Ogni paese ha le sue ferite, alcune invisibili, raccontate sottovoce da chi ha vissuto certi momenti, e seppur sanate col passare degli anni, non vanno dimenticate. La memoria della seconda guerra mondiale non appartiene solo ai libri, ma anche alle pietre dei nostri monti, ai racconti dei nostri nonni.
Ieri, al circolo ricreativo “Andrea Broglio” di Torrite, si è tenuto l’incontro “Torrite e la guerra” al quale hanno preso parte, per i saluti istituzionali, il sindaco Andrea Tagliasacchi che ha ribadito l’importanza di trasmettere la memoria storica ai giovani, il consigliere regionale Mario Puppa che si è dichiarato onorato di rappresentare una regione che crede ancora nel valore dell’antifascismo, e infine Raffaela Mariani, presidente dell’Unione Comuni Garfagnana, che ha voluto ricordare quanto i valori e i diritti, che oggi ci sembrano scontati, abbiano richiesto la lotta di molti uomini e donne.
L’evento è stato guidato da Carlo Giuntoli, presidenti Anpi di Val Serchio e Garfagnana, Mario Regoli, presidente dell’Istituto storico della resistenza e Oscar Guidi, docente e storico.
Dopo un’introduzione generale di Carlo Giuntoli sulla situazione in Italia tra il 1943 ed il 1945, la conferenza si è addentrata sempre di più tra le storie della nostra terra, ricordando anche l’episodio che Oscar Guidi aveva narrato nel suo libro “L’orizzonte chiuso”, ovvero l’internamento libero degli ebrei a Castelnuovo di Garfagnana i quali, per la maggior parte, andarono incontro ad una triste sorte.
È importante mantenere viva la memoria, è un dovere delle istituzioni e di ogni cittadino, di modo che, nonostante lo scorrere del tempo, il nostro passato non venga mai perso.
Nulla è davvero perduto, finché qualcuno continua a ricordare.
Torrite e la guerra: una ferita mai dimenticata
Scritto da elisa togneri
Castelnuovo
06 Aprile 2025
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