Non il più bell’epilogo quello relativo all’acquisto, da parte del comune di Bagni di Lucca, di parte dei terreni del cosiddetto Villino Demidoff.
Il sindaco Paolo Michelini, insieme all’assessore al termalismo Priscilla Valentino e all’assessore al patrimonio Gianluca Priori, ha chiarito i fatti relativi alla controversa proprietà di una specifica particella del terreno relativo allo stabilimento termale Demidoff, la cosiddetta “stanza dell’urlo”.
Nel 2023 l’attuale amministrazione comunale venne infatti a conoscenza di una procedura esecutiva a capo della precedente proprietà di tale particella, ovvero le suore benedettine dell’ordine delle Figlie di Nostro Signore di Maria Assunta Favilla, che avevano in gestione, a Bagni di Lucca, anche Villa San Pio X. Le suore non avevano di fatto restituito un mutuo e tale terreno rientrava in un’ipoteca del finanziamento.
Già nel 2013 fu tentata una bozza di accordo tra l’amministrazione di allora e le suore, prevedendo una cessione bonaria del terreno al comune al prezzo di 2000 euro, cessione però che non si è mai concretizzata. Questo ha fatto sì che i progetti e i finanziamenti ad opera del municipio, richiesti e realizzati negli anni, abbiano sempre contemplato un terreno non di proprietà.
L’amministrazione Michelini si è trovata di fronte ad una scelta difficile ma obbligata: quella di acquistare il terreno partecipando all’asta, per cercare di limitare un danno erariale, che andasse quindi a toccare tutte le realizzazioni su tale territorio, lievitando il danno economico fino a stime di 800 mila euro.
L’acquisto è andato a buon fine, non con sofferenza finanziaria, dal momento che la somma finale ha raggiunto i 55 mila euro a fronte dei 16 mila 500 della base d’asta, colpevole la competizione con enti privati.
“È stata una vicenda complicata che siamo riusciti a risolvere grazie ad una disponibilità economica data dalla gestione oculata del denaro pubblico. – commenta Priscilla Valentino – L’asta ci vede vincitori ma di fatto Bagni di Lucca esce sconfitta per l’inefficienza degli uffici e del sistema dell’epoca, che sono costate una spesa ingente”.
Lo stabilimento Demidoff conserva una storia particolare: voluto nel 1826 dalla munificenza del principe russo Nicolai Demidoff, che, dopo essersi curato nelle acque termali di Bagni di Lucca, mise a disposizione 40 mila scudi per la costruzione di uno spazio dedicato ai più poveri, perché anche loro potessero usufruire dei benefici termali. Allora come oggi si parla di soldi per i cittadini, soldi per il lustro termale che Bagni di Lucca si porta dietro attraverso i secoli e che la popolazione spera possa tornare a brillare.