Se hai in programma un viaggio nel Regno Unito nel 2025, preparati a qualche novità. Da aprile entrerà, infatti, in vigore l’ETA (Electronic Travel Authorization), un’autorizzazione elettronica che dovrai ottenere prima di partire. Non è un visto, ma una sorta di “biglietto d’ingresso digitale” che il governo britannico userà per controllare chi entra nel Paese.
E non finisce qui. Anche l’Europa ha deciso di rispondere con il proprio sistema: l’ETIAS (European Travel Information and Authorization System). Quindi, mentre gli italiani dovranno richiedere l’ETA per visitare il Regno Unito, i britannici dovranno fare domanda per l’ETIAS prima di mettere piede in Europa. Una partita di burocrazia post-Brexit che ci tocca tutti!
Ma niente panico: vediamo insieme cosa cambia davvero e come affrontare questa nuova realtà senza stress.
L’ETA per il Regno Unito: chi lo deve richiedere e come funziona?
Dal 2 aprile 2025, se vuoi viaggiare nel Regno Unito per turismo, affari o per visitare amici e parenti, dovrai richiedere l’ETA. Questo vale per:
✔️ I cittadini di Paesi come Italia, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone e tutta l’Unione Europea.
✔️ Chiunque faccia scalo nel Regno Unito, anche se resta solo in aeroporto.
✔️ Tutti i viaggiatori, neonati e bambini inclusi. Sì, persino il tuo piccolo di tre mesi avrà bisogno della sua autorizzazione!
Il governo britannico assicura che il sistema serve a migliorare la sicurezza e velocizzare i controlli. In pratica, l’idea è sapere in anticipo chi sta arrivando, per evitare problemi alle frontiere.
Come ottenere l’ETA?
Niente file in ambasciata, fortunatamente! Tutto avviene online in pochi passaggi:
- Vai sul sito ufficiale del governo britannico o usa l’app dedicata.
- Inserisci i tuoi dati personali, inclusi passaporto, email e una foto del tuo viso.
- Paga £10 (circa 12 euro), lo stesso costo dell’ESTA per entrare negli Stati Uniti.
- Aspetta fino a 3 giorni lavorativi per ricevere la conferma.
Una volta ottenuta, l’ETA è valida per due anni (o fino alla scadenza del passaporto) e permette ingressi multipli, con soggiorni fino a sei mesi.
Occhio ai dettagli! Se la domanda viene rifiutata, niente rimborso. Quindi meglio controllare bene tutti i dati prima di inviarla.
Tuttavia questa autorizzazione non ti permette di:
- Lavorare nel Regno Unito, tranne in casi specifici per eventi o professioni creative. (Con il relativo Visto)
- Studiare per periodi superiori ai sei mesi.
- Trasferirti o risiedere stabilmente nel Paese.
L’Europa risponde con l’ETIAS
Se il Regno Unito introduce l’ETA, l’Unione Europea non resta a guardare e lancia l’ETIAS, previsto per il 2025 (le date esatte sono ancora da confermare). Chi dovrà richiederlo? Tutti i viaggiatori extra-UE, britannici compresi.
Costo: Circa 7 euro (ma non è ancora ufficiale).
Validità: Necessario per turismo, affari e cure mediche. Andrà richiesto almeno 96 ore prima del viaggio.
Paesi coperti: Tutta l’Area Schengen, inclusi Cipro, Croazia e Romania.
Chi sperava che la Brexit avrebbe reso i viaggi più semplici dovrà ricredersi: ora anche i britannici dovranno compilare moduli prima di visitare l’Europa.
Queste novità fanno parte della nuova burocrazia. Certo, sono un’ulteriore scocciatura, ma ormai siamo abituati a questo genere di cambiamenti (ricordate quando hanno introdotto l’ESTA per gli USA?). Ci abitueremo!
Il consiglio? Non ridursi all’ultimo minuto!
Informati per tempo e fai domanda con qualche giorno di anticipo. Meglio prevenire che restare bloccati in aeroporto!
Beh cari miei lettori, so che non era l’articolo che avreste voluto leggere ma non potevo non informarvi.
Rimanete sintonizzati che la prossima puntata vi prenderò per la gola.
Lovely to see you!
T&R
Josette Sedami Agbo
"Mi chiamo Josette Sedami Agbo, Josy, e sono originaria del Benin. Per molti anni ho vissuto ed ho lavorato in Valle del Serchio. Un anno e mezzo fa mi sono trasferita a Londra assieme al mio compagno, Marco, di Pieve Fosciana. Sono appassionata di viaggi, musica e cucina. Mi piace l'arte: oltre a frequentare mostre, mi diletto nel realizzare quadri con la tecnica della pirografia. Sono una persona sensibile, curiosa e creativa. Parlo, oltre all'italiano, anche il fon - ovvero la lingua del mio paese di origine -, l'inglese e il francese. Su La Gazzetta del Serchio ho già curato la rubrica "Scusi, posso assaggiare?".