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Scritto da andrea cosimini
Rubriche
22 Aprile 2025

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Cinque speciali racconti - scritti con piglio narrativo, ma basati su fonti storiche e richiami a fatti reali - con al centro il mondo dei figurinai e il museo che accoglie i loro manufatti. 

La Gazzetta del Serchio celebra il 50° anniversario del Museo Civico della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione "Guglielmo Lera", fiore all'occhiello del comune di Coreglia Antelminelli, ospitando, nel mese di maggio, "I racconti di gesso" all'interno della rubrica "L'espresso delle 11.15" a cura della scrittrice - ascolana di nascita, ma coreglina di origine per linea materna - Cinzia Troili.

Cinque racconti, di cui i primi quattro sono stati pubblicati su Il Giornale di Coreglia Antelminelli, nella rubrica curata dalla stessa scrittrice "Angolo C" e poi raccolti nel suo libro "Sotto un cielo di raso blu" edito dal comune di Coreglia; e il quinto - completamente inedito - sarà, invece, un omaggio a Foscolo Vanni.

I racconti usciranno, con cadenza settimanale, ogni venerdì di maggio. Prima uscita il 2. Le altre, conseguentemente, il 9, 16, 23 e 30. 

Vale la pena, qui, ricordare un po' della storia di questo museo. Nel 1883, a Coreglia, fu istituita la prima scuola di disegno e plastica “per fornire un patrimonio di conoscenze ai molti che emigrano per esercitare all’estero il mestiere delle figurine in gesso”. Nel 1910, quindi, la scuola si trasferisce negli attuali locali del museo, la cui raccolta vanta circa 1.300 esemplari di gesso più passaporti, lettere e fotografie e documenti vari che testimoniano quello che fu un vero e proprio temporaneo esodo dalla montagna.

Il museo fu istituito nei locali del palazzo del barone Carlo Vanni il 12 luglio 1975 (D.C.C. n. 16) “come esigenza culturale di rappresentare in modo permanente e documentato l’elevato flusso migratorio (….) basato sulla creazione e vendita ambulante di statuine di gesso tra il XVII e il XX sec." (tratto da “Il Museo per conoscere”, Anno 1, ed. MPF).

Per i lettori della Gazzetta un'occasione per conoscere meglio i tesori conservati in questo museo, ma anche per rivivere le storie dei nostri avi nel segno di una riscoperta delle radici e dell'identità di questa terra.

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