"Un bosco gestito è un bosco efficiente: importante è necessario investire nella forestazione". Con queste parole, Marco Remaschi, sindaco di Coreglia e candidato del Terzo Polo (Azione-Italia Viva) per la camera dei deputati nel collegio uninominale di Lucca e Piana, Valle del Serchio, Valdinievole e Montagna Pistoiese, sottolinea la necessità di prevedere sempre maggiori risorse sulla forestazione, che rappresenta anche un tassello importante nella cura e gestione dei boschi e per la sostenibilità ambientale. Remaschi, che in questi giorni sta incontrando rappresentanti e aziende del mondo della forestazione, ha ribadito il suo impegno e la sua attenzione sul tema della forestazione e della gestione delle aree boschive: un argomento che lo ha visto schierato in prima linea anche come assessore regionale. "Ciò che serve - ha spiegato - è impostare una politica di valorizzazione e semplificazione degli interventi di forestazione. Il bosco, che in Toscana rappresenta il 50 per cento del territorio regionale con più di un milione di ettari e l'80 per cento delle aree della Garfagnana, Mediavalle del Serchio e Appennino Pistoiese, è un bene di interesse pubblico. Ma deve essere coltivato, in un'ottica di sostenibilità ambientale ed economica. Un bosco non gestito non soltanto non rappresenta una fonte di reddito, ma diventa un grave rischio per gli incendi e per eventi meteorologici sempre più intensi. Investire in una gestione attenta e proficua - prosegue - consente una manutenzione che non intacca il patrimonio boschivo e innesca un meccanismo virtuoso che va a contrastare la dipendenza nazionale dall'importazione di legna da ardere. Ma non solo, investire in questo settore significa sostenere uno dei processi di economia circolare vera: attraverso il recupero di ramaglie e degli scarti della lavorazione del legname, si crea il cippato, favorendo così un continuo riutilizzo della massa legnosa, senza sprechi. Ripeto: economia circolare vera".
"Nell'area della Garfagnana, Mediavalle del Serchio e Appennino Pistoiese - prosegue - sono attive 19 imprese agricole forestali iscritte all'albo regionale, di cui 11 consorzi, 57 ditte boschive iscritte e sono complessivamente attive sul territorio 359 imprese forestali. Eppure il tasso di utilizzo della risorsa forestale non arriva al 25 per cento della ripresa vegetativa annua: cioè solo il 25 per cento di ciò che il bosco produce viene effettivamente prelevato e utilizzato". "Ecco, dunque, che è più che mai necessario dedicare sempre più risorse al piano di sviluppo nazionale verso questo mondo, anche per incentivare e sostenere gli investimenti nelle attrezzature. Così facendo permettiamo alle aziende di essere più performanti, competitive, puntiamo su una filiera energetica più sostenibile, proteggiamo il nostro territorio, favoriamo l'occupazione con tutto ciò che ne consegue in termini di benefici sociali".
"Prendersi cura del bosco - conclude - non significa immobilismo: significa guardare avanti con una politica attiva e con una gestione sostenibile che sia una sintesi tra uso delle risorse forestali, difesa del territorio, sostegno alle aziende e benessere dei cittadini".