L’amicizia e la passione per l’arte sono entrambe componenti importanti nella vita di molte persone. Quando queste vengono combinate succede sempre qualcosa di unico.
È più o meno ciò che si è verificato in occasione della pubblicazione dell’ultimo volume curato da Umberto Sereni “Alla Ricerca dell’Eden. Arte e cultura nelle terre di Lucchesia fra Otto e Novecento”, edito da Maria Pacini Fazzi grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che ha un ulteriore, fondamentale sottotitolo, ovvero “Studi in memoria di Piero Del Frate”.
Piero - al secolo Pier Luigi - Del Frate fu un protagonista del panorama lucchese degli anni ’80 e ’90. Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, membro del Comitato di gestione della Cassa di Risparmio e Presidente della Fondazione Ragghianti, Pier Luigi Del Frate era soprattutto un uomo di cultura, di affetti e di grande signorilità che si spense il 27 luglio del 1994 al termine di una malattia affrontata con dignità.
A trent’anni dalla scomparsa Umberto Sereni, che gli era legato da un’amicizia cementata anche dalla condivisione delle idee e delle proposte culturali, lo ricorda con una serie di riflessioni e approfondimenti ispirati proprio dal nuovo corso che Del Frate seppe dare come presidente della Fondazione Ragghianti.
‘Galeotta’ fu la mostra del 1990 “Fra il Tirreno e le Apuane”, nell’amicizia tra i due e anche nell’ispirazione di questa accurata ricostruzione di percorsi artistici e letterari che coinvolsero le terre di Lucca, dalle due parti delle Apuane, tra fine Ottocento ed inizio Novecento. Il tutto all’ombra, immanente e mai trascurabile, dei giganti che in quel periodo frequentarono questo spicchio di Toscana: D’Annunzio, Puccini e Pascoli.
Il libro è stato simbolicamente consegnato stamani (23 dicembre) dal presidente della Fondazione CRL Marcello Bertocchini alla famiglia Del Frate, proprio nel giorno in cui Pier Luigi avrebbe festeggiato il suo novantunesimo compleanno: tra le sue pagine ci immergiamo in un racconto articolato e esaustivo del dialogo tra letteratura e pittura che costante si dipanò a cavallo tra due secoli, trovando radici nel XIX e sbocciando rigoglioso nel XX.
È anche un percorso in cui incontrare tante figure determinanti per la creazione, sul territorio, di un humus culturale complesso e suggestivo: in ordine sparso si va da Percy Shelley a Plinio Nomellini, da Rainer Maria Rilke a Lorenzo Viani, da Ferruccio Pagni a Moses Levy, fino ad imbattersi in personaggi quasi al confine tra il reale e il letterario, come “l’immalinconito” poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi.
Una lettura del periodo storico originale nei contenuti quanto nei modi, in cui l’approfondimento appassiona come un romanzo e interessa come un saggio. Un frutto inaspettato - ma atteso - di un’antica amicizia.