Una conviviale indiscutibilmente intelligente quella organizzata dai Lions club Garfagnana presso la sede storica dell’associazione, il ristorante da Carlino. Intelligente perché ricca di pietanze tipiche e identitarie del nostro territorio, ma anche perché anticipata da un interessante convegno appunto sull’intelligenza, questa volta però non quella umana ma quella cosiddetta artificiale.
L’intelligenza umana dei Lions anche in questa occasione ha dimostrato di essere fervida e capace di adeguarsi ai tempi che, sempre più velocemente, ci mettono davanti a nuove sfide e nuove tecnologie con le quali dobbiamo convivere, sfide e tecnologie che i Lions club Garfagnana ha sempre cercato di cogliere e raccogliere proprio come una vera e propria sfida. Non sempre queste sfide e tecnologie però coincidono con lo spirito lionistico che si rifà al famoso slogan del club “we serve”. In questo caso invece c’è una perfetta sintonia tra l’applicazione di questa nuova tecnologia nel campo medico e riabilitativo e lo spirito di aiuto-servizio lionistico. Una “lectio magistralis” tenuta da una famosissimo professore universitario della scuola superiore sant’Anna di Pisa, prof. Stefano Mazzoleni, amico e collega del nostro past-president dottor Maurizio Lunardi. Un docente con un curriculum professionale di decine di pagine che omettiamo di riportare per ovvi motivi di impaginazione. Un compositore appassionato di musica che tra una spiegazione e una battuta ci ha fatto ascoltare anche qualche pezzo di musica classica. Insomma un’eccellenza del nostro territorio, un’intelligenza naturale famosa a livello globale, quell’intelligenza tipicamente italiana che ci invidiano in tutto il mondo. Il prof. ha tenuto per più di un’ora tutti a bocca aperta, spiegando concetti difficili con un linguaggio comprensibile a tutti, e qui sta la vera intelligenza di un oratore, farsi capire. Insomma, argomenti difficili trattati in modo semplice e, soprattutto, tenendo al centro di ogni studio e argomento l’uomo. Secondo il prof. la definizione di intelligenza, quella appunto artificiale, è impropria, trattandosi sempre di una macchina che può anche autoapprendere e memorizzare dati, ma non ha e non potrà mai avere l’empatia e la sensibilità umana, quindi non è, e non sarà mai, intelligente.
Tante le domande da parte di un folto pubblico, lionistico e non, costituito da soci con le rispettive consorti ma anche tanti amici. Tanto l’interesse suscitato e tante le domande con le quali ognuno, riflettendo su quanto illustrato in modo impeccabile dal professore, ognuno forse si è riportato a casa, nel profondo della propria coscinza. Quelle domande esistenziali provocate da stimoli esterni ricevuti da un momento altamente culturale come questo che portano a fare profonde riflessioni sul mondo in cui viviamo e su una crescita tecnologica velocissima che non sappiamo realmente dove ci porterà. Una tra tutte: si può ritenere questa nuova frontiera dell’ intelligenza artificiale una risorsa o un pericolo per il futuro dell’umanità? Fuorvianti per questa risposta forse sono stati gli innumerevoli film di fantascienza che negli anni hanno rappresentato la macchina intelligente, nelle sue più svariate forme, che si ribellavano al loro creatore, l’uomo. Una similitudine anche nello scibile umano che ribella, per chi crede, al suo creatore, quasi giornalmente, essendo stato creato libero di autoapprendere e decidere. A tal proposito hanno tranquillizzato però le parole chiare del professore che hanno cercato di sfatare ogni dubbio a tal proposito. Siamo noi che accendiamo e decidiamo di spegnere la macchina, quindi il creatore ha e avrà, secondo il professore, il completo dominio della stessa. Dicevamo, progetti e studi di “intelligenza artificiale” applicata al benessere e alla ricerca della salute dell’uomo, suo creatore. Altro argomento correlato all’intelligenza artificiale è stato quello della robotica. Robot e umanoidi sempre a servizio dell’uomo, fino ad arrivare all’esoscheletro, macchina e sempre macchina che permette a chi non ha più le possibilità di movimento di deambulare e arrivare a muovere arti per condurre una vita quasi normale. Insomma , non tutto il “presunto male” viene per nuocere. E neppure questa nuovo traguardo della scienza come l’intelligenza artificiale, se opportunamente regolamentata, potrà nuocere all’uomo, ma costituirà un valido aiuto per il futuro dell’essere umano. Purtroppo l’intelligenza artificiale dovrà pero sempre fare i conti con quella “demenza naturale“ imperante dell’essere umano. Quella demenza che lo vede spesso ad utilizzare le moderne tecnologie per creare macchine sempre più potenti ma di morte e non macchine potenti per la vita. E la nostra storia recente ne è tremendamente testimonianza, con le guerre alle porte di casa alle quali stiamo assistendo inermi. La serata è proseguita poi con l’atteso momento conviviale, vista l’ora anche per le tante domande rivolte al professore. Momento nel quale tra la degustazione di varie specialità come ravioli di ricotta e spinaci in salsa rosa, tagliata alle erbe con patate e crostate della casa, chi ha voluto si è potuto confrontare con il professore cercando di capire meglio quella che sarà, come il computer e il telefonico, una tecnologia con la quale dovremo convivere negli anni a venire. Lions club Garfagnana, una realtà sul territorio, per il territorio ma soprattutto per chi lo vive, l’essere umano. Un’intelligenza naturale quella dei lionisti che, al contrario dei robot che hanno come primo articolo: il robot non deve nuocere all’uomo, ne ha uno ben più importante: “we serve”, ovvero noi serviamo, noi vogliamo essere al servizio dell’uomo. E’ forse anche per questo che solo quella umana può essere considerata intelligenza.