Anche la comunità coreglina si unisce al sentimento di dolore per la scomparsa del dottor Giorgio Tori.
Già direttore dell'Archivio di Stato di Lucca e membro della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Tori era un appassionato, studioso e promotore di convegni ed edizioni critiche. Una personalità importante per il mondo culturale della lucchesia, nella quale ha lasciato un segno profondo - come testimoniano i numerosi e sentiti ricordi a poche ore dalla sua scomparsa.
Coreglia Antelminelli aveva un legame forte con il dottor Tori. Suoi, infatti, sono l'inventario e la catalogazione dell'archivio storico del comune. Durante il suo mandato nel consiglio della Fondazione Crl, più volte ha sostenuto concretamente iniziative locali a carattere culturale ed è sempre stato vicino al "Giornale di Coreglia".
Giorgio Franco Daniele, vice-sindaco del comune di Coreglia, ha rievocato la sua figura ed espresso il suo cordoglio alla famiglia: "Giorgio Tori - ha affermato -, al quale sono stato legato da un profondo senso di rispetto e di amicizia, è stato anche un grande amico del nostro comune. Il suo "Inventario dell'Archivio Storico di Coreglia Antelminelli", pubblicato per la casa editrice Maria Pacini Fazzi, rappresenta un volume unico e prezioso. Un vero tesoro, frutto del lavoro di anni, per chi vuole studiare il nostro passato".
All'Archivio di Stato di Lucca ricordano le sue importanti opere di carattere storico ed archivistico pubblicate, in 40 anni di fattiva presenza nell'istituto, nonché la sua personalità decisa ed operosa nell'attività quotidiana dell'archivio e nei rapporti con i colleghi.
Francesca Fazzi, amministratore unico della casa editrice Maria Pacini Fazzi, ne ricorda invece l'ultimo lavoro, da lui curato, per Mpf, nel 2015, ovvero la fortunata edizione - realizzata in collaborazione con l'Accademia Lucchese di Lettere Scienze ed Arti - della riduzione in italiano corrente delle "Cronache" di Giovanni Sercambi: "Un lungo lavoro - ha scritto Fazzi - al quale si dedicò con grande competenza e cura; fatica ricambiata, come amava sottolineare, dal poter condividere con i lettori contemporanei (e meno esperti) il divertimento che lo aveva animato nella lettura della cronaca di quegli anni di storia lucchese animata da liti fra fazioni, guerreggiamenti, e turbolenti cambi di potere".
"Resta purtroppo incompiuto - sottolinea ancora Fazzi - il grande desiderio di pubblicare la trascrizione dello "Zibaldone lucchese" dell'abate Jacopo Chelini (1748-1824), affresco vivo della storia di Lucca fra fine '700 e primo '800. Una volontà, più volte enunciata, alla quale, purtroppo, non ha potuto dare seguito".
Grato e sentito, infine, anche il ricordo dell’Archivio storico diocesano di Lucca. Nei decenni in cui il dottor Tori è stato direttore dell’Archivio di Stato di Lucca - ma anche dopo - molte sono state, infatti, le collaborazioni e le reciproche consulenze.
"Nella sua discreta, ma professionale e fattiva, attenzione al nostro istituto - conclude l'archivio - non possiamo dimenticare la vicinanza dimostrata nel percorso che ha portato al riconoscimento dell’Archivio storico diocesano di Lucca a patrimonio dell’Unesco. E dobbiamo anche ricordare il suo appassionato intervento, nel 2019, alla presentazione del volume “Un Archivio, un palazzo, una città” (PaciniFazzi ed.) in un gremito salone del palazzo arcivescovile, dove emerse anche il suo piglio di vero animatore culturale del capoluogo".
A colleghi, amici e familiari il direttore, don Marcello Brunini, ha voluto far giungere le condoglianze sue e di tutto il personale dell’Archivio storico diocesano.