In occasione della Giornata Mondiale della Terra, abbiamo incontrato la Dott.ssa Caterina Baldaccini, psicologa e psicoterapeuta, che nel 2024 ha partecipato alla restituzione delle ricerche effettuate dal CNR e dal CAI nel 2021/22, integrando nella sua pratica un approccio innovativo e affascinante: la Foresta Terapia. Un modo per riscoprire il legame profondo tra benessere psicologico e natura, in un momento storico in cui prendersi cura di sé e del pianeta è diventato più che mai necessario.
Cos’è la Foresta Terapia e quali benefici può offrire?
"La Foresta Terapia, o Foresta Terapeutica, si basa sull’idea che sia la foresta stessa ad avere un potenziale terapeutico. Il mio ruolo è quello di facilitare l’ingresso in questo ambiente, invitando ciascuno a trovare il proprio modo personale di entrarvi in relazione. E' una pratica di medicina preventiva ispirata allo Shinrin-yoku giapponese (cioè il "bagno nella foresta"), nato negli anni '80 in Giappone, dove il governo ha avviato ricerche per promuovere il benessere psicofisico attraverso il contatto con la natura. Le sperimentazioni condotte, fino ad oggi, hanno mostrato che l’ambiente forestale ha favorisce il rilassamento del corpo e la riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione, contribuendo all’abbassamento dei livelli di cortisolo, della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, migliora l’attenzione e la memoria, oltre a stimolare il sistema parasimpatico. Anche gli effetti psicologici si sono rivelati positivi, in relazione alle caratteristiche fisiche e ambientali delle foreste. Negli anni, questa pratica si è diffusa a livello internazionale, ricevendo un crescente interesse da parte della società, della comunità scientifica e delle istituzioni sanitarie. Nel 2020, l’ONU ha ufficialmente riconosciuto la Terapia Forestale come una pratica di medicina preventiva, attribuendole un ruolo chiave anche nella ripresa sostenibile post-pandemia. Tale riconoscimento ha riconosciuto il valore della foresta come servizio ecosistemico. Inoltre secondo uno studio (Buckley et al., 2019), gli effetti positivi sulla salute mentale derivanti dalla frequentazione di aree naturali protette hanno prodotto un risparmio stimato intorno all’8% del PIL mondiale, grazie alla riduzione dei costi sanitari, all’aumento della sicurezza e al miglioramento della produttività".
In che modo questa pratica si integra nel lavoro psicoterapeutico?
"Quando propongo una sessione di foresta terapia, invito le persone – pazienti, ma anche amici e conoscenti – a rallentare, a riconnettersi con il proprio corpo e con ciò che li circonda. In un’epoca di iperconnessione e stress continuo, camminare tra gli alberi può diventare un gesto semplice ma rivoluzionario. I benefici sono tanti, come detto, e spesso condividere questa esperienza diventa un modo per prendersi cura di sé in modo autentico e naturale".
Quali sono gli elementi distintivi di una sessione di Foresta Terapia? E rispetto alla mindfulness?
"Tutti e cinque i sensi ricevono stimoli e sono funzionali agli effetti della foresta. A differenza di una semplice passeggiata nel verde, la Forest Therapeutica è strutturata. Ci sono inviti esperienziali – mai obblighi – che stimolano la presenza mentale e corporea. Il tutto si conclude spesso con un momento di condivisione, in gruppo o individuale. Inoltre la Stazione di Terapia Forestale ha uno standard unico di riferimento applicato a livello nazionale tra cui: l’accessibilità con mezzi privati/pubblici entro 15-20 minuti con percorso facile, percorso senza rischi, pendenze < 15%, massimo dislivello < 100 metri, ampie aree laterali, disponibili per gli esercizi di Terapia Forestale, assenza di suoni artificiali lungo la maggior parte del percorso etc. Rispetto alla mindfulness dove impariamo ad osservarci interiormente, partendo dalle sensazioni generate dal contatto con la realtà esterna, nella terapia forestale ricerchiamo la connessione con l’ambiente naturale, in particolare con il bosco, per favorire la regolazione emotiva e fisiologica attraverso l’esperienza sensoriale. A differenza di una semplice passeggiata, l’obiettivo è entrare in relazione con la natura, come facevano i nostri antenati".
Perché parlare di Foresta Terapia proprio nella Giornata della Terra?
"Perché il benessere umano e quello del pianeta sono profondamente interconnessi. Coltivare un rapporto più empatico con la natura può rafforzare anche il senso di responsabilità ecologica. La Foresta Terapia ci ricorda che siamo parte di un sistema vivente e che prenderci cura di noi significa anche prenderci cura della Terra".
Per chi fosse interessato la prossima sessione in collaborazione con il CAI di Barga sarà domenica 15 giugno 2025 alla Vetricia. Per informazioni 3452456363 - Dott.ssa Caterina Baldaccini.
Dott.ssa Beatrice Gentilini
Ho 32 anni, originaria di Lucca, sono laureata in psicologia clinica e della salute. Ho approfondito tematiche di salute mentale e mi sono sempre concentrata sull'esplorazione delle teorie psicologiche e sulle loro possibili applicazioni nella promozione del benessere individuale e collettivo. Attiva presso il centro clinico Das, che ha una sede - oltre che a Lucca - anche a Gallicano, curo su La Gazzetta del Serchio (www.lagazzettadelserchio.net) la rubrica "Abbi cura di te" avvalendomi della collaborazione attiva delle professioniste del centro nella realizzazione di articoli a tema benessere.