E ora vedremo che cosa diranno, scriveranno e faranno le associazioni anti-israeliane e pro-Palestina, quelle verniciate di rosso e, a volte, anche di nero, che 'odiano' gli ebrei e Israele e vorrebbero vederli cancellati dalla faccia della terra. Siamo arrivati all'assurdo, a quel mondo alla rovescia dove quelli che, un tempo, volevano lo sterminio degli ebrei, adesso sono costretti, per forza o per convinzione, a correre in loro aiuto mentre chi, soltanto un qualche decennio fa, gridava all'allarme fascismo e nazismo e difendeva a spada tratta di ebrei, adesso non sa che pesci prendere essendosi schierato sempre e soltanto con arabi e musulmani. Come ci vorrebbe, adesso, una Oriana Fallaci, strenua sostenitrice di Israele come lo siamo noi. Quello che è accaduto oggi è devastante e rappresenta non solo e non tanto quello che sta vivendo un Paese comunque democratico e liberale, quanto quello che, fra qualche lustro accadrà nelle metropoli europee e in Occidente, dove la Francia è già alle prese con le rivolte delle banlieu e dove facciamo entrare cani e porci da tutti i confini senza pensare che un giorno li avremo tutti contro. Oggi i terroristi islamici hanno attaccato in forze Israele e l'Occidente, forti dell'appoggio dell'Iran dove la libertà e le donne non esistono, ma che nessuno, figuriamoci la Elly Schlein, pensa di difendere. Già, la sinistra adesso ha da tuffarsi sui temi Lgbtq, utero in affitto, adozioni di coppie dello stesso sesso, identità fluide. Peccato che all'Islam feroce e sanguinario di questi temi frega poco o nulla. E adesso che cosa faremo? Aiutiamo l'Ucraina contro la Russia e abbandoniamo a se stessa Israele solo perché sono ebrei?
Israele e il popolo ebraico sono in pericolo una volta ancora, come nelle guerre del Kippur e dei Sei Giorni, attaccati dai paesi musulmani che li circondano e che vorrebbero, come i nazisti e i fascisti saloini, cancellarli dalla faccia della terra. Di fronte a tutto ciò, non sono in gioco il passato e nemmeno la storia, è in gioco la nostra stessa esistenza, la nostra libertà. O comprendiamo che obiettivo dei terroristi islamici è quello di uccidere l'Occidente, oppure quello che sta accadendo a Israele avverrà anche a noi ormai desueti a simili situazioni, tutti buoni sì, ma a riempirsi la bocca di stronzate verniciate di rosso. Fucsia.
E quando sarà necessario, perché lo sarà, intervenire e scendere in campo, che cosa faranno i pacifisti pro-arabi e palestinesi? Quelli che non ci stanno a sporcarsi le mani perché siamo tutti sfruttati dal capitalismo occidentale su questa terra e figli di un dio minore? Allora avremo bisogno non dei Saviano né delle Murgia e nemmeno delle Elly Schlein o delle Boldrini o anche delle associazioni iper-femministe che scendono in piazza contro antifascismo e maschilismo. No cari signori e signore, in Israele, adesso a Tel Aviv e da noi, in futuro, non c'è tempo per le parole, per le manifestazioni, per i Gay Pride, per le riforme della Giustizia. No, adesso c'è bisogno dei Vannacci, degli incursori, dei paracadutisti, dei soldati, di chi rischia il fondoschiena pur, magari, non avendone alcuna voglia. C'è bisogno di tutti quelli che osano scegliere di combattere quando arriva il momento. E voi, verginelle e verginelli, da che parte state? E, soprattutto, da che parte starete?
Adesso Israele ha bisogno di una risposta concreta, di solidarietà concreta, di gente che non sia esitante, fluida, timorosa, ruffiana, ipocrita. No, gli ebrei ora hanno bisogno di vedere i concreti effetti di quell'antifascismo del quale la Sinistra e i nostri amministratori pubblici si sciacquano, in Toscana e Emilia in primis, quotidianamente la bocca.
Noi la scelta l'abbiamo fatta da un pezzo ed è la stessa che avrebbe fatto Oriana Fallaci. Senza se e senza ma. Stiamo con Israele. Ora non è più tempo di parole e di discorsi perché se è vero che le biciclette le portano via, dicono, i livornesi - veramente immigrati e maghrebini sono, in questo sport, i migliori - i cadaveri li stanno portando via gli ebrei di Israele.
Abbiamo sempre pensato che, da secoli, gli ipocriti e i bastardi di ogni partito e nazione, abbiano pensato che l'ebreo migliore fosse sempre quello morto e che il popolo ebraico fosse solo e soltanto una variabile impazzita di cui disfarsi in un modo o nell'altro per riportare calma e pace. Non è così e lo sappiamo bene. L'ebreo migliore non è quello morto, bensì quello vivo, che combatte, che si ingegna, che dà la vita per se stesso e per il proprio Paese. Sono il popolo eletto? A noi non interessa, ma sono un popolo che è stato martoriato e massacrato da sempre e questo non può essere tollerabile. E' ora di scegliere, tutti, da che parte stare. Noi non abbiamo mai avuto dubbi. E voi?