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Scritto da elisa togneri
Castelnuovo
01 Febbraio 2025

Visite: 408

Le bande musicali fanno parte dell'immaginario collettivo da sempre, sono loro che scandiscono celebrazioni religiose, feste paesane e momenti solenni.

Nonostante i tempi che cambiano, le bande mantengono ancora intatto il loro valore musicale, sociale e formativo. In Italia esistono all’incirca 5 mila bande e alcune di queste hanno più di 200 anni. È il caso della Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Castelnuovo di Garfagnana la cui storia ha inizio più di due secoli fa, grazie a un editto del 27 marzo 1797 del comitato d’organizzazione della Repubblica Cisalpina.

L’editto prevedeva che in ogni legione fosse costituita una banda militare con indicazioni precise anche sulla divisa da indossare e sullo stipendio di direttore e musicisti. E così nel 1801, Castelnuovo ebbe la sua organizzazione musicale legionaria che, sebbene diversa dalla banda che si conosce oggi, partecipava già attivamente agli eventi della comunità.

Ne è un esempio il 1° settembre 1845, data dell’arrivo a Castelnuovo del duca Francesco IV d’Este e del principe ereditario, in cui venne richiesta espressamente la presenza della banda che doveva scortare a cavallo i due nobili dal Passo delle Radici fino a Castelnuovo. Nel 1874 il consiglio municipale conferì alla banda il titolo di “comunale” e nel 1890 la banda venne ufficialmente denominata “Società Verdi”, il nome che è giunto fino ad oggi.

A fine secolo l’armonia tra i musicisti svanì e gli screzi portarono ad una scissione tra la Filarmonica “Verdi” e la nuova Fanfara “Lucarini” che si riunirono provvisoriamente nel 1898 e definitivamente nel 1919. Gli eventi bellici della prima guerra mondiale rallentarono l’attività musicale delle bande, fortemente provate nel numero dei musicisti dalla mobilitazione militare.

Durante gli anni del conflitto mondiale, gli unici eventi che si svolgevano erano dettati da motivi filantropici dato che la guerra, la mancanza di musicisti e di mezzi aveva creato una difficile situazione da fronteggiare. Nonostante l’aiuto generoso di alcuni soci, il declino della banda proseguì inesorabilmente, la filarmonica riusciva a svolgere ormai solo pochi servizi e la perdita di una sede in cui poter suonare fu il colpo definitivo ad un’associazione già in grande difficoltà.

Il 31 marzo 1973 la banda di Castelnuovo chiuse i battenti; solo 14 anni dopo un gruppo di appassionati, sostenuti dall’amministrazione comunale, riuscì a ridare vita alla banda cittadina sotto la direzione del maestro Mauro Peccioli. Da quel momento la Filarmonica “Giuseppe Verdi” non ha più incontrato battute d’arresto proseguendo nella sua missione di diffusione culturale e musicale e tornando ad essere uno dei più saldi pilastri della nostra piccola comunità.

Dal 1995 la direzione della banda è affidata alla bacchetta del maestro Stefano Pennacchi che ha permesso alla filarmonica di raggiungere un ottimo livello musicale. In questi ultimi anni, sotto la presidenza di Marco Togneri, la banda ha iniziato diversi progetti per arrivare nelle scuole a far conoscere questa antica realtà ai bambini, dall’asilo nido fino alle scuole elementari.

Numerose sono state negli anni anche le collaborazioni con gli autieri della sezione Garfagnana che hanno scelto di portare con loro la banda durante i raduni nazionali. “I progetti intrapresi in questi anni - sostiene il presidente Togneri - sono la prova che la banda non è solo un’associazione con una storia antica, ma è proiettata verso il futuro. Inoltre da qualche anno la nostra banda partecipa attivamente alla vita della comunità con progetti come "Puliamo Castelnuovo" o "Terra Unica"”.

Una storia ultrasecolare, per una realtà profondamente inserita nel tessuto sociale del territorio che, ancora oggi, rappresenta un fiore all’occhiello per la comunità cittadina.

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