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Scritto da josy
tea & ribollita
20 Febbraio 2025

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Ciao a tutti e benvenuti sulla mia rubrica "Tea & Ribollita"!

Oggi voglio parlarvi del carnevale, una festa che, sebbene non mi abbia mai fatto impazzire, riesce a conquistarmi con i suoi colori, la sua allegria e, soprattutto, le chiacchiere (o come le chiamiamo noi toscani, i cenci).

Sono nata a fine febbraio e, ironicamente, il carnevale, con tutto il suo trambusto, ha sempre avuto, per me, un sapore un po’ distante. Ricordo di essermi mascherata solo due volte nella mia vita! Pur essendo una persona piuttosto tranquilla, quando c’è da fare caciara, beh, eccomi qui!

Il carnevale italiano è profondamente radicato nella tradizione e nella storia, con celebrazioni che risalgono al medioevo e al rinascimento. Eventi come il carnevale di Venezia sono famosi in tutto il mondo per le loro maschere elaborate, i costumi storici e un’atmosfera di elegante mistero. In molte città italiane, il carnevale è un momento di aggregazione comunitaria, con sfilate, carri allegorici e feste popolari che celebrano la cultura locale.

In Italia, il carnevale è un evento molto sentito e atteso, soprattutto nelle città con tradizioni storiche consolidate. La preparazione può durare mesi e coinvolge intere comunità. Ogni città ha le sue peculiarità, dal carnevale di Viareggio con i suoi carri monumentali al carnevale di Ivrea con la famosa battaglia delle arance.

Al contrario, il carnevale nel Regno Unito è più recente e si è trasformato in un vibrante mosaico culturale, dove la diversità diventa l’ingrediente principale. Nella city, il carnevale è percepito come un momento di festa e liberazione, ma con un approccio più individualista e cosmopolita. L’atmosfera è quella di un grande festival urbano, dove ogni partecipante porta il proprio contributo, sia esso un costume originale, una performance o semplicemente l’energia del ballo.

A Londra, per esempio, il famoso “Notting Hill Carnival” – pur celebrato ad agosto, fuori stagione rispetto al tradizionale carnevale – è un tripudio di influenze caraibiche, africane e sudamericane che rendono ogni sfilata un inno all’inclusività. Altri eventi simili si svolgono in città come Leeds, Bristol e Birmingham.

Quando mi sono trasferita a Londra, quasi due anni fa, ho scoperto un mondo completamente nuovo. La city non è solo il cuore finanziario della capitale, ma anche un vivace palcoscenico di eventi culturali, dove i mercati come Borough e Spitalfields, si animano con stand a tema carnevalesco e offrono una varietà di dolci e piatti internazionali. I locali e club, invece, organizzano serate che spaziano dal samba alla dance-hall.

Molte gallerie e spazi culturali organizzano laboratori di maschere e costumi, ideali per adulti e bambini - con tanto di workshop. Un calendario ricco di eventi legati a questo festival che va dagli spettacoli teatrali alle proiezioni cinematografiche. Che tu sia un appassionato di musica, un buongustaio o semplicemente in cerca di un’esperienza diversa, il carnevale nella capitale britannica saprà conquistarti con il suo fascino unico.

In questa cornice, il carnevale diventa un’occasione per lasciarsi andare, per abbracciare la spontaneità e per riscoprire quella gioia di vivere che, anche se timida, è sempre lì ad aspettare di essere condivisa.

Certo, non sono mai stata una festaiola sfrenata, ma non posso fare a meno di apprezzare quei momenti in cui il mondo sembra unire tutte le età e culture sotto il segno della giovinezza. Come dice un vecchio proverbio che mi piace tanto: "A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi".

E voi, cosa amate del carnevale? Vi mascherate o preferite lasciarvi travolgere dai colori e dalla musica? Lasciate nei commenti sui social de La Gazzetta del Serchio o scrivetemi direttamente Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) i proverbi e i detti sul carnevale che conoscete e raccontatemi le vostre esperienze: sono curiosa di sapere come questa festa riesca a rendere il mondo, anche se per un attimo, un posto più allegro e sorprendente.

Lovely to see you !

T&R



Josette Sedami Agbo

"Mi chiamo Josette Sedami Agbo, Josy, e sono originaria del Benin. Per molti anni ho vissuto ed ho lavorato in Valle del Serchio. Un anno e mezzo fa mi sono trasferita a Londra assieme al mio compagno, Marco, di Pieve Fosciana. Sono appassionata di viaggi, musica e cucina. Mi piace l'arte: oltre a frequentare mostre, mi diletto nel realizzare quadri con la tecnica della pirografia. Sono una persona sensibile, curiosa e creativa. Parlo, oltre all'italiano, anche il fon - ovvero la lingua del mio paese di origine -, l'inglese e il francese. Su La Gazzetta del Serchio ho già curato la rubrica "Scusi, posso assaggiare?". 

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