Il 15 gennaio 2016, uomini armati hanno attaccato un ristorante italiano e l'Hotel Splendid, nel cuore di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Trenta persone sono state uccise e almeno 56 sono state ferite; un totale di 176 persone sono state prese in ostaggio e più tardi liberate. L'assedio è terminato il 16 gennaio 2016. Anche i responsabili dell'attacco sono stati uccisi. Tra le vittime ci sono gli ex parlamentari svizzeri Jean-Noël Rey e Georgie Lamon e Michael Santomenna, un bambino italiano di 9 anni. L'attacco è stato rivendicato da Al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM) e Al-Murabitun.
Quello che sembrava un fatto isolato e risolto, è diventato una piaga per questo paese del Sahel che così raggiungeva il Mali e il Niger alle prese col terrorismo islamico già da qualche anno. L’ordine politico, sociale e economico del Burkina Faso è costretto a cambiare per la ricerca della pace. La situazione caotica generata da questo nuovo mostro che ha colpito il paese, porterà a un'instabilità politica. Così il capitano Ibrahim Traoré accederà al potere a settembre del 2022 dopo un golpe di stato.
Traore affermerà subito che si ispirerà all’ideale sankarista. Thomas Sankara fu un rivoluzionario burkinabè assassinato dalle grandi potenze per troncare il suo buon esempio che avrebbe potuto raggiungere altri stati africani per la vera indipendenza del continente. Oggi Ibrahim Traoré, detto IB, incarna la rottura con l'ordine occidentale. Opponendosi chiaramente alla Francia, respingendo l'influenza straniera della CEDEAO e affermando una sovranità intransigente, diventa un alleato strategico per Mosca. È un leader giovane, antimperialista, impegnato a far emergere il suo proprio paese. Per questo è visto dai cittadini come un patriota e gode di una fama nazionale, africana e della dispora che vedono in lui un rivoluzionario di cui il continente ha bisogno e sperano che la sua visione e le sue azioni facciano da esempio per i vari stati africani.
Nel luglio 2024, il presidente Ibrahim Traoré ha annunciato la revoca dei permessi minerari alle aziende di quei paesi che si rifiutavano di vendergli equipaggiamento militare o ne bloccavano la fornitura e, meno di un mese dopo, il governo ha concluso un accordo per nazionalizzare due miniere d’oro a Boungou e a Wagnon, accordo del valore di circa 80 milioni di dollari. L’ottobre successivo, sempre Traoré ha detto che il Burkina Faso intende revocare i permessi di estrazione dell’oro ad alcune società minerarie straniere.
Secondo il primo ministro Jean Emmanuel Ouedraogo, le attuali iniziative governative nel settore minerario si sono già dimostrate efficaci. Sopamig ha raccolto più di 8 tonnellate di oro nel 2024 e più di 11 tonnellate solo nel primo trimestre del 2025, principalmente dall’estrazione artigianale, e, per la prima volta nella storia del paese, il governo sta creando una riserva nazionale aurea.
Però questo non sembra essere una buona notizia per tutti. Il 3 aprile il generale statunitense Michael Langley, comandante dell'US Africa Command, intervenendo al senato americano ha affermato che: "Le risorse minerarie del Burkina Faso, così come alcune entrate derivanti dalla cooperazione con la Repubblica Popolare Cinese, non andranno a beneficio della popolazione e serviranno invece a proteggere il regime al potere". Il suo intervento ha suscitato varie proteste da parte dei membri del governo e di tutta la società civile.
Ancora più grave è stato sapere che il malcontento delle grandi potenze ha raggiunto il punto di farli tramare un complotto per eliminare il Capitano Traore esattamente come hanno fatto per Sankara il 15 ottobre del 1987. Infatti il governo del Burkina Faso ha annunciato nella serata di lunedì 21 aprile di aver sventato un complotto. Si ritiene che gli ideatori dell'operazione siano localizzati in Costa d'Avorio. Le relazioni tra i due paesi non sono delle migliori in questo momento per vari motivi, ma anche e soprattutto dopo l’uscita del Burkina Faso, del Mali e del Niger dal ECOWAS. Bisogna ricordare che l’ex presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré, tramite il quale sono passati per uccidere Sankara e che ha regnato 27 anni al potere sostenuto dall’occidente, si è rifugiato in Costa D’Avorio, paese di origine di sua moglie, e ha preso subito la cittadinanza ivoriana.
Quando il 15 aprile il ministro della sicurezza del Burkina Faso, Mahamadou Sana, in una dichiarazione letta dalla televisione nazionale ha affermato: “Il meticoloso lavoro dei servizi segreti ha svelato un importante complotto in preparazione contro il nostro Paese, il cui obiettivo finale è seminare il caos totale. Secondo il piano dei terroristi, la manovra avrebbe dovuto culminare mercoledì 16 aprile in un assalto alla presidenza da parte di un gruppo di soldati reclutati dai nemici della nazione", la reazione non si è fatta aspettare.
Il coordinamento nazionale dell'osservazione dei cittadini (CNAVC), un gruppo di organizzazioni della società civile pro-regime ha invitato la popolazione burkinabé a "scendere in massa il 30 aprile 2025 in Piazza della Rivoluzione per sostenere il capitano Ibrahim Traoré", in un'intervista all'Agenzia d'informazione del Burkina Faso (AIB). "Le minacce non sono più accettabili. Per raggiungere il presidente Ibrahim Traoré, devono prima marciare sul popolo burkinabé", ha detto all'AIB Ghislain Dabiré, portavoce del CNAVC.
Il risultato è stato qualcosa di mai visto prima per come l’appello è recepito in vari paesi africani e non solo e tradotto in manifestazione varie per sostenere il Burkina Faso. In Burkina Faso i manifestanti che si sono ritrovati in piazza erano circa un milione. Con l’avvento dei social tutto viene documentato e la voce si è sparsa in un batter d’occhio.
Bisogna infatti sottolineare che i tempi sono cambiati: hanno ucciso Sankara nel 1987, ma il 2025 è diverso. Ormai le mentalità si sono aperte e il desiderio di una vera svolta ha raggiunto ormai tutti gli angoli dell’Africa. L’ora della rivoluzione ha suonato e chiama.