Ieri sera ancora musica di gran livello al Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana con lo spettacolo "Sempre Vinti Sempre Ribelli". Protagonista la band Stàindùbatta che, in dialetto garfagnino, significa 'dove lo metti, sta'. Voce narrante e autore dei testi Silvano Scaruffi, che aveva già collaborato con la band e che descrive il suo blog "di gente sempre vinta sempre ribelle" (www.silvanoscaruffi.it).
Scaruffi è autore di testi e di racconti e guardia diga nella centrale di Ligonchio. Gli Stàndùbatta si sono invece costituiti nel 2016, scegliendo di comporre i loro testi in dialetto "garfagnino" e di lavorare ad una ricerca musicale particolare, fatta di suoni elettrici e naturali, con particolare attenzione ai temi ambientali.
Il gruppo iniziale era formato da Alessio Vanni (voce e tastiere), Simone Tardelli (chitarra e tastiere), Emanuele Bertucci (basso) e Federico Bragaglia (batteria). Uno dei momenti cruciali della loro produzione, è stato nel 2019 quando hanno intrapreso un tour in luoghi particolari della Garfagnana - come Campocatino, l'alpe di San Pellegrino, il Parco dell'Orecchiella - ad "impatto acustico zero" cioè con gli spettatori che ascoltavano la musica attraverso le cuffie e si godevano il bellissimo panorama di questi posti speciali.
Il dialetto garfagnino sembra una lingua quasi immaginaria ma, al contempo, molto musicale. Da questo tour è stato prodotto anche un film con immagini spettacolari di questi particolari concerti. Poi, con il fattore Covid in testa e altre problematiche al loro interno, il gruppo ha modificato, in parte, i suoi musicisti. Del gruppo orginario sono rimasti Federico Bragaglia (batteria) e Simone Tardelli (chittarra). A loro si sono aggiunti Emilia Galgani (voce), Simone Venturi (tastiere) e Francesco Lorenzetti (basso) e, per questo spettacolo, Silvano Scaruffi, appunto, voce narrante e autore del testo.
La storia che ci ha raccontato Scaruffi è quella di una banda di malfattori, anche taglialegna, capitanata da un certo Liuzzi, che faceva scorribande per i monti e le valli delll'Appennino Tosco-Emiliano - definito come "terra di frontiera, territorio alla deriva con la genia umana sempre vinta sempre ribelle" - vessando i contadini e i boscaioli, al soldo di qualche personaggio più importante. Leggenda narra che avessero addirittura abbattuto un ufo a fucilate. È una storia senza tempo, ma lo spazio è preciso e collega la Garfagnana all'Appennino emiliano e modenese.
Nello spettacolo, il racconto è alternato alla musica coinvolgente della band, con particolari effetti scenici che mostrano i quattro musicisti, nascosti dietro dei pannelli che, poi, diventano degli schermi dove scorrono parole e immagini di montagna e di boschi quasi surreali, a fumetto, che scandiscono la storia narrata. Solo alla fine la montagna riappare con tutti i suoi colori, insieme anche ai musicisti che si palesano al pubblico, il tutto molto suggestivo. È Emilia che inizia lo spettacolo cantando l'unico brano, in garfagnino, molto bello: "Sempre vinti sempre ribelli", non dal palco, ma in mezzo al pubblico.
Hanno collaborato all'evento l'azienda di servizi tecnici Salamini in co-produzione con l'associazione "Il circo e la luna" e con il patrocinio del comune di Castelnuovo, che sono stati rigraziati a fine concerto. Ancora un'altra bellissima performace al Teatro Alfieri.
Seguitemi nella mia rubrica "Il teatro è servito", ovviamente insieme a tutto quanto fa spettacolo!