Gli obiettivi individuati nel 2021 rimangono invariati, ma vengono aggiornate le azioni per contrastare meglio il fenomeno. La giunta regionale ha approvato una delibera sulla prevenzione e gestione degli atti di violenza e delle aggressioni contro il personale sanitario e sociosanitario. Si spazia da azioni di comunicazione, come cartelli che ricordano le possibili conseguenze penali di un’aggressione, al consolidamento del servizio psicologico per le vittime, dalle procedure aziendali per la presa in carico delle segnalazioni ad eventi formativi rivolti al personale, dalla possibilità per le aziende di costituirsi parte civile alla definizione di protocolli specifici con forze di polizia o con chi comunque è preposto all’ordine pubblico.
“L’intento è quello di rendere ancora più efficace il contrasto del fenomeno. Occorre mettere il definitivo stop agli atti di violenza e alle aggressioni contro il personale sanitario e sociosanitario. Abbiamo pertanto elaborato ed approvato questa delibera che va ad aggiornare e quindi a rendere più efficienti le azioni di prevenzione e di supporto al personale che rimane vittima di aggressioni e violenze”, afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nel commentare il senso del provvedimento.
“La nostra attenzione sul fenomeno continua ad essere alta e non intendiamo arretrare di un millimetro, precisa l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini. “L’aggiornamento delle linee guida è frutto di un percorso di condivisione con le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e del comparto che ringrazio per il contributo costruttivo e le osservazioni che hanno portato. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma ribadiamo la necessità che anche lo Stato istituisca un fondo speciale per sostenere un programma di azioni concrete che vadano ad aumentare la sicurezza di chi tutti i giorni opera con grande dedizione per tutelare la nostra salute, dando concretezza a quanto previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione”.
Si punta ad innalzare i livelli di sicurezza, obiettivo che si può ottenere illuminando meglio aree di lavoro e parcheggi ad esempio, ma anche con misure organizzative, installando ulteriori telecamere e dispositivi di sicurezza, sperimentando quelli indossabili in tutte le aziende, progettando vie di fuga e formando il personale ad una migliore percezione del rischio e gestione degli eventi.
L’attenzione della governo regionale rimane chiaramente alta: i numeri lo impongono. In base ai dati dell’Osservatorio regionale rischio aggressioni, che la Toscana, prima in Italia, ha istituito anticipando le misure nazionali, nel 2024 si sono registrate 2.436 aggressioni; 1847 verbali, 494 fisiche e 95 a danno di strutture.