I carabinieri della stazione di Borgo a Mozzano, questa mattina, hanno tratto in arresto due giovani 19enni, A. B., di origine marocchina, residente a Borgo a Mozzano, disoccupato e con precedenti di polizia, e G. B., di origine albanese, residente a Capannori, disoccupato e con precedenti di polizia, perché ritenuti responsabili dei reati di concorso in rapina aggravata e lesioni personali aggravate, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare con applicazione della misura degli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Lucca su richiesta della procura della repubblica presso il tribunale di Lucca, che ha concordato le risultanze investigative.
I fatti. Il pomeriggio del 1° luglio, uno studente 19enne di Barga si era presentato presso il comando della stazione dei carabinieri di Borgo a Mozzano denunciando di aver patito una rapina la sera precedente alle 20, presso la stazione ferroviaria di Diecimo, mentre si trovava sul treno proveniente da Lucca.
La vittima aveva riferito che due coetanei di origine straniera gli avevano strappato la catenina d’oro, del valore di 350 euro, che aveva al collo, dileguandosi, e che, subito dopo, lui li aveva immediatamente inseguiti fino alla parte retrostante della stazione, dove c'era stata una breve colluttazione con uno di essi il quale lo aveva colpito con dei pugni in testa mentre l’altro lo aveva minacciato con una bottiglia di vetro rotta facendolo desistere dal suo intento di farsi riconsegnare il monile.
I due malfattori avevano analogo atteggiamento minaccioso nei confronti di tre giovani amici della vittima e testimoni dei fatti, nel frattempo accorsi, i quali soltanto dopo la fuga dei malviventi sono riusciti a soccorrere il loro amico rimasto leggermente contuso dai colpi ricevuti in testa.
Le indagini, avviate immediatamente e successivamente coordinate dalla procura della repubblica presso il tribunale di Lucca, hanno portato i carabinieri a interrogare le persone informate sui fatti e a compiere altri accertamenti, raccogliendo quindi diversi ed inconfutabili elementi sul conto dei responsabili.
Durante le attività di oggi sono state anche eseguite le perquisizioni domiciliari al fine di trovare la refurtiva e restituirla all’avente diritto ma con esito negativo.