Nella seduta di lunedì 20 gennaio, il collegio docenti dell'Isi di Barga ha bocciato l'attivazione del percorso quadriennale sperimentale di istruzione tecnica e professionale.
"Salvo soli dieci voti a favore - dichiara il professor Andrea Salvoni delle Rsu Cobas dell'ISI Barga, per l' Esecutivo Provinciale Cobas Scuola Lucca -, tutti i docenti hanno respinto in blocco sia l'ennesimo tentativo di scindere i processi di educazione-istruzione dalla formazione per il lavoro, sia le mire trasversali di asservire la scuola ai privati".
"La sperimentazione oggetto del voto contrario del collegio - spiega - avrebbe comportato una serie di nefasti cambiamenti strutturali dell'offerta formativa e più in generale avrebbe determinato una profonda revisione in senso peggiorativo del profilo e delle priorità del sistema scolastico pubblico".
"Trattasi - sottolinea - di modifiche sostanziali quali la quadriennalità del percorso formativo, la conseguente spalmatura delle 1056 ore del quinto nei quattro anni precedenti, l'inevitabile prolungamento del monte orario settimanale o del calendario scolastico, l'appalto a esperti esterni delle attività di insegnamento e di formazione, la possibilità di attivare contratti di apprendistato sottopagati già a partire dai 15 anni in pieno obbligo scolastico".
"Il quadro complessivo della sperimentazione - conclude - non fa che rivelare l'ideologia liberista che ispira i provvedimenti approvati dal Governo in materia scolastica, tutti orientati allo smantellamento progressivo del sistema pubblico di istruzione, al suo asservimento agli interessi privati – le cosiddettte "esigenze del settore produttivo e dei territori" – e allo svilimento della professionalità dei docenti della scuola pubblica attraverso l'assegnazione di una cospicua porzione delle attività formative a soggetti esterni".
I Cobas Lucca si associano alla presa di posizione del collegio dell'ISI Barga ed invitano i collegi di tutti gli istituti interessati a rigettare l'attivazione della sperimentazione quadriennale e a opporsi alla netta separazione tra lavoro intellettuale e lavoro manuale, tra lavoro riflessivo e lavoro esecutivo, ribadendo la necessità di una formazione completa degli studenti e delle studentesse al fine di salvaguardarne l'autonomia, il senso critico e la formazione culturale.