseli in carica?, di adottarli nemmeno fossimo tutti genitori in attesa di un figlio?
Con noi questo Governo ha chiuso da un pezzo. Invece di fare una politica di destra senza timori e senza farsela addosso dalla paura, senza quelle belle grida e quelle urla di rabbia che tanto erano piaciute quando era all'opposizione, ora va a piccoli passi dando un calcio al cerchio e uno alla botte. Del resto, era così anche all'epoca di Alleanza Nazionale: i posti e le prebende contavano più delle idee e dei propositi, la fame, del resto, non conosce confini.
A Lucca la giunta aveva promesso un piano per la sicurezza che nessuno sa più che fine abbia fatto. E a Lucca, ancora, non siamo come altre città anche abbastanza vicine. Non ci rendiamo e non si rendono conto che l'Italia, ben presto, sarà una colonia africana e asiatica e, se ce lo concedete, a noi questo non fa schifo, fa ribrezzo, ci fa vergognare e non è perché siamo razzisti anzi, proprio perché non lo siamo e vorremmo che ognuno mantenesse, a casa propria, usi e consuetudini. Invece siamo arrivati da decenni all'assurdo: paghiamo milioni di euro e di dollari ai paesi rivieraschi del Mediterraneo affinché non ci mandino 'invasori'. Ma dov'è la sovranità di questo sfasciato Stivale? Perdonateci l'ardire e sapete quanto noi sia sia critici nei confronti di un regime, quello fascista, che ha condotto l'Italia alla rovina e alla tragica alleanza con il nazismo: ma ve lo immaginate un Mussolini che, per riuscire a non far sbarcare centinaia di migliaia di clandestini, si raccomanda in ginocchio o quasi ai capi di stato africani perché non sa come fare a non farli arrivare?
Ragazzi, non c'è bisogno di essere fascisti né di scimmiottare il duce per dare un senso ad uno stato che questo senso, ormai, non ce l'ha più.
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Se avessimo immaginato quello che sarebbe poi stato detto all'indomani del concerto di apertura delle Celebrazioni Pucciniane in piazza Napoleone, beh, sicuramente avremmo cercato in qualche vecchio magazzino di costumi, una camicia nera con tanto di pantaloni alla zuava, una giubba con il cinturone e anche un fez come erano soliti indossare gli appartenenti alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale di mussoliniana memoria. Lo avremmo fatto perché fascisti? Neppure per sogno. Lo avremmo fatto perché provocatori, perché stanchi di questo politicamente corretto che ci ha fatto due coglioni così, perché non ne possiamo più di questi imbecilli verniciati di rosso il cui livello di intelligenza è pari a quello di un sorcio appena schiacciato sulla strada ossia, inevitabilmente, zero. Ci dispiace, inoltre, perché nessuna donna di sinistra, nemmeno quelle lugubri femministe che tappezzano le piazze di questo sfasciato stivale solamente quando lo ritengono adatto alle loro esigenze, ha avuto la dignità ancor più che il coraggio di aprire quelle bocche dalle quali, di solito, fuoriescono frasi senza senso per difendere Beatrice Venezi, una donna nel vero senso della parola, che non cerca consensi per le sue posizioni pro Lgbtq che, fortunatamente, nemmeno si sogna di avere come la maggior parte delle donne italiane, che non ama leccare il culo ai potenti, che ha conquistato il diritto ad essere chiamata direttore d'orchestra quando sarebbe stato molto più semplice e politicamente corretto accettare la declinazione al femminile di direttrice. Ma possibile che nessuna intellettuale di Sinistra, di quelle che parlano bene e razzolano male, abbia sentito la necessità o anche solamente la voglia di scendere in pista per manifestare a questa donzella lucchese davvero coraggiosa e di grande temperamento, che la sua esibizione di ieri sera è stata non solo stupenda, ma appassionata e degna di tutti i complimenti possibili?
Il consigliere comunale Gianni Giannini, comunista o post comunista non sappiamo bene, uno che deve sempre aprire la bocca in consiglio comunale anche quando, come nel caso di Bianucci, se ne farebbe volentieri a meno, dopo aver esordito magistralmente ammettendo di essere andato in piazza Napoleone senza i classici paraocchi, è scivolato riconoscendo di aver, invece, indossato, i paraorecchie proprio come i cavalli contro mosche e zanzare e così da non sentire se non quello che vogliono ossia nulla. Giannini ha accusato di ipocrisia Beatrice Venezi e, in sostanza, di aver proposto a fine serata l'Inno a Roma, meraviglioso inno patriottico scritto nel 1918 da Fausto Salvatori e musicato da Giacomo Puccini, peraltro sempre nello stesso anno, quando i fasci di combattimento dovevano ancora vedere la luce e Mussolini era ancora interventista e da poco fuoriuscito dal partito socialista.
Ipocrita, caro Giannini, non è la Venezi, ma siete voi, che di Puccini volete ascoltare solamente le opere tradizionalmente conosciute dal popolino, ma che quando sentite la musica dell'inno più bello del mondo dopo quello di Mameli, ve la fate sotto dalla paura che, un giorno o l'altro, da qualche angolo di questo disgraziato Paese, venga fuori un nuovo Benito. Tranquilli, di mediocri ne è pieno il mondo e continuano a crescere in grande quantità anzi, si moltiplicano come i pani e i pesci. Di Mussolini, che ha condotto l'Italia alla dittatura prima, alla rovina e alla tragedia, poi, provocando centinaia di migliaia di morti e di distruzioni, ma che era un grande giornalista e, almeno per una decina d'anni, un altrettanto ineccepibile statista, in giro non se ne sono visti, non se ne vedono e non se ne vedranno - per fortuna - mai più.
Giacomo Puccini quando ha musicato l'Inno a Roma nemmeno sapeva cosa fosse il fascismo né che il regime avrebbe acquisito il componimento come proprio inno. Che c'entra, quindi, oggi, accusare Beatrice Venezi di essere neofascista? Andando così dietro a quei miserabili gauchistes di merda d'Oltralpe che a Nizza non la vorrebbero far dirigere? Beatrice Venezi oltre ad essere lucchese è italiana con la I maiuscola, una donna con le palle a differenza di tanti, troppi uomini che le palle, ormai, le hanno dappertutto fuorché nell'unico posto dove madre natura gliele ha attribuite.
L'Inno a Roma ha subìto un ostracismo ingiusto proprio perché adottato dal fascismo mentre sarebbe il caso che tutta l'Italia lo riscoprisse come opera d'arte.
La Gazzetta di Lucca per Beatrice Venezi è disposta anche a mobilitarsi, a prendere a pesci in faccia chiunque si azzardi a toccarla o anche solo a sbeffeggiarla, a distribuire una robusta dose di calci in culo a chi pensa di storpiare la musica e la cultura dipingendola con i colori di un presunto neofascismo che soltanto gli imbecilli di Sinistra vedono compresa quella Elly Schelin che soltanto a guardarla e a sentirla parlare ci viene l'itterizia.
Attenzione gente. Vogliono stravolgerci, distruggerci, devastare le nostre radici, modificare le nostre consuetudini approfittando della grassa ignoranza di una società che si abbevera alla fonte della stupidità e del consumismo sfrenati. Sanno che il Pensiero Unico Dominante proprio degli organismi sovranazionali è in grado di modificare persino le identità degli individui, producendo terzi, quarti e quinti sessi a seconda delle necessità del mercato delle grandi multinazionali del profitto a tutti i costi.
Vogliono, a noi della Gazzetta, tapparci la bocca e la decisione del collegio di disciplina del (di)ordine dei giornalisti de Lazio nei nostri confronti che pubblicheremo a breve, ne è la testimonianza. Ma noi, cari amici, come nel caso del Covid, non molliamo di un centimetro e, anzi, siamo contenti di poterci scontrare con i parassiti del pensiero autonomo e indipendente. Saremo chiamati populisti, sovranisti, fascisti, razzisti, omofobi, maschilisti: sottoscriviamo. Siamo tutto questo e anche di più se a voi così vi pare. Abbiamo gli attributi per potercelo permettere e a tutti quelli che credono di poterci chiudere il becco, diciamo che fino all'ultimo respiro continueremo a vomitare addosso all'ignoranza travestita di perbenismo e, questa sì, ipocrisia, tutto il nostro disprezzo.