I consiglieri comunali Pietro Frati, Donatella Poggi e Raffaele Antoni, appartenenti al gruppo consiliare “Movimento per Coreglia”, ed il consigliere comunale Piero Taccini, capogruppo di “Un Futuro per Coreglia”, chiedono al sindaco di essere coinvolti nelle decisioni che dovranno essere assunte dall’amministrazione in sinergia con l’ufficio dei servizi sociali.
Nella loro richiesta, i gruppi consiliari prendono in considerazione l’ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile, datata 29 marzo, avente per oggetto: "ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”.
"Ogni comune - spiegano i consiglieri - è autorizzato all’acquisizione: a) di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale; b) di generi alimentari o prodotti di prima necessità. L’art. 5 dell’ordinanza prevede che: “i comuni, per l’acquisto e per la distribuzione dei beni di cui al comma 4, possono avvalersi degli enti del terzo settore. Nell’individuazione dei fabbisogni alimentari e nella distribuzione dei beni, i comuni in particolare possono coordinarsi con gli enti attivi nella distribuzione alimentare a valere sulle risorse del programma operativo del fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)".
"Il ministero del lavoro e delle politiche sociali - proseguono - rende disponibile l’elenco delle organizzazioni partner del citato programma operativo. Per le attività connesse alla distribuzione alimentare non sono disposte restrizioni agli spostamenti del personale degli enti del terzo settore e dei volontari coinvolti”. L’art. 6 della stessa ordinanza precede che: “l’ufficio dei servizi sociali di ciascun comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico.”
"La richiesta - concludono - è supportata dall’emergenza nazionale dichiarata dal presidente del consiglio dei ministri in data 31 gennaio per la quale, il buon senso, dovrebbe richiedere il coinvolgimento di tutti gli appartenenti alle pubbliche amministrazioni".