Nuovo appuntamento della rassegna “I giovedì letterari”, a cura dei giornalisti Andrea Cosimini e Marco Nicoli, presso la sala parrocchiale di Fornoli. Ieri sera è stata la volta di Gabriele Brunini, ex sindaco di Borgo a Mozzano, governatore della locale Misericordia, che ha presentato la sua ultima opera a tema storico, “Prima della libertà. 1944: i mesi della paura”. Una storia che riguarda il comune di Borgo a Mozzano ma che ha toccato, direttamente, anche quello di Bagni di Lucca ed ha richiamato un buon numero di persone alla serata.
All’introduzione di Cosimini è seguito il saluto istituzionale dell’assessore Agnese Benedetti che ha sottolineato l’importanza di un luogo di incontro utile all’arricchimento culturale del territorio. Un libro significativo perché ha messo per iscritto testimonianze dirette della gente, come spiega Marco Nicoli. Tra i presenti, anche Giovanni Alberigi e Virginio Monti, che saranno protagonisti dei prossimi incontri letterari, e Alessandro Ghionzoli di “Coop. Solidarietà e Sviluppo”.
Il racconto parte dall’8 settembre, e da qui inizia il racconto di Gabriele Brunini: “Quel giorno, a Borgo a Mozzano, fu un giorno di festa ma taluno, come mio padre, non ne era per nulla convinto. Nel nostro comune siamo stati fortunati perché qua erano state concentrate molte costruzioni della Linea Gotica dove lavoravano migliaia di persone, in buona parte borghigiani. Si era probabilmente creato un buon rapporto tra militari, funzionari della Todt e i lavoratori. Questo fu importante per evitare episodi cruenti che alla fine sono stati limitati rispetto ad altre zone. La decisione di ritirarsi verso Gallicano e Palleroso, dove era più agevole difendersi, salvò evidentemente Borgo a Mozzano dalla distruzione”.
Il dialogo tra l’autore e i giornalisti ricorda alcune vicende luttuose, il rastrellamento di partigiani a Montefegatesi, ma anche la vicenda dei fratelli Tintori di Chifenti, salvati dall’intervento di una principessa che conosceva la lingua tedesca. “In quel momento, a Ponte a Serraglio, quindi a poche centinaia di metri, otto uomini venivano fucilati. Due comuni limitrofi ma vicende così differenti – spiega Brunini – evidentemente ha contribuito il fatto che a Borgo a Mozzano non ci sia stata una vera guerra partigiana ma solo un gruppo G.A.P. dedito a limitate azioni di sabotaggio”.
Altri passi del libro affrontati quelli relativi all’ingresso delle truppe di soldati di colore nel territorio e il loro impatto con la popolazione che mai prima di allora aveva visto uomini di colore; oppure il ricordo di personaggi come Silvio Ferri che, grazie al loro impegno, diventarono eroi in quel tragico periodo.
Cosimini si complimenta con Brunini sottolineando il grande lavoro di cronista alla base del libro, andando a cercare le fonti: “Quelle generazioni stanno finendo, per ragioni anagrafiche, e oggi più che mai quest’opera è fondamentale per tramandare la storia”.
Altro tema molto significativo affrontato è quello della cosiddetta rimozione della memoria. “La popolazione ha preferito lasciarsi alle spalle anche il semplice ricordo – spiega Brunini – figure che nel corso di quel periodo si sono distinti con atti di vero eroismo sono stati ricordati solo negli anni 2000, la stessa Linea Gotica, divenuta un monumento molto visitato, è stata riaperta solo negli anni 90. Una sorta di rimozione della memoria che col tempo è stata recuperata ma, evidentemente, molte fonti sono andate perse oppure travisate”. L’argomento dell’epurazione e della successiva amnistia del Governo ha poi acceso la discussione dei molti presenti, tutti attenti e partecipi per un argomento che, oggi più che mai, fa ancora discutere.
Foto di Nicola Tognetti