La domanda è molto semplice: come sarà possibile fare transazioni bancarie, o semplicemente ritirare del contante, se non ci saranno più uffici? Qualcuno, a torto, potrebbe rispondere che le nuove applicazioni e l’ormai “vetusto” home banking siano strumenti pienamente in grado di assolvere a tutte queste funzioni, ma come la mettiamo per le migliaia di persone anziane che a malapena sanno utilizzare i mezzi digitali? E per gli abitanti delle località più remote in cui non va nemmeno la connessione?
Si possono fare mille circonlocuzioni, ma la risposta è chiara e lampante: il territorio ha bisogno dei servizi bancari e postali, e l’idea che questi spariscano definitivamente non può che comportare il definitivo passaggio degli abitanti delle aree montane e rurale nella sezione “cittadini di Serie B”.
La Valle del Serchio è una delle zone periferiche della Toscana più interessata dal fenomeno della “desertificazione bancaria”, e nonostante i virtuosi memorandum di provincia e regione la situazione si fa ogni giorno più critica.
C’è bisogno di un’inversione di marcia per rendere attrezzati e vivibili anche i luoghi lontani dai centri cittadini (e dare una mano alla tanto millantata ripresa demografica), ed è con questo spirito che la Lega ha lanciato un’interrogazione in consiglio regionale per chiedere delucidazioni sulle prossime mosse della giunta Giani in merito alla questione.
“Con la pubblicazione della risoluzione sul bollettino ufficiale della regione Toscana, il processo di apertura a giorni alterni degli sportelli bancari viene sospeso: sembrerebbe che dal prossimo 5 giugno verrà attivata, per alcune filiali della banca Versilia Lunigiana e Garfagnana presenti nei territori delle aree interne, l’apertura a giorni alterni. Inizialmente – continua l’interrogazione – gli istituti saranno aperti tre giorni la settimana e chiusi due, dopo circa sei mesi rimarranno aperti due giorni alla settimana e chiusi tre, per arrivare alla chiusura definitiva tra circa un anno. Tali decisioni, se attuate, porterebbero delle ripercussioni negative sia a livello occupazionale dei lavoratori sia sull’importanza delle piccole filiali come riferimento sociale e di servizio per le comunità locali che solo la banca del territorio può assicurare. Tutto ciò premesso e considerato, interroga la giunta regionale per sapere se la regione è a conoscenza della situazione sopra descritta, e quali azioni intenda attivare al superamento della problematica”.