Lo splendido Chiostro di San Sisto a Villa Collemandina, uno spazio magico nel centro di Villa Collemandina, accanto alla Chiesa parrocchiale, dove il silenzio induce alla riflessione ed il fresco attutisce la grande calura, ospita con inaugurazione alle ore 17 di sabato 3 agosto e fino al 18, la mostra “Pasquale Mariani, fotografia come pensiero”.
Un modo per Pasquale Mariani di tornare nei luoghi della sua famiglia, originaria proprio di Canigiano nel Comune di Villa Collemandina. La mostra presenta una sezione di stampe in Bianco e Nero risalenti agli anni “60 e “70 che raccontano personaggi ed ambienti della Garfagnana del tempo, la cui memoria è ormai affidata solo alle foto, tanta è la differenza dall’oggi. C’è poi una vasta raccolta di fotografie a colori, più recenti, suddivise in sei sezioni compresa una di autoritratti, di stampo concettuale, risultato di una perenne angoscia dal forte simbolismo. A realizzare la mostra è il Circolo Fotocine Garfagnana che in 50 anni di vita ha sviluppato una attività promozionale ed espositiva della fotografia in Garfagnana, facendo seguito anche alle mostre che proprio Pasquale Mariani ebbe l’ardire di proporre in Garfagnana nel 1969 e 1970. Pasquale Mariani (Castelnuovo G. 30.03.1937 – Villa Collemandina 02.11.2022) è stato uno dei primi fotoamatori garfagnini del dopoguerra. Negli anni “60 scriveva sulla rivista Popular Photography Italiana e la collaborazione con Lanfranco Colombo gli permise di portare a Castelnuovo Garfagnana mostre di grandi autori: Mario Giacomelli e Luciano D’Alessandro nel 1969, Mary Ellen Mark e Giorgio Lotti nel 1970. Pasquale Mariani inizia negli anni “60, con una ricerca fotografica di tipo documentativo in B/N, stampato in proprio in camera oscura. Attratto dalla fotografia di Luigi Ghirri, la sua ricerca fotografica diventa nel tempo simbolica e introspettiva, non tende all’estetizzante anzi lo rifiuta a priori, i suoi soggetti, soprattutto in età matura, sono essenziali fino al minimalismo e ci introducono nella fotografia metafisica e concettuale. Impiegato a La Spezia, tornava regolarmente in Garfagnana e una volta raggiunta la pensione, soggiornerà con la moglie a Canigiano. La passione per la fotografia non lo lascerà mai, neppure al fatidico passaggio dall’analogico al digitale. Ha continuato sino all’ultimo a fotografare e sperimentare con spirito volitivo e anticonformista. Dal suo vasto archivio, lasciato dopo la morte all’amico Cristoforo Feliciano Ravera, è stato selezionato un interessantissimo repertorio di fotografie stampate sul catalogo a corredo della mostra. Alla inaugurazione e presentazione del catalogo interverranno il curatore della mostra Cristoforo Feliciano Ravera, Enrico Barsanti, amico di Pasquale, Enrico Stefanelli di Photolux e Pietro Luigi Biagioni della Fondazione Cresci. La mostra resterà a Villa Collemandina fino al 18 agosto. L’accesso alla mostra è ad ingresso libero