Nel mirino un medico della Usl residente nel capoluogo, ma domiciliato a Pisa. Ieri i carabinieri della stazione di Bagni di Lucca e del Nas di Livorno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del tribunale di Lucca che applica l’interdizione per un anno dalla professione e dal relativo esercizio di pubblico servizio.
A motivare il provvedimento l’accusa per i reati di truffa aggravata e peculato che sarebbero emersi a seguito di indagini originate a fine 2023 dopo una denuncia di furto sporta presso i carabinieri di Bagni di Lucca da un altro dottore che aveva lamentato l’ammanco di un hard disk portatile contenente dati sensibili dei suoi assistiti, sparito dal proprio ambulatorio insieme a due apparecchi diagnostici di ingente valore in uso ad altro suo collega.
Da qui i primi sospetti proprio verso il medico - che, da oggi, è stato sospeso - che in quella circostanza, qualche giorno prima, aveva proprio usufruito di quei locali nel corso di un’attività professionale svolta a favore della Croce Rossa nell’esecuzione di prestazioni legate all’assistenza sanitaria in una gara ciclistica.
Partendo da questi indizi, i militari di Bagni di Lucca hanno portato avanti una prima fase investigativa dopo la quale, viste le specifiche illiceità che si profilavano, hanno operato nelle indagini e nell’attività di ricerca della refurtiva unitamente al nucleo antisofisticazione e sanità di Livorno, la cui competenza tecnico sanitaria è stata importante oltre che per le successive indagini anche per la valutazione degli esiti di due perquisizioni operate in tempi diversi nella residenza ed altri domicili in uso all’indagato, dove sono stati rinvenuti svariati quantitativi di prodotti d’impiego ospedaliero, abbigliamento sanitario, strumentazione diagnostica, materiale medicale, presidi deputati al pronto soccorso o per uso ambulatoriale.
In tutte le circostanze si è trattato sempre di rinvenimenti di materiale e medicinali diversi da quelli fruibili nelle farmacie private, tra cui anche parecchi farmaci, dei quali alcuni inseriti nelle tabelle del decreto legislativo 309/1990 riguardante gli stupefacenti o destinati alle cure palliative.
Presidi sanitari che sarebbero stati asportati da sedi ed ambulatori delle province di Lucca, Pisa e Livorno facenti capo alla USL Toscana Nord Ovest, Misericordie e Punti Emergenza Territoriali, dove il soggetto ha finora prestato la propria opera quale medico convenzionato.
Ma le indagini hanno fatto emergere anche altri presunti reati che sono stati contestati dalla procura all’esito delle investigazioni dei carabinieri della Garfagnana e del Nas, dalle quali risulterebbe che lo stesso medico in un periodo compreso tra gennaio 2022 e dicembre 2024, avrebbe truffato il servizio sanitario nazionale percependo compensi non dovuti per quasi 1.600 ore di prestazioni effettivamente mai eseguite per un corrispettivo non inferiore ai 36 mila euro.
Infatti, negli orari indicati, sarebbe risultato contemporaneamente in servizio in contesti diversi con orari sovrapposti tra quelli prestati alla Usl con quelli svolti in regime privatistico presso l’Ufficio Sanita Marittima Aereo e di Frontiera della CRI o presso altri incarichi. Rileva che nel corso della perquisizione sarebbero stati trovati nella sua disponibilità timbri e datari riconducibili ad enti sanitari pubblici presumibilmente utilizzati per attestare falsamente notule ore.
Alle indagini hanno collaborato i militari della guardia di finanza di Lucca per i connessi accertamenti economico finanziari.
Si rammenta che gli indiziati sono da ritenere presunti innocenti sino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna all’esito del procedimento penale.