Spazio disponibilie
   Anno XIII
Sabato 10 Maggio 2025
  - VOLA SOLO CHI OSA FARLO
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da gulia rapaioli
Bagni di Lucca
09 Maggio 2025

Visite: 205

Parlare di migrazione oggi significa, troppo spesso, farlo in termini negativi. Emergono soprattutto fatti di cronaca, tensioni, pregiudizi e paure. Eppure esistono realtà concrete, radicate nel territorio, che dimostrano quanto l'accoglienza possa trasformarsi in un'opportunità e l'integrazione in una risorsa. Una di queste è la Cooperativa Sociale Solidarietà e Sviluppo, con sede a Fornoli di Bagni di Lucca, ma attiva anche nelle province di Grosseto e Sassari. Un esempio virtuoso di buona accoglienza, lavoro di squadra e rispetto dei diritti.

Fondata e guidata da Alessandro Ghionzoli, presidente, e Monica Mattei, vicepresidente, la cooperativa conta 60 dipendenti, per il 90% italiani. Il suo operato si basa sulla gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo, attraverso bandi pubblici indetti dalle prefetture. “Quando vinciamo un bando, ci vengono assegnate delle persone da accogliere,” spiega Ghionzoli, “e lo facciamo nel rispetto della loro dignità e delle esigenze dei territori in cui operiamo”.

Le persone accolte vengono inserite in appartamenti autonomi o in centri collettivi, come quelli di Bagni di Lucca (circa 40 ospiti) e Fornaci di Barga (33 persone), oppure in abitazioni più piccole da 6-10 posti. Questa scelta è finalizzata a favorire la convivenza in gruppi ridotti e una maggiore integrazione nella comunità locale. “Sono persone che vogliono lavorare, che cercano un futuro migliore. E spesso lo trovano proprio dove gli altri non vogliono più restare. A chi dice che ci rubano il lavoro rispondiamo con i fatti: i nostri ospiti svolgono mansioni che i giovani italiani, ormai, non scelgono più”.

L'accoglienza si articola in due fasi principali. La prima è quella del Cas (centro di accoglienza straordinaria), dove i richiedenti asilo attendono l'esito della commissione territoriale per la protezione internazionale, che valuta le motivazioni della loro richiesta. “Chi fugge da guerre, persecuzioni, o ha subito discriminazioni gravi - come accade ancora in molti paesi per chi è omosessuale - ha diritto alla protezione”.

In caso di esito positivo, si apre la seconda fase: il progetto Sai (sistema di accoglienza e integrazione), che mira all'inserimento socio-lavorativo e all'autonomia abitativa. A guidare questa parte è Lorenzo Grassi, direttore del progetto, che spiega: “Il progetto Sai, a differenza del Cas, prevede un investimento maggiore da parte dello Stato, perché si lavora su persone che avranno un futuro in Italia. L'obiettivo è renderli autonomi, integrati, capaci di contribuire attivamente alla società”. L’integrazione avviene quando, in particolare, riescono ad avere un lavoro e una casa.

Non mancano le difficoltà, soprattutto nel trovare case e lavori stabili, in particolare per i nuclei familiari monoparentali, come le mamme sole con bambini. “Una madre sola con figli piccoli fa fatica a conciliare tutto: casa, lavoro, scuola e cura dei bambini. Ma ci stiamo riuscendo, abbiamo ottimi risultati, grazie anche a una squadra molto preparata, che lavora in equipe: mediatori culturali, insegnanti di italiano, psicologi, assistenti sociali. E soprattutto grazie alla collaborazione con il comune di Bagni di Lucca, titolare del progetto Sai, con cui abbiamo un dialogo costante e costruttivo”.

Un aspetto innovativo della cooperativa è l'attenzione ai diritti e alla parità di genere. Il consiglio di amministrazione è a maggioranza femminile, e l'ente ha ottenuto la Certificazione di Genere Uni/Pdr 125:2022, che riconosce il rispetto della parità salariale e l'equilibrio nelle opportunità lavorative. “Nella nostra cooperativa, a parità di mansioni, si guadagna tutti allo stesso modo, e chi si distingue per maggiore impegno viene premiato. I colloqui di lavoro si fanno sempre in presenza di una donna, per evitare discriminazioni e valorizzare solo la professionalità”, sottolinea il Presidente. “Usiamo un linguaggio rispettoso, non sessista. Questo clima di serenità fa sì che ognuno, uomo o donna, possa esprimere al meglio le proprie potenzialità”. Per garantire sicurezza e tutela anche sul luogo di lavoro, è attivo un sistema di prevenzione delle molestie, con una casella mail anonima a disposizione delle donne per segnalare episodi di abuso o disagio. Le segnalazioni vengono gestite da un comitato dedicato che prende i dovuti provvedimenti, anche se ad ora non è mai stato registrato nessun caso. Nel concreto, la cooperativa lavora per individuare tra i richiedenti asilo quelli con maggiori potenzialità, anche linguistiche. Un meraviglioso esempio è Bacari, arrivato in Italia come rifugiato, che oggi è cittadino italiano e lavora stabilmente nella cooperativa.

In provincia di Grosseto, alcuni ragazzi partecipano a corsi di formazione edile, grazie a una collaborazione con la scuola edile locale: il 70% degli allievi è straniero. La dirigente locale della Cooperativa, Veronica Ferrari afferma: “Viene spesso detto che queste persone rubano il lavoro ai nostri giovani. Noi rispondiamo, con la nostra esperienza, che loro lavorano dove i nostri figli e nipoti non hanno intenzione di impegnarsi. Sono, invece, lavori di cui abbiamo bisogno e spesso vengono svolti con grande impegno e senso di gratitudine”.

Tutto questo è reso possibile da una filosofia ben precisa: l'accoglienza non come emergenza, ma come progetto strutturato, che coinvolge enti, istituzioni, operatori e territori. Un modello che si fonda sul rispetto, sull'equilibrio e sulla convinzione che una società inclusiva sia anche più sicura e più ricca, non solo economicamente, ma anche culturalmente e umanamente. In conclusione, quella della Cooperativa Solidarietà e Sviluppo non è solo una buona pratica: è la dimostrazione che accogliere bene è possibile. Che dietro ogni numero ci sono persone, storie, talenti e desideri. E che investire sull'integrazione è un atto di intelligenza collettiva, capace di generare benefici per tutti. È ora che anche il racconto pubblico della migrazione cambi prospettiva: meno paura, più realtà. Perché le belle storie, come questa, esistono. E meritano di essere ascoltate.

Pin It
Solidarietà&Sviluppo
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

Era il 18 agosto del 1765 quando Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena, alla morte del padre Francesco Stefano, divenne granduca di…

Anche quest’anno il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani invierà gli auguri di buon anno alla Toscana dalla sede della…

Spazio disponibilie

Continuano gli appuntamenti con "A Natale puoi". Domenica 29 dicembre, alle 16, nel Convento di San Francesco, si presenta il…

In occasione delle festività natalizie, la Provincia comunica che nei giorni 24 e 31 dicembre l'Urp sarà a aperto solo in orario…

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie