Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera, a firma dei Custodi degli alberi, del suolo, delle acque e delle comunità, sulle modalità di intervento al lago di Pontecosi:
"Gli attuali lavori di manutenzione alla diga del bacino idroelettrico di Pontecosi hanno stimolato le seguenti riflessioni da parte di chi ha a cuore la natura e il benessere ecosistemico che, come ormai abbiamo compreso anche dall’emergenza covid, non sono altro rispetto alla nostra salute.
L’occasione è utile per uno sguardo d’insieme alle problematiche del bacino idroelettrico di Pontecosi che ha ormai compiuto un secolo di vita, ma anche alle sue molteplici opportunità, con la speranza di avviare un dialogo costruttivo incentrato sul tema della sostenibilità ambientale, che coinvolga Enel Green Power, Enti pubblici e l’intera cittadinanza.
Premettendo che condividiamo totalmente la necessità e la fretta di mettere in sicurezza l’abitato di Pontecosi, abbassando, attraverso l’asportazione dei detriti e un corretto ripristino della fluitazione del Serchio, la parte apicale di fronte al borgo, schematizziamo di seguito i punti-chiave su cui vorremmo delucidazioni e un approccio condiviso.
1. Proprio in questi giorni in cui persiste il caldo estivo e una situazione di grave siccità, per far fronte alla manutenzione della diga, il livello dell’acqua del lago di Pontecosi è stato fatto scendere in pochissime ore: con una rapidità non certo confacente alla vita animale. Molluschi bivalvi e altre specie ittiche sono stati per diverso tempo in agonia nel fondale prosciugato per poi trovarsi in stato di decomposizione sprigionando miasmi accentuati dalle elevate temperature, certo non salutari per gli abitanti del borgo sul lago.
Ci domandiamo: come rientra tutto ciò nei ‘‘criteri ambientali rispondenti a principi di sicurezza e di sostenibilità ambientale’’ espressi nel comunicato stampa Enel Green Power del 6 settembre 2021 con il quale si annunciavano data di avvio e finalità dell’intervento?
Per questo lavoro si potevano attendere momenti più prossimi alle piogge autunnali?
In questo drastico abbassamento del livello delle acque non è di fatto stata percepita attenzione alla vita animale ospitata dal lago.
2. Nei futuri lavori di rimozione dei sedimenti del lago programmati entro il 2023 per ripristinare l’originaria profondità dell’invaso, come si procederà? Si rispetterà l’equilibrio dell’avi-fauna che nell’‘isola’ ricoperta dal canneto ha trovato un habitat ideale? Ricordiamo che Pontecosi è considerato ‘corridoio ecologico’ nel Piano Faunistico Venatorio provinciale e come tale richiede un’attenzione ecologica particolare. Ci saranno esperti dei vari settori a dare il loro parere e contributo di progettazione a beneficio dell’intero habitat lacustre e per il rispetto delle peculiarità paesaggistiche di Pontecosi?
3. Basandosi sul progetto pilota di rimozione dei sedimenti tramite draga da parte di Enel da poco concluso, presentato ufficialmente come un beneficio per Pontecosi in quanto opera poco impattante a livello ambientale (https://www.enelgreenpower.com/it/storie/articles/2020/12/lago-pontecosi-idroelettrico-innovativo), ma ufficiosamente come esperienza fallimentare, avvertiamo l’esigenza di una maggiore incisività, chiarezza e trasparenza nella comunicazione delle future progettazioni e dei loro risultati, prima di tutto nei confronti degli abitanti locali che sul lago vivono, in secondo luogo della restante comunità di Valle per la quale Pontecosi è comunque un punto geografico significativo.
Appare inoltre basilare avere chiarificazioni sulla qualità delle acque e sulla natura dei detriti sedimentatisi nel tempo sul fondo del lago nella prospettiva della loro movimentazione e rimozione.
Per concludere, raccordando tutte queste riflessioni e pur riconoscendo la natura economica del bacino di Pontecosi in termini di produzione idroelettrica, non possiamo fare a meno di notare quanto questo lago, nel suo secolo di vita, sia stato in grado di naturalizzarsi originando nuova valenza ecosistemica e paesaggistica per l’area in cui insiste, nonchè diventando esso stesso fonte di opportunità ricreativa e turistica per la popolazione locale. Il valore idroelettrico di questo lago può dunque sposarsi con quello di oasi naturalistica in un progetto olistico che veda coniugarsi l’utilizzo come risorsa a quello della fruizione di un ecosistema di particolare pregio? Da parte nostra riteniamo assolutamente di sì.
Proprio in questo frangente drammatico di crisi ambientale e climatica, qualsiasi intervento futuro sul lago non potrà tralasciare la cura dell’habitat naturale che lo stesso invaso ha generato. Questa azione di tutela dovrebbe essere la priorità sulla quale fondare ogni futuro intervento strutturale. Questa modalità di operare in un’ottica di sostenibilità a 360 gradi sarebbe un segnale di speranza da condividere con l’intera comunità della Garfagnana e non solo.
Con questa nostra missiva, Vi chiediamo di aprire una interlocuzione e restiamo in attesa di un Vostro cenno di riscontro per fissare la data di un primo incontro,
Distinti saluti"