Ci sono persone che, nel silenzio, compiono gesti di un impatto umano devastante. Una eco profonda che si riverbera sia in chi li compie che in chi ne beneficia.
È difficile spiegare ciò che gli occhi non vedono, se il cuore non sente. Ancora più complicato è renderlo in parole. A chilometri di distanza. Ci vuole empatia. Un misterioso fascino per il punto di vista dell'altro. Chi non ha la sensibilità per cogliere un fiore, non sposta le montagne.
Ilaria Pocai, Paola Tognini e Silvia Girolami hanno questa forza che le trascina. Non sono le sole. Sono persone che hanno un orizzonte più vasto del proprio ego. Una naturale tendenza a vedere più in là. A novembre sono partite per una missione umanitaria in Senegal e sono tornate, come spesso - anzi, sempre - accade in queste occasioni, più ricche. Ricche di sguardi, di volti. Ricche di spirito.
Fanno parte di una odv che, detta così, sembra una sigla come le altre. In realtà, sta per "organizzazione di volontariato". Si chiama "Progetto Senegal". Ogni anno, tra novembre e dicembre, i volontari sono soliti recarsi là, nello stato più ovest del continente africano, per fare, essenzialmente, del bene. Poi tornano qua, in Garfagnana, e raccontano la loro esperienza sperando di riuscire a trasmettere anche un solo briciolo delle emozioni provate nel loro viaggio.
Sabato 11 gennaio, alle 17.30, saranno in Sala Luigi Suffredini a Castelnuovo. Con loro ci sarà anche la giornalista e videomaker Angela Gennaro, vincitrice del prestigioso Premio Daphne Caruana Galizia 2024, che le ha accompagnate nella loro ultima avventura trans-mediterranea. L'evento rientra nella rassegna "Umana-mente". Chi interverrà, potrà ascoltare dalla viva voce delle protagoniste il racconto della spedizione, con l'ausilio della video-proiezione di un reportage fotografico.
"Si tratta di una giornata - esordisce Ilaria, una delle volontarie - che organizziamo ogni anno, al rientro dal nostro viaggio, in presenza di coloro che vi hanno partecipato. Sono più di 20 anni, dal 2003 per l'esattezza, che compiamo missioni in Senegal. Solitamente andiamo là nel mese di novembre perché è quello in cui le scuole del posto sono al completo di alunni. Serviamo sette scuole pubbliche elementari, dalla prima alla sesta, più una scuola coranica e quattro asili".
Cosa fate nelle scuole? "Riforniamo completamente i ragazzi di materiale didattico per tutto l'anno scolastico - spiega Ilaria - evitando, quindi, che il carico ricada sulle famiglie. Quando questo accade, infatti, succede che i ragazzi abbandano la scuola. Con le nostre donazioni annuali questo problema lo abbiamo eliminato".
Le scuole che "Progetto Senegal" serve sono situate in diversi villaggi della savana. Per raggiungerle, è necessario attraversare delle piste di sabbia. In queste zone, le case di sanità sono i primi punti di soccorso. "Noi - continua Ilaria Pocai - riforniamo le scuole anche di materiale sanitario, di medicazione e portiamo avanti una campagna contro la malnutrizione e l'avitaminosi collaborando con i migliori ospedali di Dakar: l'ospedale Fann, quindi la pediatria, l'ospedale Dalal Jamm, ovvero l'oncologia pediatrica, e altri ospedali dove, nelle pediatrie, portiamo le vitamine donate dalle persone presso la Farmacia Gaddi e da noi raccolte prima della missione".
Non solo. "Progetto Senegal", in collaborazione con "Il Ritrovo di Roberta", sensibilizza anche sul tema della prevenzione contro il tumore al seno insegnando l'autopalpazione attraverso il supporto di un video. "Ci muoviamo in diversi ambiti - conclude Ilaria -. Non solo prevenzione e scolarizzazione, ma anche sanità vera e propria. Le donne che, a seguito dell'autopalpazione, riscontrano delle problematiche vengono da noi seguite in tutto l'iter - ecografie, mammografie, biopsie, interventi chirurgici, chemioterapie etc. Stessa cosa se ci imbattiamo in bambini o adulti che hanno bisogno di essere seguiti a livello sanitario con medicinali, visite mediche, esami da laboratorio o altri esami specifici. Ci assumiamo direttamente il carico economico delle cure perché, in Senegal, la sanità pubblica è tutta a pagamento".
Raccontando questa bellissima realtà del nostro territorio, che opera lontano, un moto d'orgoglio deve assalire l'intera comunità. Sono questi piccoli, grandi gesti di solidarietà che hanno reso - e che rendono tutt'oggi - grande la Garfagnana.
Progetto Senegal, il racconto della missione umanitaria con la giornalista Angela Gennaro
Scritto da andrea cosimini
Castelnuovo
09 Gennaio 2025
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