La nostra inchiesta sui ristoranti nel periodo pasquale prosegue: oggi abbiamo cambiato zona e siamo scesi in Mediavalle, ascoltando un campione tra i vari ristoranti presenti. Ne è venuto fuori un quadro sicuramente positivo, con pranzo di Pasqua, ma anche Pasquetta, da tutto esaurito, ma anche riflessioni interessanti, perché anche le rose hanno le loro spine.
Sold out all’Osteria “I Macelli” di Borgo a Mozzano, con un menu pasquale molto invitante e curato nella qualità e nella tipicità. “Abbiamo pieno – ci risponde la titolare – a Pasqua ma anche a Pasquetta. Va detto che per le feste le cose vanno sempre molto bene, per noi ma credo anche per i colleghi. Il problema riguarda gli altri periodi ma anche i giorni feriali in cui c’è troppa “calma””.
Tra le novità del 2025 c’è sicuramente il rinnovatissimo bar “Il Pescatore” di Borgo a Mozzano che propone un menu fisso per Pasqua a base di terra e mare. “Sì, abbiamo tanta gente” ci confermano. Come dar loro torto, visto che hanno a malapena il tempo per risponderci.
Ristorante storico della zona, tra Garfagnana e Mediavalle, è sicuramente “Il Garfagnino di Nonna Clara”, tappa fissa per tanta gente di passaggio. “Sia per Pasqua che Pasquetta siamo al completo. Abbiamo tantissima gente proveniente da tutta la Toscana, abbiamo clienti abituali tra i tanti turisti che visitano le nostre zone e fortunatamente fanno tappa da noi. Questo è un periodo in cui tradizionalmente un po’ tutto il settore lavora”.
Il 2025 è un anno “storico” per il ristorante “Molin della Volpe”, nel comune di Pescaglia, che festeggia 40 anni di attività. “Anche noi abbiamo menu fisso per Pasqua. Siamo contenti delle prenotazioni, ma in questo periodo abbiamo sempre lavorato. Abbiamo una clientela abituale, coltivata nel corso degli anni: in questi giorni tornano un po’ le solite persone, ci sono tante famiglie”.
“Queste festività ci dannò l’opportunità di recuperare dopo un mese di marzo sottotono. Un po’ il maltempo, un po’ i problemi alla viabilità, un po’ le allerte meteo hanno probabilmente “allontanato” la gente, fatto uscire di meno. Con aprile il movimento si risolleva ma va sottolineato che quest’anno le feste sono troppo concentrate e questo non è un bene. Difficile che le famiglie possano spendere in tante festività così ravvicinate”.