Sono al lavoro da questa notte con continuità oltre 150 tecnici di E-Distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione, anche provenienti da altre regioni, insieme a 160 persone di imprese terze e 60 gruppi elettrogeni per fronteggiare le conseguenze dell'ondata di maltempo che ha interessato il territorio regionale, con pioggia e forti venti, provocando danni anche alle infrastrutture elettriche.
Dai centri operativi E-Distribuzione di Firenze e Livorno, che monitorano la rete di media tensione in tempo reale 24 ore su 24, vengono gestite le segnalazioni e coordinati gli interventi di rialimentazione. Le squadre dell’azienda elettrica stanno inoltre intervenendo sul campo, in molti casi in condizioni impervie e di difficile viabilità, per riparare i danni alla rete elettrica causati principalmente dalla tempesta di vento e dalla conseguente caduta di alberi e piante ad alto fusto, situati al di fuori della fascia di rispetto delle distanze dalla linea elettrica. Tra i territori più colpiti – con danneggiamenti sparsi e disservizi a macchia di leopardo – alcune aree della Garfagnana, della Lunigiana, della montagna pratese e pistoiese, della Valdinievole, del Mugello e del Casentino.
Tutti gli interventi sono realizzati in costante coordinamento con le istituzioni locali, le Prefetture e la Protezione civile regionale. Il lavoro dei tecnici di E-Distribuzione proseguirà fino al completo ripristino del servizio elettrico, operando nel rispetto delle procedure di sicurezza che questi delicati interventi richiedono.
E-Distribuzione ricorda che per segnalare un guasto è attivo tutti i giorni h24 il numero verde 803 500 indicando il codice POD (nel formato IT001E…) della propria utenza riportato nella bolletta elettrica. In alternativa, è possibile utilizzare il chatbot Eddie presente nel nostro sito internet e-distribuzione.it e la App E-Distribuzione. Per monitorare autonomamente lo stato di alimentazione della rete elettrica, è disponibile sempre sul sito web anche la “mappa delle disalimentazioni”.