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Scritto da Redazione
Ce n'è anche per Cecco a cena
24 Febbraio 2021

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Se qualcuno sperava che mister Mario Draghi avrebbe cambiato qualcosa beh, c'è soltanto da restare delusi. Il nuovo primo ministro avrebbe potuto e dovuto fare, se veramente voleva rappresentare una rottura rispetto al precedente sodalizio, l'opposto di ciò che era stato fatto fino al suo avvento: aprire tutto senza se e senza ma mantenendo le precauzioni minime, ma dando una spinta epocale al Paese che avrebbe, così, ripreso a vivere e, soprattutto, a respirare. Invece niente da fare. Tutto rinviato a marzo o, se proprio vogliamo dirla tutta, a quando il sole e il clima consentiranno di osare senza troppi rischi. Del resto siamo un popolo levantino come scriveva bene Giaime Pintor, e soltanto in determinati periodi storici minoranze rivoluzionarie riscattano la mediocrità del resto del tempo. Oggi, in questi tempi così mediocri e omogeneizzati, non solo non ci sono rivoluzionari nel reale senso della parola, ma nemmeno uomini che sappiano prendersi le proprie responsabilità. Tutto è demandato a re algoritmo, ogni decisione subordinata a parametri matematici dove l'essere umano e il libero arbitrio non trovano alloggio figuriamoci residenza. Che strano: questo popolo di pecore vede in Draghi il messia senza nemmeno rendersi conto che di messia, ammesso che sia esistito, ce n'è stato uno solo e, tanto per ringraziarlo, lo hanno messo in croce. Noi non ci facciamo illusioni: questa assurda emergenza sanitaria ha distrutto le fondamenta della società e ciò che resterà saranno soltanto rovine.

Diranno che siamo pessimisti, disfattisti, ma nessuno può venirci ad insegnare la Storia. Noi agli algoritmi e ai logaritmi abbiamo sempre preferito l'esperienza diretta, la pratica alla teoria, la concretezza all'astrattismo. Vediamo in giro fondi sfitti, disoccupazione, gente che non sa più ridere, odio negli sguardi, diffidenza, paura, terrore, disperazione. Non c'è più lavoro e quando tornerà la possibilità di licenziare sarà una esplosione di devastazione interiore. La depressione incalza, le liti in famiglia aumentano a dismisura e hanno anche il coraggio di meravigliarsi? Crescono gli omicidi e le vittime sono, soprattutto, donne. Forse tra le pareti di casa l'esasperazione porta alla follia e allo scoppio della violenza incontrollata? Avete idea, voi che avete le chiappe sulla poltrona garantite da 12 mila euro al mese o anche da 8 mila cosa significa non avere più quello che si aveva, a malapena, fino ad un anno fa?

E avete mai pensato ai più giovani, ai ragazzi, che non possono fare più sport, singoli né di squadra, che non possono più andare a scuola, che restano ore davanti al computer come ebeti ad ascoltare non si sa bene che cosa. La scuola a distanza è una bestemmia. Non c'è più vita sociale, non c'è più complicità, non c'è più amicizia. Perfino scambiarsi un bacio è vietato, anche bere un aperitivo o scendere in strada e ballare è un atto punibile dalle forze del (dis)ordine alle dipendenze della classe dominante che, poi, è sempre la stessa ossia quella che detiene il potere economico-finanziario.

Aprire tutto aprite tutti poteva essere il grido di Draghi che avrebbe dato la carica per una rinascita. Invece nulla e in fondo perché investirlo di sembianze che non possiede? E' uomo della finanza internazionale, dei mercati, degli organismi sovranazionali, non può essere italiano per gli italiani. Oggi, in fondo, essere italiani non è più un privilegio e motivo di orgoglio: è un peso, una disgrazia, un inutile orpello. 

 

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