Secondo giorno di “zona arancione” in Toscana. Non siamo al lockdown della scorsa primavera ma, soprattutto per certe aree come la Garfagnana, nella sostanza ci avviciniamo. Il divieto di spostamento tra un comune e l’altro (se non per validi motivi ma la gente preferisce non addentrarsi troppo nell’interpretazione del termine “validi”), la chiusura delle scuole e la chiusura di molte attività commerciale, bar, ristoranti e pasticcerie, ovvero quelle che assicuravano una certa socializzazione, hanno di colpo dato una bella “mazzata” al numero delle persone in circolazione.
Un banco di prova interessante era rappresentato da uno degli appuntamenti fissi e tradizionali del territorio: il mercato settimanale del giovedì di Castelnuovo di Garfagnana, appuntamento che richiama tanta gente da tutti i comuni della Garfagnana, anche i più piccoli e distanti. Peccato che, con la zona arancione, chi vive fuori Castelnuovo, oggi, non ha potuto essere presente.
Abbiamo fatto una passeggiata nel capoluogo partendo dagli impianti sportivi, l’area principale adibita a parcheggio: poche auto, addirittura meno rispetto ad una mattina normale extra giovedì. Avvicinandoci al centro storico il clima non migliora: agli impianti sportivi, area duramente colpita dalla chiusura delle scuole e dalla mancanza degli eventi sportivi, il primo bar è chiuso, il secondo, che è anche pizzeria, è chiuso ma aprirà per fare asporto a pranzo, per i tanti uffici presenti.
Entrando nel centro storico, strade con poca gente, raccolta in particolare in sterili code per acquistare il pane. Nella piazza centrale mancano i consueti “capannelli” di pensionati, pochi e sparuti gruppetti non rinunciano alla chiacchiera del giovedì. I banchi del mercato ci sono tutti, probabilmente ce ne è uno … per cliente. Gli affari sono pochi, gli ambulanti sono sconsolati. Notiamo che qualcuno, passate le 11, capita l’antifona, inizia a smontare.
“Ho battuto uno scontrino da 18 euro – ci confida Danilo Boggi, popolare ambulante che vive a Castelnuovo – io vivo a pochi metri e non ci ho rimesso almeno la benzina rispetto ai miei colleghi. Assurdo farci stare aperti con questo lockdown mascherato. L’unico scopo del Governo è stato quello di far finta di farci lavorare per evitare di darci qualche contributo. E’ una presa per i fondelli. Non è possibile paragonare i comuni della Garfagnana ad una qualunque città: tutta la Garfagnana dovrebbe essere considerata come un unico comune”.
Ci spostiamo in piazza delle Erbe, sempre meno persone. Notiamo alcuni clienti assiepati ad un banco di oggetti decorativi e natalizi: la cosa ci rinfranca, un cartello espone i prezzi degli oggetti, si va dai 2 ai 3 euro. Ci prende la malinconia: poca gente e soldi ancora meno. Un paio di esercenti di piazza delle Erbe, tuttavia, ci dice che loro non molleranno adesso, anzi, hanno già iniziato ad installare gli addobbi natalizi ai rispettivi negozi.